dalla Regione Marche

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martedì 24 novembre 2020  17:09

GIORNATA INTERNAZIONALE CONTRO LA VIOLENZA SULLA DONNA – L’ASSESSORE LATINI PRESENTA IL RAPPORTO MARCHE: “ANCORA TROPPI CASI, SERVONO SERVIZI E UN CAMBIO CULTURALE”

“Le donne, per poter arrivare ad una vera parità di genere, hanno bisogno di servizi di welfare a sostegno della famiglia, dei figli minori e della conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. Alla base di tutto è però essenziale un cambiamento culturale a partire dalle nuove generazioni”.

Ne è convinta l’assessore alle Pari opportunità Giorgia Latini che, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulla donna, illustra il Rapporto che fotografa il fenomeno nelle Marche, che sarà presentato in 4° Commissione Consiliare domani 25 novembre e oggetto, prossimamente, di una seduta consiliare monotematica sull’argomento.

“Dai dati raccolti nei 5 centri antiviolenza delle Marche in relazione all’anno 2019 – prosegue l’assessore Latini – risulta un lieve calo dei nuovi contatti (-11,8%) ma i 471 casi segnalati sono comunque un numero davvero preoccupante. Si tratta in media di 6 donne ogni 10mila abitanti che salgono a 8 nella provincia di Pesaro (30% dei casi sul totale regionale).  La violenza solitamente si sviluppa in ambienti domestici, mentre sono pochissimi i maltrattamenti sul lavoro (2%). Le caratteristiche della vittima e del maltrattante delineano profili personali tipicamente “normali” non riconducibili ai connotati del disagio sociale. Per questo, e per la sua dimensione trasversale, la violenza di genere è un fenomeno complesso che va approfondito nello studio delle sue dinamiche e affrontato tramite un approccio multisettoriale che solo una rete organizzata può supportare. In questi anni sono stati fatti sicuramente dei passi avanti, le donne si stanno affermando sempre più in tutte le professioni, ma restano delle evidenti disparità soprattutto quando si tratta di ruoli apicali e stipendi. E’ quindi necessario – prosegue Latini – che la Regione nell’interpretare il ruolo di indirizzo, programmazione e coordinamento delle attività contro la violenza alle donne, in collaborazione con l’ampia rete territoriale costituita, affronti la lotta mettendo in campo azioni di prevenzione e sensibilizzazione che agiscano soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, sapendo che, il cambiamento culturale è alla base della crescita del rispetto nei confronti delle donne e dell’educazione alla parità di genere. Al cambiamento culturale va affiancata ovviamente, un’efficiente azione di programmazione e supporto alla continuità e alla stabilità dei servizi, i quali, ad oggi, sono risultati essere concretamente utili alla donna per uscire dal suo vissuto violento. Nel contempo, occorrerà avviare azioni innovative sul versante dell’autore della violenza al fine di evitare la vittimizzazione secondaria delle donne stesse e dei loro figli.  Insieme all’assessore alla Sanità Saltamartini inoltre, stiamo studiando nuove misure di welfare a sostegno della donna nella gestione della vita quotidiana tra figli, lavoro e spesso anche anziani bisognosi di assistenza. Procederemo infine al più presto – conclude l’assessore -, pandemia permettendo, al rinnovo del Forum Permanente contro le molestie e la violenza di genere, importante luogo di confronto tra le istituzioni, le associazioni e la società civile”.

I dati del Rapporto confermano che nelle Marche la violenza si sviluppa all’interno del quotidiano familiare della donna. La relazione problematica si instaura in contesti affettivi di coppia, dove sia la donna che il maltrattante hanno un’età media (tra i 39 e i 58 anni) sono di nazionalità italiana, hanno un livello di istruzione medio alto e sono per lo più occupati in modo stabile.

La rete dei servizi e delle strutture residenziali nelle Marche è composta da 5 Centri Antiviolenza e 8 strutture residenziali che hanno dato ospitalità nel 2019 a 108 donne e 11 minori per un totale di 11.949 giorni di ospitalità totali. Le donne hanno passato in media 50 giorni nelle Case rifugio, i minori in media 74 giorni. Oltre il 90% delle ospiti provenivano dalle Marche.

I Centri Antiviolenza (CAV) sono uno per ciascun territorio provinciale:

– CAV territorio provinciale di Pesaro:” Parla con noi”;

– CAV territorio provinciale di Ancona: ”Donne e Giustizia”;

– CAV territorio provinciale di Macerata: “SOS Donna”;

– CAV territorio provinciale di Fermo: ”Percorsi Donna”;

– CAV territorio provinciale di Ascoli Piceno:” Dona con te”.

I Centri Antiviolenza (CAV) garantiscono informazione, orientamento e sostegno alle donne vittime di violenzaLe principali competenze del centro sono quelle di elaborare un progetto di uscita dalla violenza sulla base della valutazione dei bisogni della donna e dei/delle figli/e, costruire un percorso di rafforzamento e raggiungimento dell’autonomia, rispettare la confidenzialità delle informazioni ricevute garantendo alla donna l’anonimato, individuare le risorse e le reti di sostegno della donna (famiglia, amici, servizi della comunità, ecc.) e rispettare l’autodeterminazione della donna.

Le strutture residenziali (Reg. Reg. n.1/2018) hanno un totale di 66 posti letto:

– 1 casa Rifugio di emergenza, con un totale di 10 posti letto:

dislocata nel territorio regionale Marche Nord: Casa “Ipazia”;

–  5 case rifugio con un totale di 38 posti letto:

– 1 sul territorio provinciale di Pesaro: Casa Rifugio “Mimosa”;

– 1 sul territorio provinciale di Ancona: Casa “Zefiro”;

– 2 sul territorio provinciale di Macerata: Casa “Giuditta” e Casa “Eva”;

– 1 sul territorio interprovinciale di Fermo e Ascoli Piceno: Casa “dei fiori di mandorlo”.

– 2 case rifugio per la semi autonomia con un totale di 18 posti letto:

– 1 nel territorio regionale Marche Nord: Casa “Demetra”;

– 1 nel territorio regionale Marche Sud: Casa “Alma Libera”.

martedì 24 novembre 2020  17:09

MOBILITÀ SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE URBANA, CONFRONTO TRA I PARTNER DEL PROGETTO EUROPEO TRAM, EVENTO FINALE ONLINE

MOBILITÀ SOSTENIBILE E PIANIFICAZIONE URBANA, CONFRONTO TRA I PARTNER DEL PROGETTO EUROPEO TRAM, EVENTO FINALE ONLINE

Si chiude con un evento online il progetto Tram sulla mobilità sostenibile di cui la Regione Marche è partner capofila insieme alla Regione dell’Andalusia (Spagna), alla Regione di Blekinge (Svezia), alla Municipalità di Miskolc (Ungheria) e all’Agenzia di Sviluppo Regionale del Nord ovest (Romania).

Il prossimo 26 novembre, su una piattaforma, gli attori chiave a livello europeo, responsabili della pianificazione urbana e della mobilità urbana sostenibile, stakeholders nazionali e locali degli Stati membri, riassumeranno i risultati del progetto in 5 anni di cooperazione interregionale, di scambio di buone pratiche e di apprendimento tra partner per una migliore pianificazione urbana territoriale.

Il progetto Tram ‘Verso nuovi piani di azione regionali per la mobilità sostenibile’, cofinanziato dal FESR e da fondi nazionali nell’ambito del programma Interreg Europe 14-20, mira a rafforzare la presenza della dimensione urbana nei processi decisionali delle politiche pubbliche a livello regionale e locale, contribuendo all’implementazione del Libro Bianco del trasporto dell’UE, della Agenda Urbana e della strategia di Europa 2020 e al passaggio verso un’economia UE a basso emissione di carbonio.

Il Segretariato Tecnico del Programma Interreg Europe, nel corso dell’evento, fornirà una visione prospettica sulla cooperazione territoriale, informazioni sulla mobilità e sulla pianificazione urbana sostenibile, con un focus sui finanziamenti europei e come utilizzarli per sviluppare nuove politiche e pratiche o migliorare quelle esistenti. Sarà inoltre una preziosa opportunità di riflessione su nuovi modelli di sviluppo in questa fase delicata a causa del Covid-19. Infine, verranno presentate due azione pilota realizzate in Ungheria e Romania sulla base di una buona pratica nata in Andalusia.

 

Il link per la registrazione https://eu.jotform.com/form/203082453554351

Gli aggiornamenti saranno pubblicati sui seguenti canali web e social del progetto:

https://www.interregeurope.eu/tram/events/

FB page

https://www.facebook.com/InterregEuropeTRAM

and TWITTER page

https://twitter.com/EuropaTram

 

RIPARTO DEI FONDI TRIENNALI PER LE ATTIVITÀ DI PROTEZIONE CIVILE, PRIORITÀ AI PICCOLI COMUNI. LA REGIONE CHIEDE PARERE AL CAL. AGUZZI: “TRECENTO MILA EURO PER RAFFORZARE LA RISPOSTA OPERATIVA”

Priorità ai piccoli Comuni marchigiani nella ripartizione delle risorse regionali per incentivare le attività di protezione civile. La Regione ha chiesto al Consiglio delle autonomie locali (Cal) un parere per adottare questo criterio di assegnazione dei 300 mila euro triennali disponibili per le attività svolte nell’ambito del Servizio nazionale di protezione civile. “Sono fondi che mettiamo a disposizione delle amministrazioni locali per dotarsi delle strutture e degli strumenti idonei ad affrontare le emergenze con la necessaria prontezza operativa. Proponiamo di privilegiare i piccoli Comuni nell’assegnazione, come segno di attenzione nei confronti di realtà che svolgono un grande lavoro a beneficio della sicurezza di tutta la comunità marchigiana”, evidenzia l’assessore alla Protezione civile, Stefano Aguzzi. Il 71 per cento dei comuni marchigiani ha una popolazione inferiore ai cinquemila abitanti La proposta inviata al Cal prevede che nel 2020 e 2021 i contributi vengano assegnati ai 161 Comuni più piccoli, mentre la quota del 2022 ai 66 Comuni maggiori. I fondi serviranno per potenziare le dotazioni e i mezzi dei Centri operativi comunali o acquistare strumenti di telecomunicazione e attrezzature.

ASSESSORE AGUZZI: “L’INCARICO PER IL TRASPORTO DEI FANGHI DEL PORTO DI FANO ENTRO MARZO”

“Per quanto riguarda i fanghi del porto di Fano, la casualità vuole che un percorso che ho intrapreso come sindaco nel 2008 si concluda oggi con me in veste di assessore regionale: all’epoca sembrava che la partita dovesse risolversi in un paio d’anni, dando così soluzione a un grave problema, ma allora non ci furono le condizioni perché la cassa di colmata di Ancona veniva continuamente rinviata nella sua realizzazione. L’opera è stata finalmente terminata ed è stata collaudata solo nel 2018. L’Autorità portuale di Ancona, con la Regione, ha messo in campo l’appalto per trovare una ditta che faccia il trasporto dei fanghi di Torrette, del porto di Fano e del porto di Numana. E’ in corso la formazione della commissione che deve valutare le offerte e l’obiettivo è conferire l’incarico entro i primi 3 mesi del prossimo anno. Da assessore regionale, vigilerò affinché la soluzione avvenga nei tempi previsti e nel miglior modo possibile”.

Così l’assessore regionale Stefano Aguzzi  ha risposto oggi in consiglio regionale all’interrogazione presentata in merito alla questione dal consigliere Rossi. Dalla relazione tecnica dell’assessore emerge che infatti che i ritardi sui tempi di trasferimento dei fanghi sono sostanzialmente dovuti al fatto che la vasca di colmata si è collaudata con 5 anni di ritardo e le procedure ambientali vista la particolarità del deposito temporaneo  hanno comportato un aggravio dei tempi del procedimento e dei tempi per l’affidamento dei lavori.

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