dalla Regione Marche

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Elezioni regionali il 20 e 21 settembre. Il Presidente Ceriscioli informa la Corte di Appello. La prossima settimana il decreto ufficiale di indizione

 

 

In seguito alle decisioni del Consiglio dei Ministri del 14 luglio e al decreto adottato il 15 luglio dal Ministro Lamorgese, questa mattina il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha comunicato al presidente della Corte di Appello di Ancona la volontà di indire le elezioni nei giorni di domenica 20 e lunedì 21 settembre, e ha inviato analoga comunicazione al presidente della Conferenza delle Regioni Stefano Bonaccini e ai presidenti delle Regioni italiane in cui sono previste le consultazioni elettorali.
Il decreto di indizione delle elezioni regionali per i giorni 20 e 21 settembre 2020 sarà formalmente adottato dal presidente Ceriscioli all’inizio della prossima settimana.
Nelle stesse date si svolgeranno il referendum popolare confermativo sulla riduzione del numero dei parlamentari, come indicato dal Consiglio dei Ministri del 14 luglio, e le consultazioni per l’elezione diretta dei Sindaci e dei Consigli Comunali, come stabilito con decreto del Ministro dell’Interno del 15 luglio.
“Le nostre priorità – afferma Ceriscioli – erano di poter individuare una data che non interferisse con la ripresa dell’attività scolastica e al contempo garantisse la concentrazione delle scadenze elettorali, che anche io avevo a suo tempo richiesto al Ministro. Dal Governo è arrivata l’indicazione di queste date, a cui ho ritenuto di aderire per rispettare il principio dell’election day, in considerazione delle esigenze di contenimento della spesa e delle misure precauzionali per la tutela della salute degli elettori e dei componenti del seggio”.

ANNA CASINI: “UN CASTELLO DI GRANDE PREGIO CHE STA PER ESSERE RICONSEGNATO A TUTTA LA COLLETTIVITÀ”

La vicepresidente della Regione Marche Anna Casini ha fatto visita nell’acquasantano al cantiere di Castel di Luco

“Uno degli interventi più importanti realizzati nella provincia di Ascoli Piceno sia dal punto di vista strutturale che storico, perché è un castello di forma circolare composto da molti ambienti realizzati in epoche diverse e ha avuto necessità di un grande impegno tecnico e di esperienza per non snaturarne l’essenza, pur usando tecniche innovative. Un manufatto storico di grande pregio che sta per essere riconsegnato a tutta la collettività. Ancora una volta la cultura è un grande impulso per il turismo: in questo caso c’è un legame diretto con l’accoglienza perché il castello è anche una struttura ricettiva, collegata con le Terme di Acquasanta e nell’immediato futuro con la grotta sudatoria di proprietà della Regione che, grazie a un finanziamento di 6 milioni di euro, potrà tornare al suo splendore. Sono personalmente molto felice per il proprietario che anni fa aveva messo anima e cuore nel ristrutturare il castello, un enorme lavoro andato distrutto dal terremoto. Oggi grazie alla sua tenacia e all’amore per la sua terra tutti noi possiamo tornare ad ammirare Castel di Luco, preservandolo e consegnandolo ai nostri figli”.

Così la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini che questa mattina, insieme al progettista e direttore dei lavori Arch. Valerio Borzacchini, ha fatto visita al cantiere di Castel di Luco nel Comune di Acquasanta Terme. Qui sorge la splendida costruzione e avamposto fortificato nel periodo romano che conserva ancora il suo aspetto di struttura architettonica medioevale. Nei secoli il castello si è trasformato da fortezza in residenza gentilizia e che prima del sisma era utilizzato come struttura ricettiva e ristorante all’interno del borgo circostante. Il terremoto ha colpito duramente il castello provocando ingenti danni a murature, solai, volte e coperture ed è stato uno dei primi beni culturali privati a essere stato messo in sicurezza.

“I lavori di ristrutturazione – ha sottolineato Borzacchini –  hanno compreso anche il miglioramento sismico e il restauro dell’intero immobile e del suo apparato storico – artistico utilizzando reti di contenimento nell’apparato murario ed effettuato il consolidamento delle volte con rinforzi di acciaio e fibre di carbonio”. Attualmente il cantiere si trova ad aver realizzato il 70% delle opere e ci si appresta ad affrontare la fase finale dell’impiantistica, delle finiture e dei restauri storico artistici. Il cantiere è stato costantemente seguito dalla Soprintendenza per i beni archeologici, architettonici e paesaggistici delle Marche e dagli Uffici dell’USR. Salvare un bene culturale come un castello, sebbene di proprietà privata, oltre all’aspetto storico e culturale è anche una importante vettore economico che offre occupazione e aiuto all’economia locale.

 

 

La Regione Marche conferma la sua capacità di spesa sul POR FESR

In riferimento alle notizie pubblicate dalla stampa secondo le quali la Regione Marche si posizionerebbe all’ultimo posto in termini di certificazione della spesa a giugno 2020 sul POR FESR, si smentisce decisamente tale ricostruzione, che fornisce un quadro non rispondente al vero, basato su elaborazioni dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, alla quale è stato ufficialmente richiesto di precisare con urgenza i dati pubblicati.
La graduatoria presente sul sito dell’Agenzia per la Coesione territoriale mette insieme programmi avviati nel 2014 con programmi (quello della Marche) che hanno visto la propria dotazione raddoppiata nel 2018 per l’emergenza sisma, e che solo a partire da quella data hanno potuto avviare parte degli interventi. Tenendo conto delle dotazioni originarie dei programmi, il quadro che ne emerge è completamente differente, con una spesa certificata che supera il 31% collocando la Regione al 6° posto, tra le regioni più virtuose, e non all’ultimo.
“Si conferma l’eccellenza della nostra Regione, che attesta la sua capacità di spendere presto e bene tutte le risorse comunitarie assegnate” dichiara l’Assessora Bora, che aggiunge: “La risposta rapida e ben indirizzata alle esigenze delle imprese e dei territori marchigiani è una caratteristica costante del POR FESR Marche, come confermato a più riprese dalla Commissione Europea e documentato con atti e decisioni ufficiali: una delle 7 Regioni a raggiungere la premialità su tutti gli Assi del POR FESR (Decisione UE di agosto 2019), seconda Regione (dopo l’Emilia Romagna) in termini di superamento degli obiettivi di certificazione (+60% rispetto al target di dicembre 2019)”.
È quindi necessario ristabilire la verità delle cifre per non alimentare la confusione e le fake news, dimostrando con il lavoro e con i fatti la capacità della nostra Regione di utilizzare nel modo più corretto le preziose risorse che ci vengono messe a disposizione dall’Unione Europea.

 

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