Ospedale di eccellenza e dintorni, la replica di Claudio Benigni ad Alessandro Luciani non si è fatta attendere

Ospedale di eccellenza e dintorni, la replica di Claudio Benigni ad Alessandro Luciani non si è fatta attendere
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San Benedetto del Tronto, 2020-08-15 – Riceviamo e pubblichiamo la replica di Claudio Benigni ad Alessandro Luciani
“Qualche giorno fa ho scritto un articolo con l’intento di difendere Anna Casini dall’attacco del candidato leghista Andrea Antonini che non pago dei disastri combinati in Lombardia dalla sua parte politica, rimprovera la vicepresidente per un dietro-front a suo dire ridicolo sul fronte sanita’.
In poche parole ho spiegato al candidato leghista che non si trattava di nessuna folgorazione sulla via di Damasco ma di un possibile e logico ripensamento alla luce dei fatti.
Semplici ipotesi insomma che al “condizionale” potrebbero avverarsi, visto che dopo il Covid il mondo e’ cambiato. Se “dovessero” essere superati i paletti del Balduzzi, se “potranno” essere utilizzati i fondi europei oggi esistenti, se a SBT fra meno di un anno “dovesse” esserci, come mi auguro, un sindaco di centrosinistra, avremmo una situazione molto diversa da quella di ieri. Uno scenario differente e più sereno col quale ragionare sulla riorganizzazione del sistema sanitario, senza le strumentalizzazioni e i giochetti messi in atto in questi anni da Castelli e Piunti.
E in quest’ottica, sulla scorta delle aperture importanti fatte di recente da alcuni sindaci della vallata, potrebbe essere rivista, perché no, anche la tanto discussa location del nuovo nosocomio.
Che avrei detto di strano?
Nulla, cose già dette prima di me da altri dirigenti del partito (Lucciarini e Casini in primis), ed ovviamente condivisibili.
A questo punto ti aspetti che anche altri scendano in campo per difendere la vicepresidente ed invece no, anzi interviene Luciani che però si scaglia contro il sottoscritto. Ma come dico io!? … si in passato abbiam visto Luciani allearsi con Casapound per sbaglio, ma oggi non mi sarei mai aspettato di trovarlo addirittura contro la Casini quasi ad avallare le invettive del sovranista ascolano.
Se Luciani avra’ tempo e modo di leggersi le mie parole testuali, scoprirà non solo che non ho mai archiviato il progetto di Spinetoli che ad oggi è e tale resta anche perché non dipende dalla mia volontà, ma che ho, anzi abbiamo parlato solo dei mutamenti che ci sono stati e che “potrebbero” con tutta evidenza, aprire ad una diversa rimodulazione della sanità picena.
Sull’accusa poi che mi sarei arrogato il diritto di parlare a nome di tutto il PD senza passare al vaglio degli organismi, va steso un velo pietoso.
Il sottoscritto, come tutti han potuto vedere, non ha parlato a nome di tutto il PD ma nel proprio ruolo di Segretario di Circolo, il quale ne ha da, sempre piena autonomia.
Altresi’ non è affatto vero che il mio pensiero dovesse essere approvato da alcuna assemblea provinciale e perché sennò altri prima di me avrebbero dovuto farlo e perché la mia era e resta solo un ipotesi futuribile e possibile, peraltro legata alle scelte dei livelli gerarchici di ordine superiore.
Dopodiché conoscendo meglio di Luciani i regolamenti del Partito, per via del ruolo che svolgo di Tesoriere Provinciale, posso affermare senza timore di essere smentito, di essere un iscritto del PD con libertà di pensiero e parola, non essendo così come sono, mai stato deferito alla Commissione di Garanzia, e nemmeno dichiarato “decaduto”.
In altre parole, se Luciani intende parlare a nome del PD deve innanzitutto iniziare a rispettarne i regolamenti.
Diversamente e mi dispiace per Lui, temo che non ne abbia titolo.”Il Segretario del Circolo Primo Gregori
Claudio Benigni 

L'immagine può contenere: testoLa Festa dell’Unita’ che si è svolta il 7-8-9 agosto in via Zara a S. Benedetto del Tronto, al di la’ dei numeri, ha rappresentato e una ripartenza visto che erano anni che non si svolgeva più e l’inizio di un percorso assieme alle diverse anime del centrosinistra che fra meno di un anno vuol tentare di riprendersi la citta.
Una festa ben riuscita dove i partecipanti tra un panino con braciola, un bicchiere di vino e le strofe del grande maestro Francesco Guccini, hanno assistito a interessanti dibattiti, interviste e presentazione di libri.
Insomma, è stato bello ritrovarsi e confrontarsi, e questo è stato possibile grazie ai nostri volontari (iscritti e non) che si sono prodigati senza sosta. A loro un grazie infinito.
Ed infine visto che a causa di un contrattempo non ho potuto partecipare al confronto con gli altri partiti del cx, profitto per esplicitare anch’io la mia idea sulla “S. Benedetto che vorrei” .
Non mi piace parlar male degli altri ma penso di poter dire, senza, timore di essere smentito che dopo i 5 anni di non governo dell’amministrazione Piunti, sono tanti i bisogni.
Sui pochi polmoni verdi rimasti in città, la politica dovrebbe dire chiaro e tondo di volerli preservare, il patrimonio arboreo della città merita una Task Force a tutela della bellezza, la pulizia e la cura della città dovrebbe essere il nostro biglietto da visita, la promozione turistica un must, l’attenzione verso gli ultimi un imperativo, ma da 5 anni a questa parte, nulla di tutto ciò è successo …. in altre parole: COSI’ NON SI PUO’ PIU’ANDARE AVANTI!!!

La San Benedetto che vorrei e’ una città eco- sostenibile, solidale, innovativa e sicura, ma soprattutto più bella e vivibile. In quest’ottica, serve rilanciare il pensiero e l’attività amministrativa. Come?

1) I comitati ‘Fermare il consumo di suolo e rigenerare la città’” non hanno torto.
Se San Benedetto risulta la città con il più alto tasso di consumo di suolo, il 38%, con una densità di popolazione la più alta di tutta la regione, con una popolazione di 21.000 famiglie e una disponibilità di quasi 27.000 abitazioni, una qualche riflessione va fatta.
Ergo: non c’è bisogno di nuove costruzioni. Serve invero un serio piano urbanistico che metta l’accento sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e sugli alloggi popolari da troppi anni fermi al palo, potenziando il verde urbano e ripensando mobilità e vivibilità.

2) Per contrastare i cambiamenti climatici, occorre si eliminare le coperture artificiali che impediscono il deflusso delle acque piovane, ma occorrono anche opere pubbliche indifferibili quali un nuovo piano di regimentazione idraulica. Certo, non è l’unica opera pubblica di cui ha urgenza questa città. Il pensiero mi corre alla Piscina Comunale e allo stadio F.lli Ballarin, ma in verità sono molte di più le opere da fare. Consentitemi allora di parlare di tre progetti che sono da sempre il mio sogno:
# Un grande evento estivo all’altezza della regina del turismo marchigiano;
# Destinare quella zona che da piazza Giorgini va verso il mare allo sviluppo della Movida Notturna con mercatini, spazi per il divertimento e magari un palco permanente (ad es. una grande conchiglia rivolta verso il mare bella per architettura ed utile per il contenimento dell’impatto acustico) che favorisca il commercio ed il turismo ma allo stesso tempo risolva alla radice il problema dei residenti che intendono riposare.

# Per PDA sogno invece una straordinaria riqualificazione di via del Mare e del sottopasso esistente compresa l’acquisizione al patrimonio comunale di Villa Laureati con annessa Torre e Caserma Guelfa oltre all’eccezionale parco circostante, da valorizzare sotto il profilo ambientale e turistico.

Insomma… per la San Benedetto del futuro sono davvero tante le cose che vorrei e che sogno ad occhi aperti ma nel destarmi, mi rendo conto che la priorità dovrà essere l’ascolto dei cittadini per comprenderne istanze ed esigenze.
Ciò tuttavia, questa città ha l’esigenza di un progetto di lunga durata, alla stregua di quello che sta facendo la città di Rimini. Per liberare Rimini dallo smog dando spazio ai mezzi elettrici, per rispondere al cambiamento climatico, per ridare impulso alle attività commerciali e per rendere la città pedonale, ciclabile, insomma più vivibile… si sta lavorando su un piano strategico innovativo della durata di 15-20 anni dal titolo LIBERIAMO CENTRO E IL MARE. Un progetto di svolta che include 16 km di lungomare, 110 milioni di finanziamenti già rastrellati, tutti i bandi regionali già vinti sulla cura e rigenerazione della città, il coinvolgimento di oltre 10.000 persone compreso tutti i principali enti pubblici e istituzioni.

Perché no?…perchè S.Benedetto non potrebbe fare altrettanto?……… realizzando ad es. dei maxi parcheggi agli ingressi della città, al fine di trasformare quel quadrilatero nevralgico della citta’ in una grande area ZTL, un centro commerciale a cielo aperto ricco di eventi, animazione e intrattenimenti?
Una zona pedonabile e ciclabile, servita da mezzi elettrici come bus e metropolitana di superficie (ad eccezion fatta per residenti e lavoratori) ?

Beh si, ci vuole coraggio! E’ un sogno anche questo? Non credo ma qualora lo fosse io credo che questa città oggi più che mai, ha bisogno di sognare e di volare alto. Ma non lo può certo fare con il sindaco Pasqualino Piunti il quale si compiacque di non aver fatto del suo programma elettorale il libro dei sogni, promettendo la manutenzione ordinaria. Ed ora finalmente tutti sanno, dopo quasi 5 anni, che non solo ha toppato su tutte le grandi questioni, ma che ad eccezione della cementificazione selvaggia, nemmeno quella “la manutenzione ordinaria della città” ha fatto!
Insomma, spero davvero che dalla Festa dell’Unità di quest’anno possa iniziare un percorso assieme a tutte le forze del centrosinistra che ci conduca il prossimo mese di maggio a riprenderci la
città.
Ce lo chiedono in tanti. Dobbiamo solo volerlo e farlo.
Il Segretario del Circolo Primo Gregori
Claudio Benigni

 

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