Urbino – Il corso di studi in Scienze dell’educazione dell’Università di Urbino è il quarto in Italia per la qualità della didattica a fronte di 32 concorrenti. È quanto certifica l’analisi del Censis che lo colloca a pochi punti di distanza da corsi analoghi erogati da Atenei ben più grandi, come Bologna e Roma.
“Si tratta di un risultato importante che premia il lavoro dei docenti e del personale di segreteria” afferma soddisfatto il professor Stefano Azzarà, coordinatore del corso. ”Un traguardo, tra l’altro, anticipato dal vero e proprio boom di iscrizioni registrato nell’anno accademico 2019-2020, quando le matricole hanno sfiorato le 300 unità.
“Si sono dimostrate corrette le scelte strategiche e di programmazione del Dipartimento di Studi Umanistici” prosegue Azzarà “che ha impostato un’offerta formativa pensata sulle esigenze degli studenti, del loro percorso accademico e delle loro prospettive lavorative. Il corso di studi, oltre ad accompagnare gli iscritti in itinere mettendo loro a disposizione un confronto quotidiano con i docenti e l’ausilio dei tutor, ha come principale obiettivo lo sviluppo delle capacità di pensiero critico e di autonomia, perseguito attraverso un approccio interdisciplinare che alla formazione di base di taglio pedagogico e psicologico unisce l’apertura mentale favorita dagli studi filosofici e la concretezza della conoscenza storica e sociologica. Al tempo stesso, però, il Corso è attento all’avvicinamento al mondo del lavoro, tanto più che è stato costruito a partire da un rapporto strettissimo con gli enti socioeducativi e socioassistenziali del territorio, i quali sono stati coinvolti sin dalla sua progettazione”.
Impegnato in un continuo monitoraggio e miglioramento qualitativo dei processi gestionali e della didattica, il Corso ha puntato soprattutto su un sostanziale potenziamento dei tirocini, che impegnano adesso gli studenti del secondo anno per 275 ore complessive, al fine di mettere alla prova le conoscenze teoriche e le competenze acquisite a lezione e nei laboratori attraverso l’immersione pratica nelle più diverse situazioni educative.
Infine, a partire da quest’anno accademico, Urbino completa la filiera con il Corso Magistrale in Pedagogia che consentirà agli educatori di diventare pedagogisti e coordinatori pedagogici, formatori nell’ambito dell’educazione permanente e dell’aggiornamento professionale, esperti della progettazione formativa e curriculare e dunque di accedere a posizioni di direzione nell’ambito delle professioni educative. Il corso prevede anche la possibilità di acquisire i crediti utili per l’accesso all’insegnamento di storia, filosofia e scienze umane nei licei (classi di concorso A-18 e A-19).
“E’ stato approntato un percorso formativo completo e integrale, che si unisce alle condizioni ideali offerte dalla città per lo studio e la ricerca. Non è un caso” conclude il prof. Azzarà” che da sempre la metà degli studenti dell’Ateneo di Urbino provenga da fuori regione”.