Covid e lavoro: nelle Marche -56% di nuove assunzioni, i settori più colpiti sono commercio, turismo e ristorazione
Crollo dei contratti a termine, in somministrazione ed apprendistato
Aprile – Giugno 2020
Secondo i dati dell’Osservatorio sul precariato dell’INPS, elaborati dall’IRES Cgil Marche, nel secondo trimestre del 2020, nel pieno dell’ondata di pandemia, le aziende marchigiane hanno assunto 29.327 persone, il 56,2% in meno rispetto allo stesso periodo 2019 (quasi -38 mila circa).
Le tipologie contrattuali che registrano la maggiore perdita rispetto allo stesso periodo del 2019 sono quelle a termine e precarie: infatti passano da 24.236 del 2019 a 9.461 del 2020 con una diminuzione del 61%.
Nello specifico, i contratti di apprendistato erano 3.530 nel 2019 mentre nel 2020 sono 1.256 (-64,4%), i contratti stagionali diminuiscono del 44,3% passando dai 12.143 dello scorso anno ai 6.766 del 2020. In netta diminuzione anche le assunzioni in somministrazione, che segnano un -62,2% e passano da 7.866 del 2019 a 2.942 del 2020; infine, le assunzioni con contratto intermittente che registrano una netta diminuzione (-53,2%) passando da 13.310 del 2019 a 6.229 dello stesso periodo di quest’anno.
Le assunzioni a tempo indeterminato subiscono un crollo (-54,5%) passando dalle 5.881 del 2019 a 2.673 del 2020.
Tra i settori economici e produttivi, quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche vede una diminuzione di assunzioni pari al 62,2% (7.819 in meno), il settore manifatturiero, energia gas acqua e rifiuti segna un calo delle assunzioni pari al 59,9% (quasi 6.000 in meno), quello del commercio, turismo, alberghi, ristorazione è quello più di tutti risente del calo ed infatti è anche quello dove il lavoro precario è maggiormente presente, (-18.000 assunzioni pari al 56,4%).
Anche le cessazioni hanno risentito della situazione economica e delle scelte del Governo sul blocco dei licenziamenti, infatti sono state 27.399, il 41,2% in meno rispetto al secondo trimestre del 2019.
Il saldo assunzioni-cessazioni del trimestre risulta positivo nel complesso (+1.928) ma fa registrare un valore inferiore a quello degli anni precedenti (22.117 nel 2018 e 20.355 nel 2019).
I saldi sono negativi per tutte le tipologie contrattuali, ad accezione dell’apprendistato (+539) e dei contratti stagionali (+5.383).
Sul totale delle nuove assunzioni, quelle a tempo indeterminato sono una quota molto ridotta (9,1%); la tipologia contrattuale maggiormente presente è il contratto a termine (32,3%), seguita dal contratto intermittente (21,2%).
Nelle Marche, la quota di contratti a tempo indeterminato sul totale di quelli attivati è nettamente al di sotto della media del paese: la regione è ultima per l’incidenza dei contratti a tempo indeterminato tra i nuovi rapporti di lavoro. Anche l’incidenza dei contratti a termine sul totale è inferiore alla media nazionale (40,1% contro 32,3%). In riferimento alle attivazioni di contratti di somministrazione, il valore regionale è in linea con la media nazionale (10,5%). La regione risulta inoltre essere la prima in Italia per la più alta incidenza dei contratti intermittenti (21,2% contro la media nazionale del 9,4%).
Dichiara Giuseppe Santarelli, segretario regionale Cgil Marche: “I dati elaborati dall’Ires sono importanti per capire quanto sta avvenendo sul fronte occupazionale nelle Marche e per immaginare quali saranno le conseguenze sul mercato del lavoro dopo la fine del blocco dei licenziamenti voluto dal sindacato e gli interventi di cassa integrazione per Covid. La caduta della produzione industriale, del fatturato e del Pil anche nella nostra regione, è stata attutita anche grazie agli strumenti messi in campo dal Governo; i lavoratori meno garantiti però hanno pagato duramente e sono venuti a galla tutti i limiti del sistema degli ammortizzatori sociali e tutela per chi ha perso un posto di lavoro. L’auspicio è che non ci sia una seconda ondata dell’epidemia perchè gli effetti potrebbero essere molto più forti sul piano dell’occupazione; per questo va riformato il sistema degli ammortizzatori al più presto, utilizzando anche le risorse europee, perché non possiamo permetterci che nessuno resti senza tutele”.
Assunzioni per settore nelle Marche – II trimestre 2018-2020
2018 |
2019 |
2020 |
variaz. % 2020-19 |
|
Agricoltura, silvicoltura e pesca |
725 |
507 |
347 |
-31,6% |
Manifatturiero, estrazioni, fornitura di energia elettrica, gas, acqua, trattamento dei rifiuti |
10.434 |
9.649 |
3.871 |
-59,9% |
Costruzioni |
3.182 |
2.878 |
1.637 |
-43,1% |
Commercio, riparazione autoveicoli, trasporto e magazzinaggio, alloggio e ristorazione |
31.304 |
32.404 |
14.112 |
-56,4% |
Servizi di informazione e comunicazione |
433 |
409 |
218 |
-46,7% |
Attivita’ professionali, scientifiche e tecniche, supporto |
18.492 |
12.576 |
4.757 |
-62,2% |
Istruzione, sanita’ e assistenza sociale |
1.897 |
1.568 |
1.097 |
-30,0% |
Attività artistiche, intrattenimento, altri servizi |
6.687 |
6.751 |
3.166 |
-53,1% |
Altro |
214 |
224 |
122 |
-45,5% |
TOTALE |
73.368 |
66.966 |
29.327 |
-56,2% |
Incidenza assunzioni a tempo |
|
assunzioni a tempo indeterminato sul totale |
|
Campania |
25,4% |
Sicilia |
24,6% |
Lombardia |
22,0% |
Molise |
21,4% |
Lazio |
20,1% |
Basilicata |
19,6% |
Valle d’Aosta |
19,0% |
Calabria |
18,9% |
Piemonte |
17,9% |
Italia |
17,5% |
Umbria |
16,4% |
Puglia |
16,0% |
Toscana |
15,8% |
Veneto |
14,9% |
Abruzzo |
14,3% |
Friuli Venezia Giulia |
13,3% |
Sardegna |
12,9% |
Trentino Alto Adige |
11,6% |
Emilia-Romagna |
11,1% |
Liguria |
11,0% |
Marche |
9,1% |