Teatro in Carcere e Giornata Mondiale del Teatro

Teatro in Carcere e Giornata Mondiale del Teatro
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VIII edizione della Giornata Nazionale del Teatro in Carcere e 59a Giornata Mondiale del Teatro

Sabato 27 marzo 2021 dalle ore 15.00 alle ore 16.30 (fuso orario UTC+1 Roma), in modalità online, in doppia versione in italiano e inglese (con traduzione simultanea) pubblicato e visibile sul canale Youtube www.youtube.com/user/teatroaenigma/, sul sito www.teatroaenigma.it e condiviso sulla pagina Facebook Teatro Aenigma

Evento inaugurale

Venezia e Palermo sotto la lente

dell’Istituto Internazionale del Teatro – ITI Unesco

Promosso dal Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere, costituito da oltre 50 qualificate esperienze professionali (www.teatrocarcere.it) e l’International Network Theatre in Prison / ITI Unesco Partner Organization (www.theatreinprison.org)

Seminario di formazione internazionale su due significative esperienze italiane di teatro in carcere con adulti e minori a Venezia e a Palermo.

Introduce Vito Minoia, Presidente CNTiC, Coordinatore dell’International Network Theatre in Prison (INTiP).

Contributi significativi per le esperienze di teatro carcere di Marta Cartabia (Ministro della Giustizia), Mauro Palma (Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale) e Tobias Biancone (Direttore Generale dell’ International Theatre Institute – Unesco. Due ulteriori messaggi ci sono pervenuti da Bernardo Petralia (Presidente del Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria), e Gemma Tuccillo (Presidente del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità)

Il seminario di formazione sarà incentrato sulle esperienze di Michalis Traitsis (Regista della Compagnia Balamòs Teatro, operante negli istituti penitenziari femminile e maschile di Venezia) in dialogo con Valeria Ottolenghi (Componente dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro) e Claudio Collovà (Regista e Direttore artistico di lunga esperienza internazionale, autore a Palermo di una paradigmatica lunga attività con minori d’area penale e a rischio di esclusione sociale) in dialogo con Valentina Venturini (Docente di Storia del teatro all’Università degli Studi Roma Tre).

Il linguaggio teatrale in carcere, grazie alle sue peculiarità creative e artistico espressive, è diventato uno strumento privilegiato di intervento, fuoriuscendo dagli schemi imposti e individuando forme di conoscenza in grado di far fronte a una vera e propria emergenza educativa.

Nell’ultimo convegno internazionale promosso dalla Rivista Europea “Catarsi-Teatri delle diversità” a fine ottobre 2020, dal titolo: “Dialoghi tra pedagogia, teatro e carcere”, Andrea Canevaro (docente emerito di Pedagogia speciale all’Università di Bologna), citando Nelson Mandela, ci ha ricordato come “non si conosce davvero un paese finché non si è stati nelle sue carceri”. Un popolo dovrebbe essere giudicato per come tratta gli esseri umani che sono più in basso. Partire dagli esclusi può essere importante per far contare tutti. Il carcere non deve essere un luogo di conferma del destino segnato, fatto di marginalità ed esclusione.

Nei loro messaggi di saluto il Presidente del DAP, Dott. Bernardo Petralia e la Presidente del DGMC Dott.ssa Gemma Tuccillo si soffermano sull’importanza dell’esperienza teatrale per la persona detenuta: “siamo consapevoli – scrive Petralia – che il teatro si è rivelato uno dei mezzi più efficaci per collegare realtà carceraria e società civile e per affermare il valore di una pena che sappia offrire alle persone detenute opportunità di formazione, lavoro e crescita culturale”, scrive la Tuccillo “La possibilità di portare sulla scena tante emozioni troppo spesso represse o negate, di approfondire i testi comprendendone messaggi e suggestioni, di scoprire la magia della recitazione, e perché no, genuini talenti, rappresentano passaggi fondamentali per una crescita sana, per lo sviluppo della autostima, per la realizzazione di una corretta modalità di relazione… E tutto ciò – conclude – è garanzia di sicurezza della collettività”.

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