San Benedetto del Tronto, 2020-06-02 – Riceviamo dal Commissario Pd Pier Giorgio Giorgi una nota stampa sulle varianti urbanistiche e pubblichiamo
“Con l’appropinquarsi della scadenza del proprio mandato la Giunta Piunti decide di far cassa con l’urbanistica completando il processo di cementificazione della città che ha intrapreso sin dall’inizio passando sopra la pancia dei cittadini. L’’amministrazione di destra è intenzionata a non ascoltare le proteste dei residenti come aveva già fatto con la vendita della Scuola Curzi. In quell’occasione i residenti raccolsero le firme per bloccare la realizzazione di ulteriori appartamenti in una zona ad alta intensità abitativa dove non si respira più. Adesso è la volta dell’ex Remer nella zona Sentina, della discussa Areamare tra via Mare e Via del Cacciatore e dell’area San Pio X nota come variante Nidis. Ovviamente l’ostinazione di Piunti e del suo assessore ai lavori pubblici di portare avanti questo scempio non trova d’accordo il Partito Democratico che si unisce al coro di proteste dei comitati di quartiere invitando la cittadinanza a far sentire la propria voce giovedì quando le varianti arriveranno in giunta. Quando si trattò di complilare il programmino elettorale della destra sambenedettese Piunti si guardò bene dallo scrivere che aveva intenzione di realizzare porcherie tipo il Project Financing, la vendita dell’ex Scuola Curzi e le varianti di cui sopra altrimenti avrebbe ottenuto al massimo il consenso degli stakeholder. A nostro avviso le scelte urbanistiche della Giunta tradiscono tre importanti aspetti che hanno un grande impatto sul bene comune e sulla vivibilità : quello ambientale, quello sociale e quello turistico. Ambientale perché la variante che riguarda Areamare va a penalizzare una zona ad alta densità abitativa come quella di Porto d’Ascoli soffocandola con decine di nuovi appartamenti e rendendola ancor più trafficata con un beneficio pubblico in termini di standard discutibile visto il progetto. Per quanto riguarda la variante Nidis invece, a nostro avviso è sbagliato costruire in quel lotto di terra tenuto conto del fatto che a due passi è già stato approvato un piano particolareggiato di 120.000 mq con un beneficio pubblico in termini di standard (piazza, verde, parcheggi) di ben 54.000 mq. Sarebbe sufficiente rilevare quei terreni dall’impresa in difficoltà per poter costruire. Certamente non è compito del PD suggerire scelte imprenditoriali alle ditte di costruzione, ma anche in questo caso siamo preoccupati per la cementificazione di un bel quartiere come San Pio X. L’area Brancadoro ha da sempre una vocazione sportiva e siamo ancora convinti che quella deve continuare ad essere la sua destinazione.
Il nuovo piano particolareggiato dell’area Remer rappresenta il tipico esempio in cui l’interesse privato tanto caro ai nostri amministratori prevale su quello pubblico. Per qualche milione in più nelle casse comunali e soprattutto per un maggior valore degli appartamenti per la Saxa si sacrifica il bene comune in questo caso costituito dai dodici appartamenti destinati nel precedente piano all’edilizia popolare.
La cosa assolutamente vergognosa è che dei tre milioni di Euro che il Comune incasserà solamente un milione, un’inezia, verrà destinato ad interventi in favore di chi ha difficoltà a trovare casa. È il tradimento della funzione sociale con cui era nato il Piano Casa dell’ex area Remer.
Ci sarebbero gli estremi per un ricorso al Tar che bloccherebbe tutto.
A questo punto sorge spontanea una domanda che vorremmo rivolgere prima che a Piunti ai nostri concittadini: con le ristrutturazioni dell’ex fabbrica del ghiaccio, degli ex Hotel Garden e Persico, con la vendita della Curzi e con i relativi cambi di destinazione in residenziale c’è ancora bisogno di costruire nuovi appartamenti a San Benedetto del Tronto quando ci sono oltre duemila case in vendita o in affitto? Se c’è una domanda abitativa è quella riguardante le case popolari, ma viene puntualmente disattesa dalla destra nonostante vi sia una fila chilometrica di richiedenti e vi siano persone che dormono per strada. Il PD avverte il dovere morale di rispondere a questa emergenza sociale. La soluzione può venire da un’azione congiunta da realizzarsi attraverso tre iniziative: la ripartenza dell’edilizia sociale, il sostegno agli affitti da parte dell’amministrazione comunale e il cohousing sociale, un esperimento che in altre parti ha dato risultati apprezzabili.
L’impatto ambientale e la questione sociale per il Partito Democratico sono preminenti. Al consumo di nuovo suolo pubblico preferiamo un serio progetto di rigenerazione urbana che parta dalla conservazione e dalla tutela dell’esistente. Con questo non vogliamo chiudere la porta in faccia ai costruttori. Siamo consapevoli del fatto che l’edilizia sia ancora un settore importante, ma va ripensata la tipologia degli interventi. I nostri concittadini devono sapere che con noi al governo della città il bene comune e l’interesse pubblico verranno sempre prima di quello privato.
L’ultimo aspetto, ma non meno importante se paragonato ai precedenti, è quello turistico. Sono anni che nella nostra città si chiudono gli hotel per costruire nuove palazzine. Questo non deve più accadere. Dove c’era un albergo deve sorgere un nuovo albergo. Abbiamo bisogno di nuove strutture ricettive se vogliamo mantenere la vocazione turistica di San Benedetto del Tronto. Ad esempio in zona Areamare era prevista la possibilità di realizzare un ostello o una discoteca. Quello era il progetto che andava ripreso e realizzato.”
Pier Giorgio Giorgi
Commissario PD San Benedetto del Tronto