dalla Regione Marche

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giovedì 24 giugno 2021  13:51

Microcredito, la Regione Marche ha istituito un fondo con 4 milioni di euro di dotazione iniziale. Castelli: “Un aiuto importante per promuovere sviluppo imprenditoriale e coesione sociale”

Le Marche hanno istituito un fondo regionale per il microcredito, con una dotazione iniziale di 4 milioni di euro. È previsto dall’articolo 6 della legge regionale 22 giugno 2021, n.29. “Sarà un aiuto importante, al tempo stesso di sviluppo imprenditoriale, ma anche di rafforzamento della coesione sociale nei nostri territori. Uno strumento nuovo, che si avvicina di più a chi, anche nelle attività di minori dimensioni e nei piccoli centri, ha la forza di scommettere nell’iniziativa in proprio e contribuisce alla vitalità economica del territorio”, afferma l’assessore al Bilancio Guido Castelli. L’intervento affianca quello attivato con la legge regionale 13/2020 che ha affrontato il problema della crisi di liquidità delle piccole imprese durante la pandemia e ad altri strumenti di accesso al credito disponibili in Regione per le piccole imprese.

“Integra il pacchetto a disposizione con una opportunità finalizzata maggiormente all’attenzione alla persona che intraprende, o continua a gestire una micro attività imprenditoriale, per sostenerla nella fase di maggiore difficoltà finanziaria e favorirne un completo inserimento nel sistema imprenditoriale”, evidenzia Castelli. I

l microcredito è uno strumento finanziario che ha lo scopo di rispondere alle esigenze di inclusione finanziaria e sociale di coloro che presentano le maggiori difficoltà di accesso al credito tradizionale. Non si tratta semplicemente di un prestito di piccolo importo, ma di un’offerta integrata di servizi finanziari e non finanziari. Ciò che contraddistingue il microcredito dal credito ordinario è l’attenzione alla persona, che si traduce con l’accoglienza, l’ascolto e il sostegno ai beneficiari dalla fase pre-erogazione a quella post-erogazione, nonché la particolare attenzione prestata alla validità e alla sostenibilità del progetto imprenditoriale. Non a caso, non tutti gli intermediari finanziari possono svolgere attività di microcredito, ma solamente quelli rientranti in un elenco depositato alla Banca d’Italia, come stabilito dal DL 13 agosto 2010 n. 141. Il decreto Ristori del 18 dicembre ha innalzato il limite massimo dell’importo dai precedenti 25.000 euro agli attuali 40.000 euro.

“Si tratta, in definitiva, di uno strumento per aiutare le persone che con maggiore intraprendenza individuale stanno cercando di superare la fase di crisi che abbiamo vissuto, ma che necessitano di un aiuto finanziario e di affiancamento”, conclude l’assessore Castelli.

 

 

 

Si chiude ad Ascoli Piceno il ciclo di incontri

 

Confronto sulla legge regionale per le Start Up nelle Marche

Carloni: “Puntare su innovazione, conoscenza e creatività”

 

Due gli appuntamenti ospitati nelle sedi della Camera di Commercio delle Marche

Si è chiuso ad Ascoli Piceno ieri pomeriggio, nella sede della Camera di Commercio delle Marche, il mini ciclo di due incontri che la Regione Marche ha organizzato per illustrare la nuova legge (L.R. 29 aprile 2021) dedicata alle Start Up. Dopo l’incontro di lunedì scorso a Pesaro (sempre nella sede della Camera di Commercio delle Marche) oggi si è replicato in terra picena perchè, come ha più volte sottolineato il vice presidente Mirco Carloni, la volontà è quella di “stare nel territorio ed incontrare i protagonisti”.

A fare gli onori di casa, davanti a quelli che saranno i possibili beneficiari della nuova legge, è stato il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini che ha sottolineato: “L’economia sta ripartendo, c’è voglia di fare impresa. Il nostro ruolo è quello di stare a fianco di questi ‘nuovi’ imprenditori per sostenerli ed aiutarli a crescere. La filiera istituzionale che si è creata nelle Marche è sicuramente un valore aggiunto che va a vantaggio di tutti”.

Quindi il vicepresidente della giunta regionale e assessore alle Attività produttive, Mirco Carloni ha posto l’accento sul fatto che: “Le Marche avevano bisogno di una spinta importante per far crescere una nuova generazione di protagonisti per una nuova economia regionale incentrata sull’innovazione, sulla conoscenza e sulla creatività. Oggi nel nostro sistema economico registriamo una velocità di cambiamento enorme nei prodotti e nei processi produttivi. La start up è il vero acceleratore della competitività di un sistema industriale che vogliamo far crescere sul territorio marchigiano”.

A seguire gli interventi di Silvano Bertini e Stefania Bussoletti, rispettivamente dirigente del Servizio Attività Produttive Regione Marche e dirigente P.F. Innovazione, Ricerca e Internazionalizzazione della Regione Marche, che hanno spiegato le motivazioni che hanno indotto la Regione ad elaborare questa legge, mentre Emanuele Petrini, responsabile del procedimento, ha illustrato il bando nei suoi passaggi più importanti evidenziandone le caratteristiche. Infine, prima del dibattito, i contributi di Massimo Capriotti (direttore Uni.Co. Confidi sede di Ascoli Piceno) e Enrico Battistelli (amministratore BP Cube incubatore d’impresa).

 

 

INCONTRO TRA L’ASSESSORE SALTAMARTINI E LA FEDERAZIONE PER LA TUTELA DEI DIRITTI DEI DIABETICI

Piena disponibilità all’ascolto e presa in carico delle esigenze hanno caratterizzato la riunione di oggi pomeriggio tra l’assessore regionale alla Sanità, Filippo Saltamartini e i rappresentanti della Federazione regionale di tutela dei diritti dei diabetici marchigiani che, nata nel 2014,  raccoglie 13 associazioni territoriali e presieduta da Emilio Augusto Benini. Presenti anche  Ermanno Pieroni e Carlo Bonvini , oltre a Massimiliano Petrelli , medico diabetologo e funzionario dell’ARS (Agenzia Regionale Sanitaria)  che ha tracciato la storia della cura del Diabete nelle Marche.

Convocati dallo stesso assessore per discutere e confrontarsi sulle principali problematiche dei malati diabetici che nelle Marche raggiungono i 67 mila di cui 310 pediatrici ( 4,4% della popolazione), è stata fatta dapprima  una panoramica della situazione attuale che vede i Centri di diabetologia ( 15 nelle Marche) da tempo collegati in rete attraverso un software avanzato. Ma non mancano i nodi critici rilevati dallo stesso Presidente della Federazione, a cominciare dalla richiesta della piena applicazione della legge regionale n.9 del 2015 in primis in ordine ad un’omogeneizzazione delle prestazioni sanitarie a livello territoriale, indispensabile ai fini della prevenzione delle complicanze derivanti dal diabete,  soprattutto a livello cardiovascolare, oculistico, nefrologico e del piede diabetico. “ Prevenire le complicazioni non significa solo curare un malato ma evitare costi sociali, umani e sanitari altissimi.” Un’affermazione che l’assessore Saltamartini ha fatto sua sottolineando la ferma volontà di intervenire nel più breve tempo possibile sulle eventuali carenze dell’organizzazione della rete dei Centri di diabetologia.

Particolarmente sentita l’esigenza di dare attuazione al Sistema reticolare multicentrico, cioè collegare la medicina territoriale, quindi i medici di medicina generale con i Centri di diabetologia per il trattamento del malato e la prevenzione, attraverso la condivisione di percorsi diagnostico- terapeutici centrati sui bisogni della persona diabetica. Una situazione attualmente ancora non strutturata ma lasciata in gran parte alla volontarietà dei medici di base.   In tal senso la Federazione chiede anche un Dipartimento strutturale unico di Diabetologia perché considerata una condizione necessaria per garantire sia prestazioni sanitarie uguali per tutti sia per soddisfare il fabbisogno di personale nei Centri dove dovrebbe essere costante la presenza di un team composto da Diabetologo, Dietista , Podologo e infermiere/a specializzato. Infine i rappresentanti della Federazione hanno chiesto una maggiore facilità di accesso ai nuovi farmaci e all’utilizzo delle tecnologie di ultima generazione.

“Sono tutte richieste più che legittime e degne della massima attenzione la cui risposta vorremmo applicare per ogni tipo di patologia cronica – ha concluso Saltamartini-  ed è mio preciso impegno convocare ad un prossimo tavolo i direttori delle Aziende e delle Aree vaste per discuterne e trovare soluzioni adeguate. Uno dei principali obiettivi è, tra gli altri,  l’implementazione e la piena applicazione del Fascicolo Sanitario Elettronico, perché siamo ancora troppo indietro rispetto ad altre regioni e non è più pensabile che certi semplici adempimenti burocratici siano ancora una perdita di tempo per i cittadini marchigiani.”

 

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