dalla Città

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Si studia la qualità biologica dei terreni della Sentina

Il suolo è una “entità viva” e costituisce una sorprendente ed ancora ampiamente sconosciuta riserva di biodiversità. Gli organismi che vi abitano contribuiscono in maniera determinante a definirne le caratteristiche chimico-fisiche-biologiche e al tempo stesso sono profondamente influenzati dalle pratiche agricole in atto. Inoltre, la biodiversità del suolo è fondamentale per una serie di processi che supportano la produzione di cibo, come ad esempio la decomposizione della materia organica e il ciclo dei nutrienti (ad esempio l’azoto).

In questo contesto, non solo è fondamentale preservare i suoli liberi da infrastrutture, ma è necessario garantirne la massima funzionalità, anche in ambito agricolo. Le aree protette come la Riserva Sentina possono rappresentare luoghi di innovazione e sperimentazione anche nel campo della biodiversità dei suoli. A tal proposito la Riserva Sentina ha sottoscritto nei primi mesi del 2021 un accordo di collaborazione con l’Università di Camerino – Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria, impegnata con il laboratorio dell’Ecologa Prof.ssa Antonietta La Terza.

L’attività è finalizzata al monitoraggio della qualità biologica dei suoli e prevede una serie di analisi ripetute nel tempo, seguite da attività di informazione e formazione rivolte a studenti, agricoltori e personale della pubblica amministrazione. Ad oggi le prime aree agricole interessate dal monitoraggio sono quelle della Fattoria Ferri (zona sud della Riserva) e dell’azienda “Selva Giurata” di Paolo Rebez Laureati (zona nord della Riserva). In futuro, anche altre aree agricole saranno coinvolte, con prospettive promettenti riguardo progetti europei finalizzati all’incremento della qualità dei suoli e, di conseguenza, anche dei prodotti agricoli.

San Benedetto del Tronto, 23-06-2021

Si chiude il progetto comunitario JOINT SECAP per la gestione dei cambiamenti climatici

A settembre verrà presentato il Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e Clima

Con un seminario finale tenutosi ieri, 22 giugno 2021, all’Auditorium Comunale per iniziativa del personale dell’ufficio Europa, il Comune di San Benedetto del Tronto ha presentato il lavoro svolto in collaborazione con gli altri Enti locali nei 30 mesi di attività di Joint_SECAP (Programma Interreg Italia-Croazia) di cui il Comune di San Benedetto del Tronto è appunto partner.

Il progetto, nato dalla consapevolezza che i cambiamenti climatici sono una delle maggiori sfide mondiali della nostra epoca, ha l’obiettivo principale di aumentare le conoscenze delle autorità locali per sviluppare mirate capacità di adattamento climatico nelle zone costiere, per consentire loro di integrare le misure di adattamento climatico e adottare un approccio sovracomunale per migliorare le prestazioni di tali misure.

Hanno preso parte ai lavori i rappresentanti tecnici e politici del Comune di San Benedetto del Tronto e dei 3 Comuni della rete locale (Grottammare, Cupra Marittima e Monteprandone). Inoltre hanno partecipato i rappresentanti locali delle principali associazioni ambientaliste come Legambiente, Questione Natura e il Coordinamento “Fermiamo il consumo di suolo, rigeneriamo la città”. Hanno assistito all’evento anche i rappresentanti dell’AATO5 e del BIM.

Ha aperto i lavori il Sindaco Pasqualino Piunti il quale ha sottolineato come San Benedetto del Tronto abbia un territorio particolarmente vulnerabile, con un’alta densità abitativa, stretta tra mare e collina, con una serie di fiumi e torrenti che lo attraversano. “Molto è stato fatto per prevenire disastri – ha detto Piunti – ma molto resta ancora da fare. Per questo motivo siamo molto interessati a capire come è possibile adottare strategie anche innovative e in sinergia con altri Enti che magari stanno sperimentando percorsi innovativi. Dunque abbiamo con grande convinzione aderito a questo progetto JOINT SECAP – ha concluso il Sindaco di San Benedetto del Tronto – che ha proprio l’obiettivo di definire strategie e azioni per l’adattamento ai cambiamenti climatici, con attenzione particolare per i rischi idrogeologici che interessano le aree costiere”.

Attraverso la collaborazione con i comuni di Grottammare, Cupra Marittima e Monteprandone, San Benedetto ha infatti potuto evidenziare come i rischi climatici e le relative vulnerabilità possano influenzare tutti gli aspetti della nostra società ed il progetto Joint_SECAP ha permesso di dimostrare che nella pianificazione di attività legate al settore ambientale e tecnologico, ma anche economico e sociale, va abbandonata la logica del piano a scala comunale per aspirare ad una dimensione territoriale più ampia scala.

Sergio Trevisani, responsabile dell’ufficio Europa e Project Manager di Joint_SECAP, ha moderato i lavori e ha presentato le prospettive di attuazione e strumenti di finanziamento a disposizione nei prossimi anni, ed in particolare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e i Programmi Comunitari 2021/2027; Serena Sgariglia, collaboratrice del progetto, ha illustrato l’esperienza dei Comuni di Cupra Marittima, Grottammare, Monteprandone guidati in questa esperienza da San Benedetto del Tronto ed ha spiegato il percorso metodologico e risultati ottenuti.

Il risultato principale del progetto Joint_SECAP, che ha visto il Comune di San Benedetto, sotto la guida di UNICAM (Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno), collaborare con partner territoriali italiani e croati, è rappresentato dal PAESC – Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile e Clima che rappresenta un fondamentale documento e strumento di pianificazione energetica utile a definire strategicamente un quadro complessivo degli obiettivi da raggiungere entro il 2030. Il PAESC verrà presentato pubblicamente a settembre.

23 giugno 2021

Un pass per agevolare carico e scarico di bagagli dei turisti

Ordinanza della Polizia Municipale per consentire di rimanere negli stalli di carico e scarico merci per 15 minuti

Grazie ad un’apposita ordinanza del comandante della Polizia Municipale, d’ora in avanti i clienti delle strutture ricettive del lungomare e zone limitrofe potranno lasciare la loro auto sugli stalli di sosta riservati alle operazioni di carico e scarico delle merci per un massimo di 15 minuti per poter caricare o scaricare i bagagli.

Ad ogni struttura ricettiva che ne farà richiesta saranno consegnati due pass identificativi che saranno utilizzati dai clienti per segnalare l’operazione che sta svolgendo insieme all’indicazione dell’orario di arrivo (disco orario o altro).

Ringrazio il comandante Coccia che ha prontamente recepito un’esigenza fortemente avvertita dagli operatori turistici – dice l’assessore alle attività produttive Filippo Olivieri che ha seguito personalmente la questione – sono infatti diverse le strutture ricettive che non dispongono di idonee aree per consentire il carico e scarico dei bagagli e talvolta in passato sono state elevate contravvenzioni proprio in questa situazione. Con questo provvedimento andiamo a migliorare la nostra offerta turistica sin dal momento in cui il cliente arriva dinanzi alla struttura che lo ospiterà”.

23 giugno 2021

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