Nasce l’Ecommerce Aidr dedicato alle eccellenze Made in Italy
Una vetrina internazionale per le piccole e medie imprese che rappresentano il cuore pulsante dell’economia del territorio italiano: nasce “Marketplace degli Italiani”.
Il portale, promosso dall’Associazione Italian Digital Revolution, ospiterà le eccellenze italiane, garantendo alle realtà di nicchia e alle imprese artigiane di alta qualità, la possibilità di far conoscere i propri prodotti, veicolandone la promozione attraverso un canale ecommerce dedicato. Il progetto è stato presentato ieri a Palazzo Raffaello, sede della Regione alla presenza di Mirco Carloni Vice Presidente Regione Marche con delega alla digitalizzazione, Mauro Nicastri Presidente dell’associazione Italian Digital Revolution, Bruno Villella Responsabile AIDR Regione Marche, Francesca Chieti Responsabile AIDR per rapporti con le aziende delle Marche, Sandro Zilli Responsabile Osservatorio Innovazione e Crescita Digitale Aidr.
“Stiamo vivendo una rivoluzione digitale che si è accentuata con la pandemia – ha aggiunto nel corso della presentazione del portale a Palazzo Raffaello il vicepresidente Carloni. Una rivoluzione che sta stravolgendo il nostro vivere quotidiano. Valutare quanto sta accadendo, cogliendone tutte le opportunità diventa quindi, quanto mai prioritario, per migliorare i servizi ai cittadini e alle imprese. Ben vengano dunque le iniziative, come quelle promosse da Aidr, volte alla promozione della cultura digitale. L’ecommerce in particolare, è una risorsa per le tante medie e piccole aziende che caratterizzano il tessuto produttivo marchigiano. Si tratta infatti di imprese che vogliono far conoscere i loro prodotti e le loro eccellenze ad una platea internazionale, ma che da sole non hanno la forza di farlo. Aderiamo quindi con convinzione a questa iniziativa convinti che possa essere una opportunità per tante realtà”.
“La presentazione del portale oggi a Palazzo Raffaello – ha sottolineato il presidente di Aidr Mauro Nicastri, ha per noi un alto valore simbolico. Questa regione infatti nel corso degli anni ha saputo investire in tecnologie e sviluppo senza dimenticare la propria tradizione legata al manifatturiero di alta qualità e all’agricoltura. Purtroppo la pandemia ha avuto forti ripercussioni in tutti i settori, eppure i segnali di ripresa stanno arrivando proprio da quelle realtà che hanno saputo investire sul digitale. Oggi dalle Marche, dove abbiamo inaugurato una nostra nuova sede, lanciamo un messaggio di supporto concreto a tutto il Paese presentando un e-commerce dedicato alle eccellenze del Made in Italy.”
“Siamo chiamati ad una sfida epocale – ha concluso Bruno Villella Responsabile AIDR Regione Marche – . La ripresa economica e un nuovo modello di sviluppo saranno possibili, solo se saremo tutti in grado di sfruttare le potenzialità del digitale. Qui nelle Marche sono tantissime le realtà produttive, così come le associazioni e gli enti, a cui come associazione vogliamo offrire un supporto concreto nel processo di transizione digitale.”
La nuova sede Aidr per le Marche è stata inaugurata qualche giorno fa presso l’azienda Choncimer a San Severino Marche e vuole essere punto di riferimento regionale per le tante realtà pubbliche e private, che vogliono investire sul digitale. Attraverso il supporto di professionisti, tecnici specializzati, funzionari della Pa, saranno promosse numerose iniziative, seguendo la mission che ha guidato l’associazione nelle altre realtà regionali: Lazio, Lombardia, Piemonte, Sicilia, Campania e Calabria.
Autorizzazioni per nuovi impianti viticoli, Carloni: “La Giunta regionale adotta i criteri concordati al Tavolo della filiera vitivinicola”
La Giunta regionale ha adottato i criteri per autorizzare l’impianto di nuovi vigneti nel corso del 2021. Su proposta del vicepresidente Mirco Carloni, assessore all’Agricoltura, sono state recepiti i tre parametri condivisi, venerdì scorso, al Tavolo della filiera vitivinicola. Le Marche potranno autorizzare 175 ettari di impianti viticoli che verranno concessi favorendo le richieste che riguardano le superfici svantaggiate con problemi di pietrosità del suolo (per lo più coincidenti con le zone terremotare), terreni confiscati alle organizzazioni criminali, superfici che contribuiscono alla conservazione dell’ambiente. “Abbiamo recepito il lavoro congiunto portato avanti nell’ambito del Tavolo regionale – commenta Carloni – Il settore vitivinicolo è un punto di forza dell’agricoltura marchigiana che intendiamo valorizzare con investimenti adeguati e favorendo la più ampia collaborazione con gli operatori del settore. Dal confronto costruttivo scaturiscono le scelte migliori per programmare i migliori investimenti produttivi”. La normativa europea prevede che l’incremento dei vigneti sia regolato attraverso il rilascio annuale di nuove autorizzazioni all’impianto, nella misura massima dell’1 per cento della superficie vitata nazionale. L’Italia ha a disposizione 6.760 ettari, comprensivi dei 175 disponibili nelle Marche. I criteri individuati, tra quelli stabiliti a livello ministeriale, esaltano la vocazione biologica delle Marche, la sensibilità sociale della comunità, la volontà di rilancio delle aree terremotate (contraddistinte da suoli con problemi di tessitura e pietrosità) dove il Pecorino riesce a esaltare le sue peculiarità organolettiche. Il vitigno ha dimostrato una grande capacità di adattamento alla natura pedologica e ambientale di queste zone, offrendo una concreta prospettiva agronomica e ambientale per sostenere l’economia locale. L’assessore Carloni ha assicurato un intervento presso il Ministero per verificare la possibilità di rendere la misura più snella e fruibile. La Giunta regionale ha anche stabilito il limite massimo di 10 ettari concedibili per la domanda e una superficie minima garantita di 5mila metri quadrati se le richieste eccedessero la disponibilità accertata.
L’ASSESSORE ALLA RICOSTRUZIONE CASTELLI SULLA SENTENZA DEL TAR LAZIO IN MERITO AL CONTRIBUTO FORFETTARIO PER CHI HA ACQUISTATO O REPERITO UN’ABITAZIONE AUTONOMAMENTE E A PROPRIE SPESE
“Apprendiamo positivamente – commenta l’assessore alla ricostruzione, Guido Castelli – che, con sentenza n. 1091 del 27 gennaio 2021 il TAR Lazio, Roma, ha annullato l’art.2 dell’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile n.614 del 12.11.2019 nella parte in cui limita la concessione del contributo forfettario mensile – sostitutivo del contributo per l’autonoma sistemazione di cui all’articolo 3 dell’ordinanza n. 388/2016 e dell’ordinanza n. 408/2016 – nell’ipotesi di acquisto di una nuova unità immobiliare esclusivamente a coloro che entro dodici mesi dalla pubblicazione dell’ordinanza stipulino un contratto preliminare o definitivo di compravendita di una unità immobiliare idonea all’uso ovvero provvedano a far realizzare una unità immobiliare sulla base di titolo abilitativo a costruire all’interno del Comune di residenza o nei Comuni confinanti e comunque ricadenti all’interno del cratere sismico di cui agli allegati 1, 2 e 2-bis al decreto-legge n. 189/2016, senza considerare la posizione, invece, di chi abbia realizzato i medesimi presupposti precedentemente al 12.11.2019. Ad avviso del TAR Lazio, nel momento in cui l’ordinanza n.614/2019 ha ritenuto di riconoscere il mantenimento di un contributo “forfettario”, seppur per un periodo temporale limitato, a chi si si sia attivato per reperire, autonomamente e a proprie spese, una soluzione abitativa avente carattere di stabilità entro 12 mesi dalla sua emanazione, non appare ragionevole la scelta effettuata dal Capo Dipartimento della Protezione Civile di non ammettere al contributo chi, come i ricorrenti residenti nel Comune di Macerata, si sia prontamente attivato per reperire una stabile soluzione abitativa pochi mesi prima della pubblicazione dell’ordinanza n. 614/2019”.
“La circostanza assume particolare rilevanza – spiega l’assessore Castelli – stante l’efficacia erga omnes degli effetti del disposto annullamento in ragione della natura dell’ordinanza del Capo Dipartimento della Protezione Civile. Si tratta, infatti, di atto avente natura sostanziale di regolamento, ovvero è generale e astratta, rivolgendosi a tutti i soggetti, non determinabili a priori né a posteriori. Ne consegue che – come statuito anche dal Consiglio di Stato con la sentenza n. 2679/2020 resa tra il Comune di Ascoli Piceno e il Commissario Straordinario del Governo per la ricostruzione nei territori interessati dal sisma del 24 agosto 2016 – in ragione della natura indivisibile degli effetti dell’ordinanza la pronuncia di annullamento non si limita a produrre effetti nei confronti delle sole parti del giudizio, ma si estende necessariamente erga omnes”.