Apprendiamo con soddisfazione che i 5 direttori generali si sono riuniti al fine di generare un documento, a firma della Dottoressa Nadia Storti, con lo scopo di riportare i reparti del Madonna del Soccorso alla normalità. Comprendiamo la gradualità operativa prevista e nel contesto focalizziamo l’importanza strategica del “pronto soccorso previsto con due percorsi distinti”, uno per i pazienti sospetti covid ed uno per i pazienti no covid.
Parallelamente ci aspettiamo una organizzazione territoriale che eviti gli iper afflussi nella centralità ospedaliera; gestione preventiva degli anziani, infanti e disabili a domicilio. Massima attenzione alle RSA.
Il Piceno è un territorio che è stato baciato dalla fortuna, siamo stati avvantaggiati, ma nonostante tutto auspichiamo che i tamponi vengano eseguiti, oltre che ai sanitari, anche a coloro che sono a maggiore contatto giornaliero con i cittadini; cioè a dire ad es, addetti alla distribuzione alimentare, addetti negli uffici pubblici, farmacisti, venditori di tabacchi ed altri servizi, postini, forze dell’ordine, addetti alle pulizie, lavoratori che esercitano un particolare contatto con l’utenza.
Ciò che rimane ancora irrisolto nell’organizzazione del 118 provinciale fa riferimento agli infermieri del pronto soccorso di San Benedetto che continuano ad esercitare la doppia mansione con interventi sul territorio e rientro in servizio nelle sale del pronto soccorso. Ecco! Non chiamateli eroi se poi non gli riconoscete almeno i diritti professionali.
Orgoglio Civico