Candelara – Continuiamo il nostro viaggio alla scoperta del territorio collinare pesarese tra paesaggio, arte, storia e curiosità. Un modo di divertirsi ed ossigenare lo spirito in alternativa alla discussa movida che vediamo nelle località di mare e nelle grandi città.
La terza tappa, che oggi proponiamo, è di circa 12 Km, in buona parte in salita. Quindi l’ideale è fare questo percorso in bicicletta, ma qualche temerario allenato può affrontarlo anche a piedi.
La nuova passeggiata riparte da Carignano terme, metà del nostro 2 itinerario. Torniamo sui nostri passi su via Bevano, riattraversiamo il ponte sull’omonimo rio, attraversiamo la strada provinciale 45 e si prosegue poi per le vie Fenatacci e Casale. La strada, dopo poche centinaia di metri, inizia a salire con meravigliosi tornanti che si aprono un varco tra vigneti ed oliveti. Mentre salite, fermatevi a guardare indietro la bella pianura verde, ancora coltivata; noterete piccoli appezzamenti di terreno agricolo, ognuno con il proprio casale. Sono pochi gli agricoltori di professione: la terra qui è coltivata da amanti dell’agricoltura che si dedicano a questa passione dopo il lavoro; spesso sono figli di contadini.
Lungo questa strada, a due km dal centro di Novilara, sulla destra, facciamo molta attenzione ad un piccolo cortile protetto da alcune piante. La nostra meta è la casa della famiglia Cardoni (costruita a metà del secolo scorso): su un lato è stata ricoperta con un interessante murales realizzato dall’artista di famiglia Giacomo, che da qualche anno vive e risiede ad Amsterdam. L’opera è stata realizzata in tre fasi di lavoro, tra il 2015 ed il 2017, ma l’artista non la ritiene ancora terminata. Forse, in una delle prossime visite alla famiglia, potrebbe essere che faccia un aggiornamento della composizione. Il murales è nato per trasformare la grande facciata come supporto per raccontare una storia disegnata ed il suo percorso formativo. Infatti, ha dichiarato: “trovo che la facciata della casa in cui son cresciuto per la maggior parte del tempo sia come una pelle; come la corteccia di un albero che racconta gli anni e le fasi della vita”. Questo murales, realizzato su una casa della dolce campagna marchigiana, ha arricchito l’ambiente agreste, sdoganando l’idea che la street art non sia solo un mezzo per recuperare le periferie delle città o le zone più malfamate, ma in realtà possa arricchire tutto il territorio che sia territorio urbano o rurale. Secondo me potrebbe avere una potenzialità turistica se costruissimo un percorso di street art nella campagna.
Nell’ultimo anno Giacomo ha lavorato al progetto di costruire il museo pirata, all’interno di una barca, rielaborando il concetto di pirateria stessa come atto di libertà socio-politico, anche se nel mese di giugno, con i suoi compagni di avventura, dovrà sgomberare lo spazio.
A questo punto riprendiamo il nostro percorso lungo via del Casale e, al suo termine, prima dell’innesto con la strada provinciale 61, normalmente ad orario di pranzo e cena possiamo notare una lunga fila di macchine parcheggiate sul ciglio della strada. Si tratta dei clienti del ristorante trattoria “Il Pergolato dalla Maria”, uno dei tre ristoranti di Novilara, quello più famoso, addirittura citato nella seconda replica dello spettacolo comico di Fiorello al Palas. Lo show-man, la prima sera che telefonò non trovò posto e fu costretto a prenotare per il giorno dopo, mentre Dario Fo fu più fortunato, aspettando solo una mezz’ora prima di sedersi. Da non dimenticare che la trattoria è ospitata all’interno del vecchio ospedale dei pellegrini di Novilara
Il piatto tipico di Novilara sono le tagliatelle coi fagioli, che è anche il piatto protagonista della sagra storica del paese. La festa fu ideata alla fine degli anni Settanta, con il nome di festa della tagliatella e del vino; si teneva nel mese di settembre e negli anni Ottanta ottenne il massimo splendore per essere poi interrotta per problemi organizzativi. È stata ripresa dai giovani del paese nel 2012, spostata in estate e focalizzata solo sulla tagliatella. Oggi è chiamata “arte e gusto”. Le famose tagliatelle possono degustarsi oltre che dalla Maria, anche all’osteria “del giogo” e alla locanda “Ricci”, questi ultimi posizionati all’interno del borgo fortificato.
Riprendiamo il percorso in salita della SP61 e dopo poche centinaia di metri troviamo l’ingresso fortificato al castello, la nostra meta. A Novilara nel 1475 Camilla d’Aragona incontrò il suo promesso sposo Costanzo Sforza, signore di Pesaro. Nel 1513 il duca di Urbino Francesco Maria I Della Rovere concesse Novilara in feudo a Baldassarre Castiglione, l’autore del Cortegiano. Tale evento è ricordato su una targa posizionata di recente sul muro della chiesa appartenuta alla confraternita del Santissimo Sacramento, che è posta proprio al centro del paese. L’architettura settecentesca è molto graziosa da visitare (aperta in occasione delle messe).
L’invito che vi proponiamo è quello di fare un bel giro delle mura castellane; qui potrete ammirare una vista fantastica sul mare, e nelle belle giornate di sole, senza foschia, anche il Monte Conero, oppure potrete spaziare lo sguardo sull’entroterra e cercare di indovinare il nome dei paesi che scorgerete. Nel 2013 e 2014 parte il progetto “Novilara: il borgo dell’arte”; in questi due anni si organizzano in estate tre grandi mostre. La sede principale delle mostre sono le ex-scuole di Novilara, un edificio dalle forme lineari e severe che sorge sull’ex-chiesa della confraternita di San Giuseppe. All’interno del paese poi vengono posizionate delle sculture.
Nella seconda edizione si è concretizzata una convenzione per una mostra con il Comune di Pietrarubbia: vennero esposte le opere degli alunni del TAM, Trattamento Artistico dei Metalli. Molte delle opere concesse per la mostra sono rimaste esposte nel borgo e ancor oggi si possono ammirare; sono il segno di una stagione breve ma intensa che purtroppo non è riuscita a radicarsi tra la popolazione. D’estate l’Accademia AIIA di Candelara, continua da oltre vent’anni ad utilizzare il piano terra per esposizioni temporanee, mentre al secondo piano c’è il Museo Archeologico con le riproduzioni dei reperti della Civiltà Picene.
A questo punto non rimane altro che riprendere la SP61, in direzione Candelara, e lungo il percorso fare attenzione alle due opere di Blub che si possono incontrare.