San Benedetto del Tronto, 2020-09-12 – Comitato Civico “SALVIAMO IL MADONNA DEL SOCCORSO”
Dibattito del 12 settembre 2020 – 10 Domande per i candidati Presidenti alla Regione Marche
1- Nascita del Comitato Lo stato dei servizi sanitari sulla costa prima del Covid era carente. Il Comita- to si è formato per questo motivo, dalle istanze di operatori e utenti. Ancora oggi tali carenze, dopo l’impegno per contrastare il Covid e nonostante continue richieste di spiegazioni avanzate dal Comitato alla Direzine dell’AV5, non sono state colmate per svariati motivi e giustificazioni.
2- Costi di costruzione In un documento del 5 novembre 2019, i Sindacati confederali hanno espres- so “Forti preoccupazioni”, “critiche”, “dubbi sulla sostenibilità economico finanziaria” da parte della Regio- ne Marche per la realizzazione di tre ospedali (Pagliare, Macerata e Pesaro). Oltre alla “totale assenza di in- formazioni sui tre project financing che si vogliono far partire, che la Giunta regionale continua a mantene- re” e all’assenza di “un confronto su merito e cifre e di elementi per una stima precisa”, valutando una spe- sa complessiva di tre miliardi. Si consideri che il nuovo Policlinico di Milano, con 900 posti letto, sarà realiz- zato con 201 milioni pubblici, che il nuovo ospedale di Pisa, 30 ettari e due parchi (da 1.200 a 1.600 pl a se- conda delle necessità dell’emergenza) con 52 sale operatorie di cui 16 accanto al PS (Ascoli e SBT insieme ne hanno 10, Torrette ne ha 18), la nuova facoltà di medicina, la ristrutturazione del vecchio ospedale a fini abitativi e oltre 4.000 posti auto costeranno, complessivamente, 500 milioni pubblici (358 per il solo ospe- dale) mentre per l’ospedale di Pagliare, senza alcun progetto conosciuto, si è parlato anche di 250 milioni più canoni di 25 o 30 anni (non si sa neanche questo). Teramo 600 pl: 300 milioni con il project.
3- Scelta del sito di Pagliare Nasce ben prima del voto non ponderato dei sindaci, nasce già nel 2000. Inoltre il voto che non tiene in alcun modo conto della popolazione reale e della concentrazione di utenza. Non è stato mostrato alcun progetto, solo una slide, nella quali veniva presentato come nuovo ospedale di ‘eccellenza’ una struttura con le caratteristiche previste dal Balduzzi per un primo livello, e senza nessuna spiegazione tecnica sulla richiesta di 37 ettari, superfice che è quasi il doppio di quella di Torrette e della fa- coltà di medicina che occupano, insieme, 20 ettari. Neppure è stato indicato il numero delle sale operato- rie, aspetto focale per un ospedale, a differenza di quanto accaduto nel 2017 a Macerata dove il Presidente Ceriscioli presentò ai Sindaci un progetto dettagliato del nuovo ospedale, presentando anche i piani per la nuova viabilità. La zona della costruzione fu scelta solamente alcuni mesi dopo che i Sindaci avevano potuto studiare il progetto: 15 ettari per un ospedale di 550 posti letto.
4- Piano Sanitario Regionale 5 febbraio 2020 Piano sanitario regionale 2020, pag. 55: Ospedale unico di 1 livello su tre presidi, Jesi – Senigallia – Fabriano. AP e SBT no. Se così fosse, il distretto di SBT con 96.895 abitanti resterà senza ospedale, mentre i distretti di Senigallia (77.773 ab.) e quello di Jesi (61.896 abitanti) manterranno l’ospedale. Sempre a Macerata, nell’ottobre 2017, il presidente Ceriscioli, con un comunicato stampa della Regione, parlò di “permanenza degli ospedali di San Severino e Camerino per la montagna, di Civitanova Marche per la costa, con il mantenimento del pronto soccorso e dei livelli essenziali”. Civitanova sarà presidio ospedaliero di base a tutti gli effetti. ”Siamo perfettamente dentro le linee del Decreto 70 del 2015”.
5- Taglio dei posti letto La regione ha disposto, in modo riservato e senza alcuna motivazione tecni- ca, il taglio dei posti letto di un ospedale pubblico per assegnarli alle cliniche private, addirittura anche di altre province (vedi Sassocorvaro), come affermato dalla dott.ssa Sansoni, direttrice sanitaria di AV5, in oc- casione della recente commissione consiliare. E il taglio dei posti letto si accompagna, necessariamente, ad un taglio del personale, medico e infermieristico. Riprendendo il discorso dei 100 milioni che si potrebbero rispamiare senza il project financing: 20 milioni per AV. Un medico costa 100 mila euro, un infermiere 50.000, ossia 50 medici e 200 infermieri oltre a 5 milioni di attrezzature. Ma poi con 200 infermieri sarebbe ancora giustificabile assegnare l’assistenza domiciliare in appalto ai privati? Questo è il problema grosso.
6- Infrastrutture Riprendendo quanto detto a proposito di Macerata, su sanità e viabilità, riteniamo necessario che vi siano chiari impegni sugli annosi problemi della viabilità nella nostra provincia: l’autostrada con il dibattito sulla terza corsia; una bretella che possa snellire il grande traffico sulle direttrici cittadine, alleggerendo le concentrazione di agenti inquinanti, migliorando così la qualità della vita dei cit- tadini; una metropolitana di superficie, considerata la valutazione favorevole in proposito delle FFSS, che possa utilizzare la strada ferrata per evitare il ricorso massiccio all’automobile, con fermate intermedie tra San Benedetto e il futuro nuovo ospedale nella zona costiera, proseguendo verso nord con fermate intermedie tra le stazioni, anche a Grottammare e Cupra. Perciò scelta del luogo del nuovo ospedale di SBT e la contemporanea creazione di una viabilità ecologica. 1) Date queste premesse [punto 2], ritenete ancora indispensabile e conveniente il ricorso al project financing con il pagamento di canoni venticinquennali ai privati?
2) Sulla scelta del sito di Pagliare [punto 3] ritenete che quanto avvenuto nell’AV5 sia un modo corret- to e trasparente di procedere e dialogare con le istituzioni locali, i tecnici e le popolazioni, anche in riferimento alla prima domanda?
3) Sarà costruito un ospedale nuovo per acuti in sostituzione della vecchia struttura del Madonna del Soccorso? E se sì, l’ospedale nuovo si costruirà in prossimità della costa?
4) Se invece l’ospedale nuovo sarà a Pagliare, i due ospedali ora esistenti (Ascoli e San Benedetto) avranno entrambi ancora il Pronto Soccorso e reparti con letti per acuti? Oppure, poiché tutti i can- didati parlano di due ospedali, insieme a Pagliare resterà solo Ascoli? Sarebbe equilibrata una sani- tà di questo tipo anche in relazione a quanto visto nel piano sanitario regionale? [Punto 4]
5) Se resteranno i due ospedali già esistenti, anche con nuovi edifici, rientra nei vostri programmi una distribuzione razionale dei reparti e dei servizi, che abbia riguardo per i dati epidemiologici del ter- ritorio costiero e dell’entroterra e dell’affluenza storica, che eviti duplicazioni, sprechi ed inefficien- ze? Oppure si continuerà a mantenere l’attuale disparità, anche riguardo alla dotazione di persona- le, a favore del capoluogo di Provincia?
6) Poiché la popolazione dell’AV5 ha la maggiore percentuale di anziani delle Marche, sarà creato un ospedale di Comunità almeno per la zona Nord della provincia, che è la più distante dai due noso- comi esistenti, come primo segno di maggiore integrazione tra ospedale e territorio?
7) Quale sarà il ruolo del privato nella sanità della nostra provincia? [Punto 5] Si intende incrementare il budget delle strutture private, continuando a disinvestire nel pubblico, o ci sarà una inversione di tendenza e si comincerà ad investire in professionalità ed attrezzature nei nosocomi pubblici? Con siderando che al momento i posti letto del privato, a San Benedetto, rappresentano il 43,7% del to- tale: vi sembra una percentuale corretta oppure eccessiva?
8)Per i motivi [punto 1] che hanno portato alla creazione del Comitato, ritenete corretto lasciare l’intero potere decisionale, in campo sanitario, nelle mani dei politici che hanno scelto i dirigenti, i quali procedono troppo spesso per ordini di servizio estemporanei, o invece ritenete necessario che siano assunte decisioni condivise e, soprattutto, motivate tra politici e tecnici?
9) Cosa pensate delle proposte sulla viabilità [punto 6] discusse da molti anni, e quali sono a vostro modo di vedere le opere prioritarie da realizzare insieme alla “ristrutturazione” e potenziamento della sanità pubblica ospedaliera e territoriale? In quali di queste opere pensate di investire e otte- nere risultati concreti nell’arco del vostro mandato in Regione?
10) Uno degli argomenti dibattuti in modo frequente negli ultimi tempi è la provincia unica Ascoli Pice- no-San Benedetto del Tronto: ritenete che sia arrivato il momento di discutere della provincia unica di Ascoli-San Benedetto del Tronto, visto che ormai le due città hanno lo stesso numero di abitanti, che l’indotto economico si concentra in particolare in prossimità della costa, ove nei mesi estivi si arriva anche al raddoppio dei residenti? Ritenete che con pari dignità amministrativa sarebbe più semplice armonizzare e riequilibrare, oltre al peso politico ed alla distribuzione di tutti i servizi ai cittadini, anche le dotazioni ponderate di tutte le strutture sanitarie, ospedaliere e territoriali, tra le due città e i due territori interno e costiero? Intendete avviare l’iter per il raggiungimento di tale risultato?
Il presidente del Comitato
Dr Nicola Baiocchi