Piunti “non ha nulla da rimproverarsi?”

Piunti “non ha nulla da rimproverarsi?”

San Benedetto del Tronto, 2021-01-01 – Riceviamo e pubblichiamo

“Il sindaco Pasqualino Piunti conclude l’anno sostenendo che in 5 anni di mandato “non ha nulla da rimproverarsi”. Non risulta difficile crederlo, dal momento che il suo motto è stato “NON NE SO NULLA”: come può rimproverarsi qualcosa chi non sapeva nulla?

Claudio Benigni

Non sa nulla del bilancio comunale, non presentato dal suo ex assessore Andrea Traini, forse dimessosi per non volerci più mettere la faccia, ma Piunti non sa neanche questo e aspetta che sia Traini a spiegarne le ragioni. Non sa, ma risponde picche rispetto alla interpellanza del capogruppo PD Antimo Di Francesco che, per sostenere famiglie e imprese in sofferenza, aveva chiesto un pacchetto di aiuti più consistente. Eppure i 300.000 euro stanziati da San Benedetto sembrano davvero pochi rispetto al milione e mezzo di Civitanova o ai 500.000 della vicina Grottammare. Ma Piunti non sa, sceglie di ignorare allegramente le economie di bilancio conseguenti alle restrizioni sanitarie, e si giustifica imputando al Covid la colpa della riduzione degli introiti 2020.

Non sa nulla del bilancio relativo al Consorzio Agroalimentare Piceno, ma si rallegra perché lo stesso dopo quattro anni di perdite notevoli, nell’ultimo bilancio, presenta un pur esiguo utile. Non lo sa e manco se lo domanda come possa un bilancio che ha i medesimi introiti dell’anno precedente trasformare un disavanzo di 400.000 euro in un utile di 4.000. Ma non è colpa del sindaco se non lo sa, lui è contento così e non ha nulla da rimproverarsi, ci mancherebbe.

Non sa nulla del laghetto scomparso sul lungomare di Porto d’Ascoli; ma dopo essersi informato ha scaricato ogni addebito sul bieco assassino di pesci Traini. Si è saputo poi, e chissà se qualcuno ne ha informato Piunti, che il laghetto è stato smantellato perché non c’erano giardinieri sufficienti a garantirne la manutenzione. Si può accettare lo smantellamento dell’arredo urbano (ben pagato dai cittadini) nascondendosi dietro la mancanza di risorse, quando poi si trovano 76.000 euro per venti giorni di luminarie? Pare che il sindaco non sappia neppure questo.

Ma alla fine qualcosa Piunti sa, e ne fa vanto: che grazie alla sua amministrazione sono arrivate in Comune tredici o quattordici varianti urbanistiche, per un carico complessivo che da solo vale quanto un nuovo Piano Regolatore, senza alcuna analisi dei bisogni della città, senza alcuna visione dei servizi necessari, senza alcun vincolo a tutela dell’ambiente e del paesaggio. Iniziative totalmente svincolate da una visione complessiva che poi Piunti si incaricherebbe di “depurare”, giocando con il futuro della città e con le aspirazioni dei privati, promettendo una partecipazione da cui è sempre fuggito.

Guardiamo tutti il 2021 come all’anno della speranza: quella di superare, finalmente, la terribile pandemia che ha travolto la nostra vita, il nostro lavoro, le nostre scuole, a volte arrivando a ferire le nostre famiglie e i nostri affetti. Grazie all’impegno della medicina e della scienza, che ci hanno insegnato che il futuro è nelle nostre mani, abbiamo valide ragioni per ritenere che succederà.

Per noi sambenedettesi il 2021 è anche l’anno in cui, con la partecipazione e l’iniziativa di tante cittadine e tanti cittadini, avremo la possibilità di mettere l’ignaro Sindaco “che non ha nulla da rimproverarsi” nelle condizioni di non nuocere.

Anche per questo, quale segretario comunale del Partito Democratico, rivolgo un grande augurio di buon anno all’intero consiglio comunale, ai dipendenti comunali troppo spesso lasciati senza guida e senza indirizzo politico, e soprattutto ai cittadini sambenedettesi, per un anno di progresso e di ripartenza. Ma un grandissimo augurio vada anche a Piunti stesso perché almeno nel 2021, finalmente, cominci a sapere qualcosa della città e dell’ente che avrebbe dovuto amministrare”.

Claudio Benigni

 

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