Consulta: “Inadeguato l’assegno mensile di 285,66 euro percepito dagli inabili totali al lavoro”

Consulta: “Inadeguato l’assegno mensile di 285,66 euro percepito dagli inabili totali al lavoro”

Teramo – La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri accoglie con soddisfazione una importante pronuncia della Corte Costituzionale.

Nei giorni scorsi la Consulta, infatti, ha emanato una sentenza che stabilisce l’inadeguatezza dell’assegno mensile percepito dagli inabili totali al lavoro in quanto i 285,66 euro mensili previsti dalle legge “non sono sufficienti a soddisfare i bisogni primari della vita, determinando una palese violazione del diritto riconosciuto dall’art. 38 della Costituzione”, secondo cui ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto di mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. L’assegno attualmente previsto per la pensione di invalidità civile, si legge nella sentenza, deve essere aumentato a 516,46 euro, e non bisogna attendere il raggiungimento del sessantesimo anno di età ma sono sufficienti il compimento dei 18 anni e un reddito annuo che non sia pari o superiore a 6.713,98 euro.

Si tratta di una sentenza – afferma la Consigliera Brandiferriche definire storica non è affatto azzardato in considerazione della portata rivoluzionaria rivestita a favore degli inabili totali al lavoro e che si basa sull’affermazione di un importante principio di equità sociale in quanto la Consulta esprime un rilevante riconoscimento a favore degli invalidi totali, assolutamente impossibilitati a condurre una vita dignitosa con soli 285,66 euro mensili. Fino ad oggi gli inabili al lavoro con l’attuale trattamento hanno subito una vera e propria discriminazione che ha inciso profondamente sulla loro possibilità di integrarsi nel tessuto sociale.

Meglio tardi che mai ma a mio avviso si doveva intervenire con provvedimenti specifici senza ricorrere alla Corte Costituzionale.

Adesso la palla passa al governo, che non ha più pretesti per differire un intervento teso a sanare la situazione di discriminazione descritta, e l’auspicio è che venga data esecuzione pratica il prima possibile a quanto sancito dalla sentenza a vantaggio di quanti fino ad ora sono stati ingiustamente penalizzati”.

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