Strumenti innovativi acquistati di recente per l’Uoc Oculistica

Strumenti innovativi acquistati di recente per l’Uoc Oculistica

San Benedetto del Tronto, 2020-07-10 – La Direzione di Area Vasta 5 ha presentato questa mattina in conferenza stampa due strumenti innovativi acquistati di recente.

Il Cheratocono è una malattia degenerativa non infiammatoria della cornea caratterizzata da progressivo assottigliamento dello stroma centrale e paracentrale e da uno sfiancamento conico (o ectasia) del profilo corneale con grave compromissione visiva in pazienti fin dalla giovane età. In assenza di trattamento conduce spesso alla necessità di una cheratoplastica perforante (trapianto di cornea). Negli ultimi anni abbiamo a disposizione terapie parachirugiche (cross-linking) in grado di bloccare l’evoluzione di tale patologia che noi già utilizziamo da molti anni.

L’emettitore di luce ultravioletta è un nuovo sistema di cross linking modello KXL di produzione della americana GLAULOS/AVEDRO, appena acquistato per l’A.V5 (45.000 euro), rispetto al precedente sistema, è di ultimissima generazione; le sue caratteristiche distintive lo rendono unico:

  • E’ fornito di una sorgente di luce UVA con luce continua standard e Pulsata (permette alle cellule corneali di ossigenarsi durante il trattamento rendendolo più sicuro, efficiente e determina una maggiore penetrazione della Riboflavina nello stroma, ottenendo così un eccellente risultato chirurgico.

  • Consente procedure di Cross-linking Accelerato, permettendo quindi l’esecuzione dei trattamenti in pochi minuti, grazie alla possibilità di variare tempo e potenza di emissione da 3mW/cm2 fino ad un massimo di 45mW/cm2

Potrà in tal modo essere trattato un maggior numero di giovani pazienti affetti da patologie ectasiche invalidanti in modo più rapido e sicuro e quindi più efficiente.

LASER MICROPULSATO

Il nuovo laser (con lunghezza d’onda sul giallo) appena acquistato per l’A.V. 5 è di ultimissima generazione (80.000 euro)

L’effetto terapeutico dei laser classici è dovuto alla distruzione del tessuto retinico che consuma energia ed ossigeno, al fine di diminuire lo stato di ipossia retinica che si crea in alcune patologie della retina. Il laser giallo è in grado di svolgere anche questa azione ma con maggior selettività e miglior compliance per il paziente e quindi può essere utilizzato per trattare in maniera tradizionale la retinopatia diabetica proliferante e non proliferante severa e l’occlusione venosa ischemica. Inoltre, può essere impiegato per effettuare trattamenti di sbarramento da rotture retiniche. La vera innovazione del laser giallo è tuttavia un’altra: la possibilità di lavorare con la “micropulse technology”, raggiungendo un effetto terapeutico senza indurre un danno cicatriziale poiché esso non crea alcun aumento della temperatura retinica tale da risultare in un danno anatomico, ma stimola l’epitelio pigmentato retinico a produrre citochine e altre molecole in grado di ottenere una risposta attiva da parte del tessuto retinico circostante. Non distruggendo la retina, questa tecnica è eccellente per il trattamento delle patologie maculari come la corioretinopatia sierosa centrale, l’epiteliopatia cronica, l’edema maculare diabetico e l’edema maculare nelle trombosi venose retiniche, patologie frequenti al di sotto dei 60 anni. Preservare tessuto maculare è fondamentale per mantenere una migliore acuità visiva

Le ultime pubblicazioni, ci mostrano che questo laser può trattare senza alcun danno anche la zona centrale retinica, detta fovea, zona più nobile della retina. Quindi oggi possiamo utilizzarlo sia come primo trattamento di queste patologie, che in associazione alle classiche terapie iniettive intravitreali, allungando in modo esponenziale i tempi delle iniezioni stesse con un risparmio economico considerevole per l’azienda sanitaria e una migliore qualità visiva e della vita del paziente.

Tale tecnologia, può essere impiegata anche per il trattamento del glaucoma (patologia estremamente invalidante che può portare a cecità in maniera asintomatica) per effettuare la laser trabeculopastica micropulsata (MLT). Non producendo alcun danno a livello del trabeculato oculare (via di deflusso dell’umore acqueo dall’occhio), il trattamento può essere ripetuto in caso di perdita di efficacia nel tempo.

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