Riconosciuto Infortunio in Smart Working

Riconosciuto Infortunio in Smart Working

 RICONOSCIUTO PER LA PRIMA VOLTA PRESSO L’INAIL DI TREVISO

 

 

DI GUIDO BIANCHINI GIA PAST PRESIDENT DEL COMITATO CONSULTIVO PROVINCIALE INAIL DI ASCOLI PICENO

Per la prima volta l’INAIL, a Treviso, ha riconosciuto un risarcimento per infortunio a una lavoratrice, impiegata amministrativa, di 50 anni, di un’azienda metalmeccanica, in Smart working, caduta dalle scale, nel settembre del 2020, della propria abitazione durante lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Come detto la lavoratrice è caduta dalle scale di casa mentre parlava al telefono con una collega di lavoro su un problema lavorativo.

La donna si era procurata due fratture, per le quali aveva dovuto ricorrere al pronto soccorso, presentato poi denuncia d’infortunio all’INAIL che si è era opposta al riconoscimento poiché slegato dalle mansioni aziendali.

Pur non essendo stata emanata alcuna sentenza in merito, a seguito di circostanziato ricorso amministrativo questo è stato direttamente accolto dall’INAIL che ha riconosciuto un nesso di causalità.

La lavoratrice ha ottenuto un risarcimento di 20.000 euro per il danno biologico, visite e terapie gratis senza obbligo di ticket per 10 anni, oltre al pagamento dei giorni di malattia.

Dal punto di vista legale, la copertura Inail è prevista per infortunio sul lavoro se l’abitazione è regolarmente dichiarata al datore di lavoro, e per infortunio in itinere quando dalla propria abitazione ci si reca in altro luogo per lavorare in Smart working.

Non tutti gli infortuni in Smart working sono riconosciuti. 

Questa è la prima volta che è riconosciuto un infortunio sul posto di lavoro in modalità Smart working

Com’è noto non tutti gli infortuni in Smart working hanno la copertura dell’istituto assicurativo.

L’ente può rifiutare il riconoscimento economico e normativo se il lavoratore si è comportato con negligenza e contro il buon senso, causando o contribuendo a causare l’infortunio.

È pertanto obbligatorio stabilire tra datore e dipendenti regole diritti e doveri cui attenersi.

Inoltre l’assicurazione dell’INAIL è esclusa anche nei casi di rischio elettivo ovvero se l’incidente è stato provocato da un comportamento volontario del dipendente indipendente da casi di forza maggiore.

La posizione assunta dall’Istituto è un importante riferimento per tutti i dipendenti che operano in regime di Smart working.

Questi non sono pochi poiché dal 2019 al 2020 la percentuale di lavoratori impegnati in queste attività è passata dal 5% al 40%, coinvolgendo sia i dipendenti pubblici sia quelli privati.

Sul fatto che l’incidente potesse essere configurato come infortunio sul lavoro non potevano esserci dubbi, poiché la dipendente si trovava a casa con modalità Smart working, concordata con l’azienda.

 

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