Dopo Libano e Tunisia, la Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbinoha avviato un progetto di collaborazione con l’Albania destinato alla formazione per tutela del patrimonio culturale
Urbino – Ha preso il via la settimana scorsa il progetto REACH (Improving REsearch capacities of Albanian higher education institutions in conservation and restoration of Cultural Heritage) un progetto Erasmus Plus dedicato a migliorare le capacità di ricerca delle università e delle istituzioni pubbliche albanesi in materia di conservazione e restauro del patrimonio culturale.
La Scuola di Conservazione e Restauro dell’Università di Urbino diretta dalla professoressa Laura Baratin, assieme al Dipartimento di Beni Culturali dell’Università di Bologna, la Fondazione Flaminia-Centro per l’innovazione, la Scuola Superiore per la Conservazione e il Restauro del Patrimonio Culturale in Spagna, sono partner del progetto coordinato dall’Università delle Arti di Tirana con l’Università Politecnica di Tirana, l’Università di Scutari, l’Accademia di Studi Albanologici e che vede, tra gli altri partner albanesi anche il Ministero dell’Istruzione, dello Sport e della Gioventù.
Il progetto avrà durata triennale e servirà a potenziare le competenze di ricerca degli istituti di istruzione superiore albanesi e a favorire la definizione di orientamenti ministeriali da parte del governo albanese che consentano di modernizzare il sistema di ricerca e formazione nell’ambito del restauro e conservazione dei beni culturali.
Il progetto è partito con una serie di webinar interattivi online, per far fronte alle restrizioni dovute all’emergenza coronavirus, dove è stata sottolineata che la collaborazione con i partner italiani permetterà agli atenei e gli istituti di ricerca albanesi di acquisire metodologie di ricerca innovative e quindi competenze specifiche e capacità tecniche sul restauro e la conservazione del patrimonio culturale.
<L’Università di Urbino, in particolare> dichiara Laura Baratin <seguirà i partner albanesi nella dotazione di nuovi laboratori di restauro e di diagnostica attrezzati con strumentazioni di ultima generazione, per poter avviare sia un’attività di ricerca secondo gli standard internazionali che una nuova formazione nel settore della conservazione e del restauro secondo i livelli indicati dalle associazioni europee ECCO-ENCORE. Saranno previsti una serie di workshop tecnici per l’approfondimento sulle nuove tecnologie, una Summer School che vedrà coinvolti anche gli studenti; inoltre collaborerà per la formazione nel settore della documentazione digitale per i beni culturali e nel restauro dei dipinti e delle opere lignee, ospitando nelle sue sedi ricercatori ed esperti albanesi. Per l’Università di Urbino sarà un’altra occasione per verificare e condividere un modello di insegnamento nel campo della conservazione e del restauro già sperimentato in Tunisia e in Libano, rafforzando il progetto di sviluppo di un curriculum euro-mediterraneo in questo settore condiviso tra i diversi paesi e denominatore comune per un percorso interculturale>.