Piceno e Marche Sud abbandonate, servono risposte immediate per la nostra rete infrastrutturale

Piceno e Marche Sud abbandonate, servono risposte immediate per la nostra rete infrastrutturale

«La situazione infrastrutturale del Piceno e del sud delle Marche sta diventando giorno dopo giorno sempre più insostenibile, il nostro territorio è stato abbandonato da chi – al contrario – dovrebbe tutelarlo. Da tanti anni sentiamo parlare di progetti di potenziamento e miglioramento della rete stradale delle nostre zone, ma basta guardare l’attuale situazione della rete infrastrutturale per rendersi conto delle grandi difficoltà del nostro territorio. Il tratto Piceno dell’autostrada A14 costringe migliaia di automobilisti a lunghe code e a restare fermi in auto anche diverse ore per percorrere un tratto di strada di pochi minuti. Un vero e proprio incubo per cittadini, pendolari, turisti e per chi – suo malgrado – si trova a viaggiare per un’arteria che non favorisce l’arrivo nei nostri territori. Ora si parla del 21 luglio come possibile data per avere notizie confortanti in merito a un miglioramento della viabilità su questo tratto di strada: mi auguro davvero sia così, visti i ritardi accumulati finora. Sono evidenti a tutti i danni per il Piceno e per il sud delle Marche non solo a livello d’immagine, ma soprattutto per l’economia dei nostri territori. Come possiamo pensare di ripartire dopo il terremoto e l’emergenza sanitaria se questo è il biglietto da visita che mostriamo ai turisti che vogliono raggiungerci? Anche i più temerari sarebbero scoraggiati dal percorrere questo tratto di strada dell’A14 per venire nelle nostre splendide zone costiere e dell’entroterra. Per non parlare poi dell’Ascoli-Mare e della situazione della strada Salaria: se per la prima l’Anas ha assicurato che i lavori per la sicurezza termineranno entro una settimana, mi auguro davvero che si possano accelerare i tempi anche per i collegamenti con le zone montane. L’immobilismo sulla galleria di Trisungo – lungo la strada Salaria –sta ulteriormente danneggiando un territorio già messo duramente in ginocchio dal sisma. A breve dovrebbe essere riaffidato l’appalto dei lavori dopo il fallimento della ditta Carena, spero che tutte le procedure vengano accelerate perché anche in questo caso parliamo di una situazione ai limiti dell’assurdo. Non è più tempo di promesse, adesso bisogna agire. Servono soluzioni, reali e immediate. Perché il Piceno e il sud delle Marche sono stati dimenticati per troppo tempo. Perché la rete infrastrutturale è fragile e il territorio è ormai isolato. E perché la pazienza dei cittadini è davvero arrivata al limite».

Marco Fioravanti

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