dall’UniUrb

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Università marchigiane e CAI per la tutela del territorio

  • Istituzioni pubbliche e private invitate a sottoscrivere l’appello –

L’Università di Urbino Carlo Bo, l’Università Politecnica delle Marche, l’Università di Camerino e l’Università di Macerata hanno firmato con il Club Alpino Italiano-Gruppo Regionale Marche l’appello Proteggere la natura e viverla nei borghi di terra e di mare . La firma è avvenuta a Bolognola, luogo simbolico per eccellenza della bellezza ferita delle Marche, durante la manifestazione Climbing for climate.

Un impegno per la tutela delle risorse naturali intese anche in senso economico e umano che ora viene proposto dai quattro atenei a tutti i soggetti pubblici e privati interessati allo scopo di attuare una serie di interventi indifferibili, come l’individuazione dei rischi corsi dal patrimonio locale, le opportunità e i benefici della sua tutela e valorizzazione, attraverso valutazioni quantitative integrate e nella prospettiva degli SDGs 2030; l’adozione di misure in grado di ridurre drasticamente l’impronta ecologica in tutti i settori-chiave: industria, trasporti, turismo, energia, edilizia, agricoltura, acque, suolo, ecc.; la definizione di strumenti finanziari innovativi che il settore pubblico e privato possano impiegare per la protezione, la rigenerazione e la valorizzazione degli ecosistemi e dei loro servizi, in chiave sostenibile; la promozione dei investimenti in cultura, ricerca, tecnologia e innovazione per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio locale attraverso azioni volte al miglioramento della qualità della vita attraverso il contatto con la natura, i borghi e il territorio.

La Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (https://sites.google.com/unive.it/rus/home) e il Club Alpino Italiano si sono ritrovati il 19 settembre sui principali sentieri italiani” ricorda la professoressa Elena Viganò, Prorettore alla Sostenibilità e Valorizzazione delle Differenze dell’Università di Urbino “per sensibilizzare l’opinione pubblica per sollecitare impegni concreti per proteggere e valorizzare il patrimonio naturale e culturale locale. Per questo è indispensabile il coinvolgimento dei nostri territori. La loro partecipazione attiva è particolarmente significativa nell’attuale periodo di emergenza sanitaria, sociale ed economica per definire strategie innovative anche con il contributo indispensabile delle aree interne nel costruire percorsi di sviluppo sostenibile. Uno sviluppo che guarda simultaneamente a obiettivi di miglioramento ambientale, economico e sociale, sia a livello locale, sia a livello globale, per rispondere alle esigenze delle generazioni attuali ed evitare di compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le proprie necessità”.

I soggetti pubblici e privati delle Marche possono aderire all’appello allegato, firmandolo entro il 28 febbraio 2021 per poi inviarlo all’indirizzo:

Università degli Studi di Macerata, c.a. dott.ssa Giulia Follenti Area Affari Generali – Ufficio Affari Istituzionali e Normazione, Via Crescimbeni nn. 30-32, 62100 Macerata.

Contatto per Uniurb: elena.vigano@uniurb.it

L’Università non si ferma e allarga i suoi orizzonti

Tre Atenei uniti per ampliare le opportunità della didattica on-line: venerdì 20 novembre il primo incontro con imprenditori del food & wine

Non sempre tutti i mali vengono per nuocere. L’obbligo della didattica a distanza ha dato l’occasione a tre Atenei, l’Università Carlo Bo di Urbino, l’Università del Salento (Lecce), la Link Campus (Roma), di condividere alcune attività didattiche offrendo agli studenti nuove e maggiori opportunità di scambio e di confronto.

Nell’ambito dei rispettivi corsi di Management e gestione d’impresa, i tre Atenei hanno organizzato un ciclo di seminari dal titolo “Made in Italy e Covid Revolution: quali strategie per il food e wine italiano”, durante i quali manager e imprenditori discuteranno con i docenti e spiegheranno agli studenti come stanno affrontando le difficoltà legate a questo periodo e quali strategie stanno adottando per rilanciare il loro business. I seminari si terranno durante il normale orario di lezione e vedranno collegate le classi dei tre atenei, in una sorta di aula virtuale allargata, dal Lazio, alla Puglia alle Marche.

Questa iniziativa ? sostiene il prof Fabio Musso, Presidente del corso di laurea magistrale in Marketinc e comunicazione per le imprese dell’Università di Urbino, è nata da uno scambio di idee fra colleghi, discutendo delle difficoltà legate alla didattica a distanza, ma rendendoci conto che questa poteva rappresentare un’opportunità dato che nei corsi di management è consuetudine chiamare imprenditori e manager a raccontare le loro esperienze. Mettere in comune questi rapporti e dare agli studenti la possibilità di entrare in contatto con realtà imprenditoriali al di fuori dei loro territori è un indubbio arricchimento dell’insegnamento, ed è un’occasione che ci si è accorti di poter cogliere da quando la pandemia ha imposto il ricorso a modalità didattiche a cui non si era ancora abituati. Alla fine, pur riconoscendo che la didattica in presenza è insostituibile, così come lo è l’interazione diretta con gli studenti, si è scoperto che qualcosa di buono ne poteva derivare”.

I seminari si terranno il 20 e il 27 novembre, dalle 11 alle 13 e vedranno la partecipazione di operatori specializzati nel food & wine: produttori, consulenti ed esponenti di associazioni di categoria. Sarà una carrellata sulle eccellenze dei nostri territori e sarà un’occasione per far vedere, se pure virtualmente, come i nostri imprenditori siano in grado di diffondere e affermare il Made in Italy grazie alla loro professionalità, unita a tenacia, capacità di superare le difficoltà, desiderio di affermare valori e tradizioni che spesso si tramandano di generazione in generazione.

Per le Marche interverrà Luca Guerrieri, il noto imprenditore titolare dell’Azienda Agraria Guerrieri, senza dubbio fra gli esempi da trasmettere agli studenti, anche per iniettare loro quella fiducia di cui hanno particolarmente bisogno, ora più che mai.

I seminari sono aperti al pubblico e potranno essere seguiti dai seguenti link:

Venerdì 20 novembre, ore 11-13: meet.google.com/ndi-wuhw-zsq

Venerdì 27 novembre, ore 11-13: meet.google.com/nvx-meby-mqn

Contatti: fabio.musso@uniurb.it

 

COVID-19: Università di Urbino, Enea e Singapore pubblicano uno studio su Frontiers in Pharmacology

Uno studio dell’Università di Urbino, realizzato in collaborazione con ENEA e Università di Singapore, ha permesso di individuare in alcuni farmaci già in uso nella pratica clinica, proprietà che contrastano i meccanismi cellulari e molecolari dell’infezione da virus SARS-CoV-2 e la progressione della malattia COVID-19. La ricerca realizzata con il Big Data approach, ovvero utilizzando piattaforme computazionali che raccolgono una grande mole di informazioni, è stata pubblicata sulla piattaforma internazionale “Research Square” ed accettata dalla rivista internazionale peer-reviewed Frontiers in Pharmacology”.

Il lavoro è stato ispirato al “repurposing”, ossia riqualificazione – tra le linee guida raccomandate dalla Commissione Europea – e prende in considerazione farmaci già in uso, approvati sia dall’European Medicines Agency (EMA) che dalla Food and Drug Adminstration (FDA). Lo studio in silico propone che questi farmaci, già noti per l’azione come antitumorali, chemiopreventivi, broncodilatatori, antipertensivi, possano essere in grado di colpire anche i bersagli molecolari di COVID-19, bloccandone o limitandone la progressione. La ricerca apre la strada non solo alla ricollocazione di farmaci già esistenti per il trattamento di COVID-19, ma anche allo sviluppo di nuovi farmaci in grado di interferire coi meccanismi molecolari alla base dell’infezione da SARS-CoV-2.

Lo studio è stato il primo in assoluto ad aver identificato la proteina HDAC (istone deacetilasi) una tra le più importanti molecole che regola l’espressione dei nostri geni, come utile bersaglio terapeutico per contrastare il virus” spiega la prof Maria Cristina Albertini dell’Università di Urbino.” I risultati validati dal confronto con i dati clinici di uno studio cinese su 1096 pazienti di COVID-19[1], aprono la strada a nuovi studi nel settore del drug repurposing e drug-discovery. Successivamente, altri gruppi hanno evidenziato l’HDAC come utile bersaglio per contrastare il virus SARS-CoV-2. Si tratta di un risultato di notevole impatto clinico, in quanto esiste già un discreto numero di farmaci e anche composti bioattivi di origine naturale come la quercetina,un flavonoide presente in alcuni alimenti, con comprovata attività HDAC inibitrice, attualmente utilizzati per altre patologie che potrebbero essere integrati per contrastare la malattia COVID-19”.

A questa ricerca hanno collaborato non solo i docenti e ricercatori dell’Università di Urbino Maria Cristina Albertini, Piero Sestili, Daniele Fraternale, Marco Bruno Luigi Rocchi e Sofia Coppari, ma anche Laura Teodori (ENEA – Laboratorio Diagnostiche e Metrologia) e Seeram Ramakrishna (National University of Singapore, uno tra i più quotati ricercatori a livello mondiale, secondo la recente classifica Google “World ranking of scientists”).

Per maggiori informazioni:

Università di Urbino Carlo Bo, Dipartimento di Scienze Biomolecolari: maria.albertini@uniurb.it; piero.sestili@uniurb.it; daniele.fraternale@uniurb.it; marco.rocchi@uniurb.it; s.coppari3@campus.uniurb.it

Laura Teodori, ENEA – Laboratorio Diagnostiche e Metrologia: laura.teodori@enea.it

National University of Singapore: seeram@nus.edu.sg

Articoli:

https://www.researchsquare.com/article/rs-29446/v1

https://www.frontiersin.org/articles/10.3389/fphar.2020.582003/abstract

World Ranking of Scientists: https://drive.google.com/file/d/1bUJrvurVVBbxSl9eFZRSHFif7tt30-5U/view

[1] Guan, W. et al. (Clinical Characteristics of Coronavirus Disease 2019 in China. N. Engl. J.

Med. NEJMoa2002032, 2020).

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