Coronavirus e dintorni, i lamenti di quelli che non riescono mai a vedere la realtà

Coronavirus e dintorni, i lamenti di quelli che non riescono mai a vedere la realtà
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San Benedetto del Tronto, 2020-12-12 – Riceviamo e pubblichiamo

 

 

<<Abbiamo appreso che, prendendo lo spunto dalla chiusura del terzo reparto all’ospedale Mazzoni a causa dei diffusi contagi Covid tra il personale, alcuni soggetti sono riusciti a mettere insieme una serie di manipolazioni della realtà, con la quale, evidentemente, hanno da sempre gravi problemi a relazionarsi.

Il coordinatore RSU del Mazzoni ha affermato che la chiusura forzata per mancanza di personale, in quanto infetto, “comporterà ulteriori posti letto in meno”. Ci chiediamo come mai al Madonna del Soccorso siano quasi tutti sani, pur avendo un numero molto più alto di malati Covid. E non ce lo chiediamo solo noi ma anche la dottoressa Principi, capo dipartimento dell’emergenza dell’AV5. Aggiunge il coordinatore: “Nell’ospedale di Ascoli ci sono 57 posti letto in meno a disposizione dei cittadini”. Ma ci torna alla memoria (la smemoratezza di certuni dell’entroterra è proverbiale) quando a marzo gli ascolani portarono via neurologia, oncologia, pediatria, ostetricia: allora aumentarono forse i posti letto del Mazzoni o tolsero i posti letto alla Riviera? O forse i posti letto di San Benedetto non valgono niente…

Un altro soggetto risulta aver affermato che “mancano impianti di areazione idonei e camere a pressione negativa”. Ci chiediamo quindi, quando si è deciso di aprire malattie infettive ad Ascoli, cosa annunciata già a marzo (per gli smemorati di comodo), se nessuno si sia accorto di questa carenza. Nessuno ha detto nulla al sindaco Fioravanti quando si è tenuto stretto il reparto pur di non darlo a noi. Solo adesso si accorgono che dovevano essere fatti dei lavori di adeguamento. Come pensavano di gestire e ricoverare malati infetti senza avere impianti adeguati? Forse perché volevano il reparto, ma non avevano alcuna intenzione di accogliervi i malati. Infatti i maligni ci confermano che ad ottobre, quando sono stati costretti ad attivarlo in quanto previsto dal Peimaf le attrezzature donate al Mazzoni per il Covid erano sparse per tutti i reparti dell’ospedale, mentre dove dovevano esserci le malattie infettive, con corsie pronte e adeguate a norma, c’era invece un magazzino di residuati malconci. E ancora: “in Murg ci sono anche pazienti intubati gestiti dal personale sanitario della rianimazione. Queste persone dovrebbero, invece, essere trasferite in un reparto idoneo come lo è la rianimazione Covid dell’ospedale di San Benedetto”.

Diamo quindi a tutti questi indignati personaggi il suggerimento di fare pace con la realtà, e nel contempo raccomandiamo a coloro che blaterano di pseudo sanità, di non dimenticare le parole della dottoressa Principi, pronunciate proprio ieri: “Non si dica mai più che il Madonna del Soccorso deve diventare ospedale Covid altrimenti il Mazzoni di Ascoli va in default. È una follia chiedere la chiusura di un nosocomio da ottobre a giugno”. 

Aggiornamento Covid in AV5 alle ore 18 : Mazzoni di Ascoli Piceno, 12 pazienti covid in malattie infettive, 5 in pneumologia e 1 al pronto Soccorso, totale 18. Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto: 32 pazienti covid in Covid 1 e 2, 8 in Murg e 12 in Rianimazione 1 e 2 per un totale di 52, oltre a 22 pazienti a Ripatransone.>>

12/12/20

Dott. Nicola Baiocchi

Cons. Rosaria Falco

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