SABATO 19 SETTEMBRE SI APRE IL SIPARIO SU ASCOLI SCENA D’AUTUNNO
AL TEATRO VENTIDIO BASSO MI SA CHE FUORI È PRIMAVERA DI GIORGIO BARBERIO CORSETTI
Si apre il sipario sabato 19 settembre su Ascoli Scena d’Autunno 2020, nuova rassegna al Teatro Ventidio Basso e al Teatro dei Filarmonici promossa da Comune di Ascoli Piceno e AMAT, con il contributo della Regione Marche e MiBACT e il sostegno di Bim Tronto.
L’inaugurazione è al Teatro Ventidio Basso con Mi sa che fuori è Primavera di Giorgio Barberio Corsetti – direttore del Teatro di Roma – e Gaia Saitta tratto dall’omonimo libro di Concita De Gregorio, giornalista e scrittrice. La pièce porta in scena la storia di Irina Luci, tristemente nota alla cronaca. Irina è una donna alla quale un giorno vengono sottratte al marito le due figlie gemelle di sei anni. L’uomo si uccide e le bambine non saranno mai più ritrovate. Concita De Gregorio è una donna che trova le parole per raccontarne la storia, nel suo denso e delicato Mi sa che fuori è primavera. Nasce da qui la versione teatrale di questa vicenda così difficile da raccontare: un episodio tragico nel senso più classicamente teatrale del termine, in cui l’eroina subisce la perdita dei figli e deve sopravvivere alla sua stessa vita di dopo senza cedere alla tentazione di sparire lei stessa.
“Un’attrice, Gaia. Una storia vera si trasforma in una terribile materia poetica. Racconta la prossimità del male – scrive Giorgio Barberio Corsetti nelle note di regia – e la possibilità che prenda forma e vita inaspettato e atroce da una piccola crisi come tante altre. Una separazione, la fine di una relazione, un semplice atto di libertà e salute. Questa storia è una tragedia moderna. Gaia la racconta e la vive. Gli altri interpreti sono il pubblico presente in sala. Tra loro, senza neanche esserne coscienti, potrebbero nascondersi i personaggi evocati in palcoscenico. Per questo il pubblico sarà interpellato, compirà elle azioni, sarà parte viva dello spettacolo. Quando Irina conosce Matias le sembra un uomo normale, interessante, metodico, gradevole, piacente. Come è possibile sbagliarsi così? Può capitare a chiunque? Cosa nasconde l’altro, la persona con cui si decide di vivere la vita? Quali abissi nell’essere umano che neanche lui stesso conosce? La scomparsa delle due figlie. Il suicidio del marito. Gli indizi, le questioni senza risposta, i corpi delle bambine mai ritrovate, il dubbio. Medea al contrario. In questa tragedia è Giasone che fa scomparire le figlie, ma con una perfidia vendicatrice calcolata non fa ritrovare i corpi, nega alla madre il riconoscimento dei cadaveri, e quindi la ritualità e la catarsi del lutto. La costringe a una attesa senza fine. È l’inferno a cui l’uomo abbandonato condanna di proposito la donna che fugge al suo maniacale controllo. La figura i Matias diventa sinistra e devitalizzata, un fosco automa asessuato che si fa fracassare a un’altra macchina, una locomotiva in corsa… La possibilità di una nuova vita per Irina diventa la conquista eroica i un nuovo territorio, intatto come la Patagonia, nei cui mari alla profondità egli abissi spuntano gli immensi corpi elle balene. Una Italiana in Svizzera. Un ambiente ostile pieno i pregiudizi, malevolo e sordo alle richieste d’aiuto. Dal gelo regolato e dalla incapacità di empatia della Svizzera, Irina trova una nuova vita nel calore della Spagna, un uomo con grandi mani, uno studio per i cartoni animati”.
Ascoli Scena d’Autunno prosegue al Teatro dei Filarmonici che si conferma luogo privilegiato per la creazione artistica ospitando la residenza di allestimento di Gli adulti sono ragazzi morti. Primo studio liberamente tratto da Pinocchio di Teatro Valdoca, testo originale di Mariangela Gualtieri, con Chiara Bersani, Silvia Calderoni, Mariangela Gualtieri, Matteo Ramponi, regia di Cesare Ronconi. Il progetto è promosso nell’ambito di Marche casa del teatro. Residenze d’artista, progetto promosso dall’AMAT con il Comune di Ascoli Piceno, con il sostegno di Marche inVita. Lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma promosso da MiBACT e Regione Marche e coordinato da Consorzio Marche Spettacolo. Spazi di creazione artistica che operano in uno stretto legame con la comunità di riferimento, questo in sintesi il progetto Marche casa del teatro. Residenze d’artista che prevede anche un momento di condivisione con il pubblico in forma di cantiere aperto – domenica 4 ottobre al Teatro dei Filarmonici – per mostrare lo spettacolo non nella sua forma definitiva ma nella fase affascinante della sua genesi.
Informazioni: biglietteria del teatro 0736 298770, AMAT 071 2072439, on line su www.vivaticket.com. Inizio spettacoli ore 21, domenica ore 18.
PESARO, GLAUCO MAURI DAL 18 AL 20 SETTEMBRE
AL TEATRO ROSSINI CON L’ULTIMO NASTRO DI KRAPP
Pesaro attende il suo illustre concittadino Glauco Mauri alla vigilia del suo novantesimo compleanno ospitandolo con tutta la maestria interpretativa di grande Signore della scena quale è, dal 18 al 20 settembre al Teatro Sperimentale con L’ultimo nastro di Krapp di Beckett, con parole e poesie lette da Roberto Sturno e interventi musicali di Vanja Sturno.
Lo spettacolo è il secondo appuntamento di TeatrOltre il più grande palcoscenico italiano per le più importanti esperienze dei linguaggi contemporanei promosso all’insegna della multidisciplinarietà dall’AMAT con i Comuni di Pesaro, Urbino e Pergola e con il contributo di Regione Marche e MiBACT, che fino al 13 novembre offre un calendario di diciotto appuntamenti. Sospeso gli scorsi mesi a causa dell’emergenza sanitaria, TeatrOltre fa tappa nei teatri della provincia pesarese con il rispetto di tutte le procedure di legge per il contenimento della diffusione del Covid previste dalla normativa vigente.
Glauco Mauri è stato il primo in Italia, nel 1961, con la Compagnia dei Quattro, a mettere in scena, Atto senza parole e L’ultimo nastro di Krapp. Beckett, Premio Nobel per la letteratura (1969), con le sue opere ci ha mostrato un nuovo modo di interpretare il rapporto tra la vita e l’uomo: una visione grottesca che spesso sfocia in una disperata comicità. Vari momenti poetici ma lo stesso tema: l’uomo e la sua fatica del vivere.
Ne L’ultimo nastro di Krapp – una produzione Compagnia Glauco Mauri Roberto Sturno – Mauri dialoga, oggi, con la sua voce di trentenne registrata nel silenzio notturno di un teatro quasi sessanta anni fa. Nel buio di una stanza spoglia il vecchio Krapp ascolta una bobina che ha registrato tanti, tanti anni prima: la sera del suo trentanovesimo compleanno. Il passato gli scorre davanti, riaffiorano persone, visi ormai sbiaditi dal tempo, si riscoprono sentimenti vissuti forse solo a metà, e tra questi – ormai dimenticata – una storia d’amore, “quando la felicità era forse ancora possibile”. Ma il giovane Krapp non l’aveva saputa afferrare la felicità! La bobina finisce e Krapp rimane disperatamente solo nella sua “vecchia tana” piena di bobine che raccontano la storia della sua vita ma che finiranno sempre col rimanere “vuote”.
Informazioni: Teatro Rossini 0721 387621, AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net.
LA MONTAGNA RITROVATA 2020, ANNULLATI I DUE APPUNTAMENTI PREVISTI A COMUNANZA
Gli spettacoli Maratona di New York con Eugenio Olivieri e Fabrizio Pagliaretta e Il grande gioco di ATGTP, previsti a Comunanza (AP) rispettivamente il 26 settembre e il 17 ottobre per la seconda parte del Festival la Montagna ritrovata 2020 realizzato da AMAT e Marca d’Autore con i comuni di Roccafluvione e di Comunanza il contributo di MiBACT e Regione Marche e il sostegno di BimTronto, sono stati annullati per consentire verifiche legate ad una sopraggiunta manutenzione straordinaria dell’Auditorium Luzi.
Gli organizzatori – Amat, Marca d’Autore e Comune – contano di poter riprogrammare le date non appena l’Auditorium Luzi tornerà pienamente riutilizzabile.
Informazioni AMAT 071 2072439.
(Ancona 14 sett. 2020)