San Benedetto del Tronto, 2020-04-26 – La lettera che mons. Bresciani ha scritto a tutti i fedeli della Diocesi di San Benedetto del Tronto, Ripatransone, Montalto in questo passaggio dalla Fase 1 alla Fase 2 del Covid-19.
Carissimi fedeli della Diocesi,
stiamo uscendo dalla cosiddetta “Fase 1”, provocata dal coronavirus (covid-19), che ci ha costretto a stare a lungo chiusi in casa, per di più intimoriti da quanto stava succedendo attorno a noi. Siamo stati costretti con grande dispiacere anche a sospendere tutte le attività pastorali, comprese le celebrazioni di sante messe, funerali e sacramenti.
Ci ha fatto molto soffrire, in modo particolare, di non poter prendere commiato dai nostri cari con la celebrazione del funerale. Abbiamo celebrato la santa Pasqua chiusi in casa, senza poter cantare insieme l’Alleluja della resurrezione di nostro Signore Gesù Cristo. Abbiamo attraversato una dolorosa esperienza, unica nella storia, che ha coinvolto tutte le religioni in tutto il mondo.
Andando ormai verso la conclusione della “Fase 1”, mi sento di esprimere una profonda gratitudine a Dio perché, almeno fino ad ora, ci ha risparmiato dai gravissimi lutti che in altre parti della nostra Nazione e del mondo hanno profondamente ferito famiglie e intere comunità religiose e civili.
Abbiamo vissuto con molta apprensione questo tempo e sicuramente siamo stati aiutati in tutto ciò dall’intercessione di Maria Immacolata alla quale, nella chiesa di san Benedetto martire, ho rivolto una solenne supplica il 25 marzo, festa dell’Annunciazione, e dai santi patroni delle nostre comunità ai quali si sono rivolti i vostri parroci per richiesta di protezione. Questo ci ha aiutati anche ad accettare, con pronta collaborazione, di restare in casa e ad adottare le misure che sono state consigliate per difenderci dal contagio.
Si profila a breve, dal 4 maggio, l’inizio della “Fase 2” anche per noi e per la nostra Chiesa diocesana. Siamo in attesa che ci vengano indicate le condizioni, alle quali ci atterremo, per proteggere la salute di tutti e poter riprendere le celebrazioni di sante messe, funerali e sacramenti e con gradualità anche gli altri momenti di vita comunitaria.
Molte domande ci si presentano sul come sarà questa ripresa. Molto spesso è stato detto “niente sarà più come prima”, cosa che, almeno in parte, condivido: l’esperienza che abbiamo fatto -e che in parte continueremo nella “Fase 2” per le limitazioni che ancora ci chiederà – è stata una scuola di vita dalla quale dovremo imparare molto e dovremo imparare insieme. Sicuramente avremo bisogno di tanta umiltà, fermezza e solidarietà, perché non tutto sarà facile e con molta probabilità saremo chiamati a fare sacrifici.
Avremo bisogno di molto ‘noi’ e di molto meno ‘io’ a tutti i livelli. Siamo riusciti a combattere il virus solo accettando di adottare tutti insieme alcuni comportamenti, rinunciando al “faccio a modo mio”; abbiamo imparato che da soli non ce l’avremmo mai fatta e da soli non riusciremo a ripartire, occorrerà la collaborazione di tutti a progetti comuni.
Avremo bisogno di fare tesoro di quello che abbiamo imparato vivendo molto più del solito