Anna Tonelli, “Nome di battaglia Estella. Teresa Noce, una donna comunista del Novecento”

Anna Tonelli, “Nome di battaglia Estella. Teresa Noce, una donna comunista del Novecento”
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NOME DI BATTAGLIA ESTELLA, LA BIOGRAFIA DI TERESA NOCE

In uscita per Le Monnier Mondadori il nuovo libro della storica Anna Tonelli (Università di Urbino Carlo Bo)

Urbino, 2020-11-26 – È da oggi nelle librerie il nuovo libro di Anna Tonelli, docente di Storia contemporanea presso l’Università di Urbino Carlo Bo, intitolato Nome di battaglia Estella. Teresa Noce, una donna comunista del Novecento (Le Monnier Mondadori), pubblicato nella prestigiosa collana dei Quaderni di Storia fondati da Giovanni Spadolini.

Il nome di Teresa Noce è stato spesso solo associato a quello del marito, Luigi Longo (già segretario e presidente del Partito comunista italiano), ma la sua biografia va ben al di là delle vicende di un matrimonio, peraltro infelice e naufragato in un annullamento controverso. Gli ottanta anni di vita della Noce, nata a Torino allo scoccare del Novecento, riassumono l’esistenza di una donna dai molteplici incarichi ricoperti nel tempo: da sartina a operaia al tornio, da segretaria della prima sezione comunista torinese di Porta Palazzo ad agitatrice per gli scioperi delle mondine, da alunna alla scuola leninista di Mosca ad attivista antifascista in Francia, da giornalista per periodici clandestini a organizzatrice dei volontari in Spagna, da deportata a partigiana, da madre costituente a deputata, da leader sindacale dei tessili a romanziera, da dirigente comunista a moglie ripudiata. Per l’attività clandestina all’estero, Togliatti sceglie per lei lo pseudonimo Estella, un nome di copertura ritenuto efficace per una donna dai tratti fisici lontani dai canoni tradizionali di seducente femminilità. “Brutta, povera, comunista”, è il ritratto stereotipato che accompagna la sua figura.

Teresa Noce ha portato fino in fondo la scelta politica di militante comunista con i relativi costi personali come l’esilio, il carcere e la deportazione, con una forza d’animo, un coraggio e una caparbietà fuori dal comune. Da operaia e autodidatta, ha perseguito un’ostinata coerenza nel sostenere battaglie contro il fascismo, a difesa delle lavoratrici, per la tutela della maternità, per la rappresentanza femminile nei posti chiave della politica e delle istituzioni, mantenendo fede ai propri principi.

Esemplare e quasi incredibile per come si è svolta, la vicenda del matrimonio, annullato a sua insaputa a San Marino, attraverso una pratica avviata dal marito Longo senza informarla del procedimento. Appreso il fatto compiuto dal “Corriere della Sera”, Teresa Noce chiede la rettifica di una notizia secondo lei falsa e per questa azione il gruppo dirigente del Pci la estromette dalla Direzione con l’accusa di aver usato un giornale “borghese”. In realtà dietro questa “punizione” si nasconde la volontà del Pci di proteggere i propri dirigenti maschi e di allontanare chi non si allinea alla disciplina di partito.

Nel libro sono ripercorse tutte le tappe della vita avventurosa di una donna che ha vinto la battaglia dell’antifascismo, ma ha patito anche il carcere e la deportazione nel campo di Ravensbrück. E poi le attività nell’Italia repubblicana, come protagonista dell’Assemblea Costituente e poi firmataria della prima legge sulla tutela della maternità delle lavoratrici. Fino al ruolo del tutto inedito di scrittrice di racconti e romanzi. La storia di una “rivoluzionaria di professione” che ha lasciato una traccia fondamentale nella memoria del Novecento.

 

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