dalla Regione Marche

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NUE 112 Marche-Umbria: da oggi operativo il Numero di emergenza Unico Europeo anche nella provincia di Macerata. Saltamartini: “Prosegue la trasmigrazione per coprire tutto il territorio regionale con le migliori tecnologie”

 

È operativo, da oggi, anche nella provincia di Macerata, il Numero di emergenza Unico Europeo “NUE 112 Marche-Umbria”. È stata completata, in giornata, la migrazione dei distretti telefonici afferenti alla provincia di Macerata. Componendo il numero 112, da rete fissa e mobile, si entrerà in contatto con la Centrale NUE 112 di Ancona, che gestisce le richieste di emergenza, smistandole, a seconda della situazione, ai Carabinieri, alla Polizia, ai Vigili del fuoco e all’Emergenza Sanitaria. È possibile e consigliabile contattare la Centrale NUE 112 anche tramite l’applicazione “112 Where ARE U”, scaricabile su tutti gli smartphone: con un click si allertano i soccorsi anche se non si è in grado di parlare. Gli operatori localizzano immediatamente la richiesta tramite GPS e questo agevola le operazioni di soccorso. Possono inoltre gestire la richiesta via chat se non si è in grado di parlare. “Prosegue la trasmigrazione del territorio regionale al numero unico 112. Dopo la provincia di Ancona, oggi si completa il passaggio del territorio della provincia di Macerata e nelle prossime settimane in resto del territorio regionale – ha affermato l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini – Il NUE 112 lavora con le migliori tecnologie per dare una risposta immediata, efficiente e completa a chi ha bisogno di soccorso, anche a utenti che parlano lingue straniere, e con l’applicazione, utilizzare con un click da tutti i telefoni cellulari, può allertare i soccorsi anche chi non può parlare, interagendo con gli operatori tramite chat. Un servizio che la Regione Marche gestisce di concerto anche per la Regione Umbria”. Il NUE 112 è operativo, per fasi, da 10 dicembre 2020, a partire dalla provincia di Ancona. Dallo scorso mese di gennaio copre l’intera Umbria. Dopo Macerata verranno servite le province di Ascoli Piceno e Fermo (dal 9 marzo 2021), Pesaro e Urbino (dal 30 marzo 2021). A oggi la Centrale NUE 112 Marche-Umbria ha gestito 88.708 chiamate, filtrandone 50.833 perché improprie e inoltrandone 37.875 alle centrali operative di 2° livello.

 

 

IL PRESIDENTE ACQUAROLI FIRMA L’ORDINANZA PER MITIGARE IL FLUSSO DEI CITTADINI IN ENTRATA E IN USCITA DEL TERRITORIO DELLA PROVINCIA DI ANCONA.

Dalle ore 8 di mercoledì 17 febbraio alle ore 24 di sabato 20 febbraio spostamenti consentiti da e per il territorio della provincia di Ancona per motivazioni di lavoro, di salute ,  di studio e di necessità.

A seguito del confronto con l’Istituto Superiore di Sanità e d’accordo con il Ministero della Salute, nel pomeriggio di oggi il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha firmato un’ordinanza con la quale si mitigano, dalle ore 8 di domani mattina alle ore 24 di sabato, gli spostamenti da e per la provincia di Ancona, territorio che negli ultimi giorni ha registrato una tendenza in aumento del contagio da Covid-19 con la presenza di alcuni casi di variante inglese.

All’interno del territorio provinciale, tra i comuni, restano in vigore le regole della zona gialla e non sono previste chiusure di attività.

Questa decisione segue il confronto avuto con l’ISS, il quale ha analizzato i dati relativi alla situazione epidemiologica della Regione e della provincia di Ancona, in particolare relativamente al periodo di riferimento della settimana dall’8 al 14 febbraio. Come spiegato dal servizio Sanità, anche questa mattina nel corso dell’incontro che si è svolto in videoconferenza con il presidente Acquaroli, l’assessore Saltamartini, la dirigente dottoressa Di Furia e i sindaci dei Comuni dell’anconetano più interessati, la situazione epidemiologica è costantemente monitorata e resta sotto controllo. Il provvedimento precauzionale si è reso dunque necessario per mitigare i flussi dei cittadini e monitorare l’andamento del contagio, soprattutto in riferimento alla variante inglese, sul territorio anconetano e nel resto della regione.

Nel provvedimento adottato oggi dalla Regione, a decorrere dalle ore 8 del 17 febbraio 2021 e fino alle ore 24 del 20 febbraio 2021, non sono consentiti spostamenti in entrata e in uscita dal territorio della Provincia di Ancona, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il transito sul territorio è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti dalla normativa vigente. Occorre sempre far uso della autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento. La violazione della disposizione comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 4 del d.l. 19/2020.

Resta sempre necessaria la massima cautela di tutti i cittadini nel rispetto delle norme anticontagio, a cominciare dal divieto di assembramento, dall’attenzione per le norme igieniche e l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale.

L’autocertificazione è quella in vigore a livello nazionale, scaricabile al sito https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2020-10/modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020.pdf

 

 

martedì 16 febbraio 2021  15:58

La Regione Marche fissa i nuovi criteri per il riconoscimento dei Distretti del cibo. Tre le tipologie previste: biologico, prodotti certificati e di prossimità. Carloni: “Puntiamo a fare delle Marche il più grande distretto bio d’Italia”

 

La Regione Marche fissa i nuovi criteri per il riconoscimento dei Distretti del cibo. Tre le tipologie previste: biologico, prodotti certificati e di prossimità. Carloni: “Puntiamo a fare delle Marche il più grande distretto bio d'Italia”

L’obiettivo è quello di fare delle Marche il più grande distretto nazionale del biologico. A disposizione ci sono 100 mila euro per la sua costituzione e avvio. Poi bandi mirati del Programma di sviluppo rurale, con 25 milioni di euro, per il 2021, destinati alle aziende che producono biologico, più altri 18 milioni riservati alle filiere di qualità e ai prodotti locali. Quello del biologico è uno dei tre Distretti del cibo individuati dalle Marche. Compongono la “terna” i Distretti dei prodotti certificati (aree territoriali che si identificano con le indicazioni geografiche e di origine) e dei prodotti di prossimità (contraddistinti dalla forte interazione delle imprese agricole con quelle della trasformazione e ristorazione). Il vicepresidente e assessore all’Agricoltura Mirco Carloni ha presentato alla stampa i nuovi criteri regionali per il riconoscimento dei Distretti del cibo. Previsti dalla legge 205/2017, rappresentano uno strumento e un modello per valorizzare l’agroalimentare italiano, che supera i tradizionali distretti rurali e quelli agroalimentari di qualità, precedentemente individuati dal legislatore. Il riconoscimento dei Distretti passa attraverso le Regioni.

Le Marche hanno ridefinito i criteri di approvazione, raggiungendo un accordo con i partecipanti del Tavolo politico strategico per puntare alla costituzione dei primi distretti delle Marche. I nuovi criteri hanno in comune la volontà di valorizzare le migliori pratiche di gestione agroalimentare maturate sul territorio. Le Marche puntano a diventare la regione più biologica d’Italia – ha rimarcato Carloni – Vogliamo valorizzare al massimo questa opportunità che abbiamo, che deriva da decine di anni di lavoro da parte dei nostri agricoltori: veri custodi della terra che hanno saputo coltivare e mantenere le biodiversità, praticando un’agricoltura sostenibile. Tutto questo oggi ci porta a essere la regione che ha la maggiore percentuale di produzione biologica (circa il 23% della complessiva), su una superficie di 110 mila ettarati. Registriamo, non a caso, la crescita più significativa del numero di produttori che si dedicano al bio e dei consumi del biologico sulla media nazionale. Tutto ciò testimonia come il biologico sia qualcosa di molto radicato nella nostra regione. Per valorizzarlo e farlo diventare un elemento di forza delle Marche richiede la costituzione del distretto biologico più grande d’Italia”.

Secondo il vicepresidente “è questa la direzione giusta per difendere le nostre produzioni, trasformandole in un’occasione di promozione dell’agricoltura regionale e di valore aggiunto sul fronte turistico”. Possono richiedere il riconoscimento del Distretto le aziende agricole singole e associate, le organizzazioni dei produttori, oltre a soggetti pubblici e privati. Ciascuno potrà partecipare a un solo Distretto del cibo della medesima tipologia. La domanda di riconoscimento sarà gestita con una procedura automatizzata sul Siar (Sistema informativo agricolo regionale), in modo da rendere semplice l’adesione degli imprenditori agricoli. Una volta riconosciuto, il distretto opererà sulla base di uno specifico accordo, mentre la Regione istituirà un elenco regionale, comunicandolo al Ministero delle politiche agricole. Monitorerà poi la loro attività e sosterrà i distretti riconosciuti. Il patrimonio enogastronomico marchigiano comprende attualmente 37 certificazioni (di cui 21 vini) e più di 100 prodotti commercializzati con il marcio regionale “QM – Qualità garantita nelle Marche”. Oltre a questi regimi di qualità che prevedono la certificazione del prodotto, vanno tenuti in considerazione anche i 154 prodotti iscritti nell’elenco regionale dei prodotti tradizionali e 10 presidi Slow Food. Clicca l’allegato: Presentazione Distretti del Cibo16feb2021rev

 

 

martedì 16 febbraio 2021  14:32

Bando Accordi Agroambientali d’Area “Tutela del suolo e prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico ed alluvioni” – Sottomisura 16.5 az.1 – annualità 2021

Bando Accordi Agroambientali d'Area “Tutela del suolo e prevenzione del rischio di dissesto idrogeologico ed alluvioni” – Sottomisura 16.5 az.1 - annualità 2021

Con Decreto del Dirigente del Servizio Politiche Agroalimentari n. 74 del 15 febbraio 2021 è stato approvato il bando della Sottomisura 16.5 operazione A azione 1 – annualità 2021, che ha l’obiettivo di sostenere la predisposizione e la gestione di progetti d’Area finalizzati alla protezione del territorio dal rischio di dissesto idrogeologico ed alla conservazione del suolo attraverso il contenimento dei fenomeni erosivi e la tutela della sostanza organica.

I Destinatari del bando sono i Soggetti promotori di Accordi Agroambientali d’Area

Le domande possano essere presentate a partire dal giorno 23/02/2021 fino al 23/06/2021, ore 13.00

Per maggiori informazioni si rimanda alla pagina del bando

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