dalla Regione Marche

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Edilizia, la giunta approva lo ‘Schema di Regolamento edilizio Tipo – RET’

Aguzzi: “Linee guida concertate che mirano all’uniformità sui territori e alla semplificazione”

Assicurare la semplificazione e l’uniformità della disciplina edilizia è la finalità dell’atto di indirizzo “Schema di Regolamento Edilizio Tipo – RET” approvato ieri dalla Giunta regionale, su indicazione dell’assessore all’Urbanistica Stefano Aguzzi, dopo una lunga concertazione, durata molti mesi e con più di 20 incontri, con tutte le associazioni di categoria, con l’Upi Unione delle province Italiane, con l’Anci Associazione dei Comuni, con i professionisti, gli ordini degli ingegneri, dei geometri, degli architetti, dei geologi, degli agronomi.

“Siamo arrivati finalmente alla predisposizione di questo atto di indirizzo – spiega Aguzzi -: di fatto, lo schema di Regolamento Edilizio Tipo (RET) punta da un lato ad uniformare le attività edilizie in tutti i comuni delle Marche in modo da creare una complessiva semplificazione nell’approccio e nelle procedure autorizzative per gli interventi, dall’altro anche ad andar incontro alle esigenze che hanno i singoli cittadini, che richiedono questo tipo di interventi, i professionisti, che devono redigere poi le progettualità, e anche le ditte che devono intervenire”. Dopo l’approvazione delle norme sull’edilizia, in particolare in tema di rigenerazione urbana “abbiamo approvato questo Schema di Regolamento che ci fa proseguire in un percorso virtuoso nel settore, in previsione di una nuova ridefinizione complessiva della legge urbanistica regionale” conclude l’assessore.

Questo “schema” di Regolamento non ha carattere obbligatorio e vincolante ma potrà essere liberamente recepito dai Comuni. E’ un atto sintetico caratterizzato da una struttura agile e di facile consultazione e fornisce una base omogenea e uniforme per tutto il territorio regionale. Propone semplificazione, efficienza ed efficacia dell’azione amministrativa per chiarire questioni finora discrezionali, come ad esempio cosa si intende per superficie totale o superficie accessoria, chiarendo che i vani scala vanno conteggiati una sola volta in proiezione orizzontale per tutto l’edificio.

Lo schema tiene conto delle istanze dei comuni in merito a problematiche emerse nella fase di monitoraggio da parte della Regione Marche e fornisce possibili soluzioni operative (come ad esempio la questione dei locali da condonare a cui è stata attribuita un’altezza utile pari a m 2.40, con una altezza minima di m 1.50 ai soli fini dell’agibilità).

Inoltre, propone “buone pratiche” per incentivare un ordinato sviluppo edilizio riguardo la funzionalità, l’estetica e l’igiene pubblica, l’attenzione verso una progettazione attenta al superamento delle barriere architettoniche, ad una migliore qualità della vita e alla piena fruibilità dell’ambiente. L’atto promuove la sicurezza pubblica e il recupero urbano, la riqualificazione sociale e funzionale delle aree e degli edifici abbandonati, incentiva lo sviluppo sostenibile, la rigenerazione urbana e la sostenibilità ambientale. A tale scopo, sono inseriti nello Schema di RET i criteri del Protocollo Itaca per la certificazione energetica e ambientale degli edifici.

 

 

PRESIDENTE ACQUAROLI: “ATTUALMENTE SIAMO MOLTO LONTANI DALLA ZONA GIALLA. DATI IN LINEA CON LA MEDIA NAZIONALE. BASTA ALLARMISMI INGIUSTIFICATI”

“Rispetto alle notizie di stampa apparse ieri, che vorrebbero le Marche potenzialmente tra le Regioni a rischio di tornare in “zona gialla”, vorrei ricordare alcuni dati forniti dal Servizio Salute.

Il primo è che per andare in “zona gialla”, con le normative attuali, occorre registrare 50 nuovi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti. Attualmente siamo molto lontani dal raggiungere i numeri che ci potrebbero riportare in zona gialla e di fatto siamo in linea con la media nazionale”.

A chiarire la situazione epidemiologica delle Marche è il presidente della Regione Francesco Acquaroli che dati alla mano prosegue così: “Mentre la media nazionale attualmente è di 11 nuovi positivi settimanali su 100 mila abitanti, nella nostra regione il dato ad oggi è di 14,45. Di fatto nell’ultima settimana abbiamo avuto in assoluto 51 nuovi positivi “in eccesso” rispetto alla media nazionale, circa 7 casi al giorno in più. Mi preme aggiungere inoltre che nonostante i dati così esigui, il numero dei tamponi che noi effettuiamo giornalmente, nel tentativo di individuare e tracciare i positivi, ha raggiungo anche i 3000 giornalieri proprio per cercare di circoscrivere il virus ed evitare eventuali focolai. Ricordo anche che il numero dei ricoverati in questo momento per Covid nelle strutture sanitarie regionali è di 10 persone in tutto. Questa mattina –  spiega ancora il presidente Acquaroli – sono stato raggiunto dalle telefonate allarmate degli operatori turistici che dopo gli articoli di ieri stanno registrando molteplici disdette con conseguenti riscossioni di caparre. Io invito tutti ad essere attenti nel dare le informazioni, perché vorrei si evitassero danni economici ingenti a causa di una diffusione non veritiera dei dati inerenti la pandemia. Facciamo attenzione perché nessuno di noi vuole apparire superficiale davanti alla gestione di questa crisi sanitaria, ma classificare una regione come potenzialmente a rischio per una differenza di circa 4 casi positivi settimanali ogni 100 mila abitanti, e ampiamente sotto il dato che farebbe scattare la zona gialla, non sembra prevenzione quanto piuttosto un allarmismo attualmente ingiustificato”.

 

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