Con grande personalità, eleganza del suono e stile: Sophia Tomelleri si aggiudica il Premio Massimo Urbani 

Con grande personalità, eleganza del suono e stile: Sophia Tomelleri si aggiudica il Premio Massimo Urbani 
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PREMIO MASSIMO URBANI, LA XXIV EDIZIONE VA ALLA SASSOFONISTA SOPHIA TOMELLERI  

Il prestigioso concorso per solisti jazz incorona per la prima volta una strumentista. A seguire il pianista Andrea Domenici e il sassofonista Pietro Mirabassi

Grande personalità, eleganza del suono e stile. Con queste parole il sassofonista Nico Gori, presidente di giuria della XXIV edizione del Premio Internazionale Massimo Urbani di Camerino assieme al pianista Dino Rubino, descrive l’esibizione di Sophia Tomelleri, milanese di 28 anni, sax tenore che ieri sera è stata incoronata vincitrice del prestigioso premio per solisti jazz e, di conseguenza, del Premio Nuovo IMAIE che la vedrà impegnata in un tour di 8 concerti nei 12 mesi successivi. È la prima volta che una strumentista espugna il Premio.

Camerino, 2020-06-29 – Si sono concluse ieri presso i giardini della Rocca Borgesca della città ducale, le finali del Premio Urbani che hanno visto una ottima adesione di pubblico rigorosamente rispettoso delle normative anti Covid19 in tema di pubblico spettacolo.

«Una edizione davvero ricca di giovani talenti – ha spiegato l’altro presidente di giuria, Dino Rubino, già vincitore del concorso nel 1998 – nella quale si è distinta la figura di Sophia Tomelleri che ha saputo coniugare tanti aspetti nella sua performance, non ultimo quello di trasmettere un insieme di colori e sfumature».

È con equilibrio e maturità che la vincitrice ha appreso la notizia «Non sono mai soddisfatta al 100% delle mie esibizioni – spiega la Tomelleri – credo ci sia sempre da poter migliorare – continua – È un contenitore, questo del Premio, sempre di grande livello e prestigio e certamente non è semplice esprimersi e dare il meglio in soli due pezzi. Questa volta – sottolinea – era ancora più difficile visto che non suonavo con la presenza di una ritmica da ben 6 mesi a causa dell’emergenza Covid. Ora – conclude – grazie al Premio, potrò lavorare al disco che avevo da tempo in testa ma, questa volta, dalle idee si passa ai fatti».

Dopo di lei, al secondo posto, il pianista Andrea Domenici, 28 anni, di Lecco ma residente a New York, che si è portato a casa anche il Premio della Critica. «Una grande preparazione – ha sottolineato, motivandone la decisione, Libero Farnè, firma storica della rivista Musica Jazz e presidente della giuria critica – e una interpretazione davvero interessante di Monk».

Il terzo posto se l’è aggiudicato invece il sassofonista ventiduenne di Perugia Pietro Mirabassi. A completare il palmarès dei premiati, il chitarrista Giuseppe Cistola, per il premio social, quest’anno davvero frequentatissimo con oltre 10mila votanti; il pianista Francesco Pollon per il premio Fara Music; il trombettista Cesare Mecca vincitore della borsa di studio Nuoro Jazz.

Nelle due serate, magistralmente condotte dal critico jazz Fabio Ciminiera, si sono alternati sul palco i dieci concorrenti approdati alla finale, accompagnati alla ritmica dal trio d’eccezione composto da Seby Burgio al piano, Massimo Manzi alla batteria e Massimo Moriconi al contrabbasso. «Si tratta di giovani talentuosi – ha evidenziato ancora Nico Gori, che ricorda bene l’emozione di esibirsi al Premio essendo stato vincitore nel 2000 – che devono continuare a suonare, studiare e confrontarsi per poter sempre migliorare». Un incoraggiamento che serve a tutti, vincitori e non perché la musica, jazz soprattutto, è prima di tutto dialogo con se stessi e con gli altri.

E non sono mancati infatti momenti di dialogo nei concerti che nella due giorni hanno visto esibirsi Maurizio Urbani, fratello del sassofonista cui è dedicato il premio, con tutta l’energia del Gegè Munari Quartet, o ancora, il suggestivo incontro tra Nico Gori, al sax e al clarinetto, e Dino Rubino, ora la piano e ora al flicorno. Sorpresa molto gradita anche dal pubblico, il ritorno al Premio Urbani di Emilia Zamuner vincitrice nel 2016, che si è inserita a sorpresa con alcuni incursioni musicali sul finale delle due serate.

«Una edizione che ha regalato tanto ai musicisti, al territorio e agli animi dei partecipanti – spiega soddisfatto Daniele Massimi, direttore artistico e presidente dell’associazione Musicamdo, che organizza il premio – si è tornato a suonare, a stare assieme, a visitare il nostro territorio e a fare cultura in uno dei luoghi, Camerino, già feriti dal terremoto del 2016 cui ora si sommano anche le difficili conseguenze del Covid19. Ma l’entusiasmo che si è respirato in questi giorni, la serietà e la concentrazione che richiede una competizione come questa e l’energia che sa sprigionare in tutti il grande jazz, ci fanno capire che la musica, la cultura, lo spettacolo, offrono una strada concreta per tornare a vivere, per rinvigorire il turismo e l’economia di un territorio.»

Il Premio Internazionale Massimo Urbani è organizzato dall’associazione Musicamdo, in collaborazione con il Comune di Camerino, la Regione Marche, l’Università degli Studi di CamerinoTAM – Tutta un’Altra MusicaMarche Jazz NetworkI-JazzMIDJ, Nuoro Jazz, Fara Music Festival, Emme Record Label, Torino Jazz Club, Casa del Jazz di Roma, NUOVO IMAIE, nonché con il supporto del MIBACT.

 

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