Travolgente Roberto Benigni a UniMc: “Dante ci rende felici” 

Travolgente Roberto Benigni a UniMc: “Dante ci rende felici” 

“Ciampi mi parlava spesso di Macerata, della bellezza dei suoi palazzi. Spero di venire presto”. 

 

 

Estratti video

Roberto Benigni

Rettore Francesco Adornato e direttrice Lorella Giannandrea

Macerata – Travolgente Roberto Benigni ospite – in video collegamento – dell’evento in diretta social organizzato dall’Università di Macerata sulle letture dantesche del mattatore toscano. “Ciampi mi parlava spesso di Macerata, della bellezza dei suoi palazzi. Spero di venire presto” ha detto nel dietro le quinte della trasmissione, ricordando il periodo vissuto nel capoluogo dall’allora governatore della Banca d’Italia. “Una regione meravigliosa le Marche – ha ribadito poi in diretta – quante volte ne parla Dante. Poi avete uno dei cenacoli più belli del mondo, l’Accademia dei Catenati. E’ una città letteraria per eccellenza, gioiosa, che vorrei essermi trovato una casetta lì vicino, ad Urbisaglia”

L’incontro, moderato da Sara Lorenzetti, professoressa di letteratura italiana, si è aperto con i saluti del rettore Francesco Adornato e della direttrice del Dipartimento di Scienze della formazione, beni culturali e turismo Lorella Giannandrea.

 

Entusiasti i tanti spettatori collegati, tra cui molti studenti. A loro si è rivolto più volte il regista e premio Oscar. “Vorrei venire a studiare con voi. Ma che goduria è studiare a Macerata? Dico ai ragazzi di non leggere la Divina Commedia, ma di farsi leggere dalla Divina Commedia. È il libro che legge noi. Nella Divina Commedia c’è il vostro indirizzo, l’indirizzo della vostra anima, di dove andrete. Vi dice tutto”.

 

L’occasione è stata la presentazione del terzo capitolo del progetto editoriale dedicato alle letture dantesche di Benigni curato da Franco Musarra, professore emerito dell’Università Cattolica di Lovanio. E’ intervenuto anche l’editore dei tre volumi, Franco Cesati. I libri coinvolgono studiosi ed esperti per analizzare, in particolare, la lettura dei canti dell’Inferno e scoprire il segreto del grande successo riscosso tra il grande pubblico.

 

“Non sono un dantista, ma mi sento un lettore, soprattutto un attore che ha studiato i suono di questa meravigliosa opera” ha detto Benigni che del capolavoro non ha certo studiato solo la musicalità e la perfetta architettura metrica, ricordando lo scambio intellettuale continuo con studiosi del calibro di Robert Hollander, “grande dantista americano venuto a mancare pochi giorni fa”, Anna Maria Chiavacci Leonardi, “che ha scritto uno dei commenti più belli sulla Divina Commedia”; Vittorio Sermonti, “grande lettore dantesco”. E, ora, Franco Musarra e Lino Pertile.

 

Come ha spiegato Donato Pirovano, docente all’Università di Torino, alla base dell’alto gradimento delle letture dantesche dell’attore, “c’è il patto tra Dante, Benigni e il suo pubblico. Benigni dice “questa menzogna è verità” e noi gli dobbiamo credere. La sospensione dell’incredulità è una premessa necessaria per una piena immedesimazione nel racconto. Lo spettacolo è luogo deputato a portarci in un altrove creativo”.

 

Il viaggio attraverso la Divina Commedia, di cui Benigni si fa condottiero, è anche un viaggio verso la felicità “La felicità per Dante è una cosa memorabile – ha detto egli stesso -. Tutti dicono che bisogna rendere più buono il prossimo, ma sbagliano. C’è una sola persona che bisogna rendere più buona: noi stessi. Il prossimo bisogna renderlo felice. E questo Dante fa, ci rende felici”.

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