Lo spazio, sia urbano che domestico, non sembra presentarsi sempre con le caratteristiche adeguate ad accogliere la nuova “normalità” che il CoronaVirus ci sta imponendo. Quando il lavoro e la scuola entrano in casa senza essere stati previsti, infatti, sono condizionati significativamente anche i tempi e gli spazi della persona.
Come conciliare lo smarworking con gli impegni scolastici e formativi dei propri figli e nipoti?
Come potranno essere trasformate le case del futuro per aiutarci ad abitare questa “normalità” che probabilmente si prolungherà ancora per molto?
Che impatto avrà questa iper-connessione sulle relazioni familiari e sul benessere psico-sociale della persona?