A proposito di Riconoscimento del Prefetto agli Operatori nella lotta alla Pandemia

A proposito di Riconoscimento del Prefetto agli Operatori nella lotta alla Pandemia
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San Benedetto del Tronto, 2020-07-23 – Riceviamo e pubblichiamo

“Ci è giunta notizia dagli ambienti sanitari che la Prefettura di Ascoli Piceno avrebbe manifestato l’intenzione di tributare un riconoscimento per premiare l’impegno dei sanitari che nella nostra provincia si sono impegnati e distinti quali protagonisti in prima linea nella lotta alla pandemia da Covid-19. La troviamo una iniziativa lodevole e giusta da parte del Prefetto, se non fosse che tale riconoscimento verrebbe attribuito solo a 30 operatori tra Ascoli e San Benedetto, e questo avrebbe creato molti scontenti e malumori negli ambienti ospedalieri, poiché sono davvero tanti, tra medici, infermieri, oss e inservienti interni, senza dimenticare gli amministrativi, che nel periodo del lock down si sono spesi in modo ammirevole e senza risparmiarsi, rischiando tutti la propria salute se non la propria vita. Infatti dal numero indicato verrebbero esclusi moltissimi soggetti, per privilegiare presumibilmente i “notabili”, e questo genererà, e sta già generando, molti malcontenti, fomentando e accentuando le divisioni e la conflittualità interna. Non sappiamo a chi si possa attribuire tale scelta relativamente a questa modalità operativa, ma ci permettiamo di suggerire al Prefetto di eliminare ogni fraintendimento, evitando di tributare il riconoscimento ad un numero limitato di soggetti, e nemmeno chiediamo che venga premiato solo il Madonna del Soccorso, designato quale ospedale Covid provinciale. A smentita delle continue accuse di campanilismo nei confronti della politica sambenedettese, noi chiediamo che questa scelta, che avvertiamo dai rumours interni come inopportuna e controproducente, sia convertita in una onorificenza da tributare all’Area Vasta ed all’Asur Marche, in persona del Direttore Generale dott.ssa Nadia Storti e del Direttore di AV5 dott. Cesare Milani, a contrasto di una scelta divisiva cui temiamo possa rispondere l’eterno disegno politico del dividi et imperat, che tanti danni ha causato alla nostra sanità. Nell’ottica della pari dignità tra i due presidi di Area Vasta e tra tutti i soggetti protagonisti della lotta al Covid, riteniamo che sarebbe la scelta più saggia, affinchè questo simbolico ma sentito riconoscimento possa essere davvero l’apripista per un percorso unitario e condiviso, e per una sanità futura che abbia come primo obiettivo e non l’ultimo, la salute di tutti i cittadini. Preghiamo quindi Sua Eccellenza il sig. Prefetto di voler considerare la nostra proposta in un’ottica distensiva e con unità di intenti.”

Cons. Marco Curzi

Cons. Rosaria Falco

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