Etichetta: Glitterhouse
Brani: The Wish / Abandoned / Where I Come From / For Dick / German / White Horse / This Here Defeat / Ornament / The Wonder Of Falling In Love / End Of Days
Chi conosce e ama la discografia dell’artista australiano avrà più di qualche difficoltà a mandare giù le riletture electro-pop dei dieci brani del suo repertorio che compongono questo nuovo “Adorned”. La musica di Scott si è sempre retta su un’emotività senza filtro e su un’intensità quasi autolesionistica. Protagonista assoluta una voce meravigliosa che vellutatamente si sovrapponeva agli accordi in minore di chitarra e ukulele esaltando l’innata tristezza delle composizioni. In queste nuove versioni, invece, è come se la tristezza venisse dissimulata, cercando di sfuggirle attraverso una sovrapposizione di suoni che non rendono giustizia alla grazia di alcune canzoni imperfettibili come White Horse, German o The Wish. Legittima la necessità dell’artista di percorrere strade nuove, dopo che per sei album non aveva provato che minime variazioni stilistiche. Il salto di “Adorned”, però, è troppo brusco e rischia di allontanare i vecchi fan (e di non portarne di nuovi).