La Samb ritorna al futuro, parola al Presidente Serafino

La Samb ritorna al futuro, parola al Presidente Serafino

San Benedetto del Tronto, 2020-06-13 – Conferenza stampa oggi pomeriggio per la presentazione di Domenico Serafino, nuovo Presidente della Samb

 

La passione per il calcio c’è da sempre. Vengo dal calcio giocato, ma per una rottura dei legamenti del ginocchio all’età di quindici ani ho dovuto smettere di giocare.

Dopo tanti anni all’estero, avevo voglia di tornare in Italia con un progetto importante. Avevo visto la Samb al vecchio stadio Ballarin all’inizio degli anni Ottanta, poi da Buenos Aires ho assistito in tv ai playoff di qualche anno fa contro il Cosenza. Ho visto uno stadio fantastico e una tifoseria meravigliosa. Lo scorso autunno mi hanno segnalato un articolo in cui Fedeli manifestava l’intenzione di vendere la Samb… quindi, in qualche modo, il nome della Samb ciclicamente sembrava tornare nella mia vita. A fine aprile, poi, ho sentito che Fedeli ha dichiarato con più convinzione la volontà di vendere e quindi così è iniziato tutto.

Ho anticipato il rogito, che inizialmente con Fedeli avevamo programmato per fine giugno, per dare la possibilità ai giocatori di fare i playoff. Li hanno meritati sul campo, se li sono guadagnati e mi sembra giusto che li giochino.

Al di là del risultato, i playoff sono molto utili per me anche per valutare i calciatori e lo staff tecnico, e quindi per capire quale può essere la Samb del futuro.

Credo che Montero sia una persona di alto livello, sia umanamente che professionalmente. Ho conosciuto i giocatori solo attraverso i video delle partite, mi sono fatto un’idea, ma sarò da oggi in poi presente ad ogni allenamento e poi, come detto, i playoff mi daranno utilissime indicazioni.

Una squadra di calcio che ho nel cuore? Forse la Nazionale del 1978. Mi piace il calcio a un tocco, fatto di triangolazioni, profondità, velocità.

Il mio è un progetto a lungo termine. Il fondamento sarà il settore giovanile, che deve diventare il punto di forza della Samb. Non si può prescindere dai giovani e dai talenti locali. Non possiamo permettere ad altre squadre di portare via i nostri talenti. Ovviamente quando si mette mano al settore giovanile, per avere risultati occorre un certo tempo, e io darà il massimo per questi colori per lunghissimo tempo. Ho scelto di vivere qui, sarò presente costantemente al fianco della Samb.

Dalla cultura sudamericana mi porto dietro come insegnamento proprio il modo di lavorare con il settore giovanile. In Argentina sfornano talenti in quantità industriale e il motivo principale è che hanno strutture dedicate ai giovani. I giovani sono al centro della loro impostazione del calcio. E’ un modello che mi piace molto e che mi piacerebbe trasferire qui.

Della cultura calcistica d’Oltremanica mi piace soprattutto lo spirito, quello che fa sì che i giocatori in campo se le diano di santa ragione e poi, a partita finita, vadano a bere al pub insieme.

Ai tifosi chiedo soprattutto di stare vicini alla squadra. Sono ragazzi poco più che ventenni. Far sentire loro il supporto morale della nostra splendida tifoseria sarà fondamentale.”

 

Ph © Alessandro Barbizzi
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“Very Etnico”, ovvero Serafino prima di essere il presidente della Samb

 

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