Femminismo, Transfemminismo, Omofobia, Omolesbobitransfobia, Ddl Zan, e dintorni: Libera Tutta replica replica all’assessora Baiocchi

Femminismo, Transfemminismo, Omofobia, Omolesbobitransfobia, Ddl Zan, e dintorni: Libera Tutta replica replica all’assessora Baiocchi

San Benedetto del Tronto, 2021-08-15 – Riceviamo e alleghiamo il comunicato di “Libere Tutte” scritto in risposta alle dichiarazioni sui social e a mezzo stampa dell’assessora Baiocchi.

 

 

Ci tenevamo a ringraziare tutte le persone che, dal momento in cui è nato il gruppo
di Libere Tutte, hanno aderito alle nostre iniziative e condiviso i nostri obiettivi,
riconoscendo l’importanza dei contenuti transfemministi che ci contraddistinguono
e il costante tentativo di non essere escludenti nei confronti di alcuna soggettività.
Un piceno transfemminista è il nostro sogno, creare luoghi liberi nei quali tutte
le persone si sentato valide nella espressione della propria individualità.
In particolare, ci teniamo davvero ad esprimere la nostra gratitudine a tutte le
persone che hanno partecipato al nostro ultimo evento, ospitato da Rifondazione
Comunista di San Benedetto.
Non era mai successo che candidate si confrontassero, mettendosi in
discussione e in un’ottica paritaria tra loro, su temi che non fossero strettamente
legate alla città, bensì ai diritti civili.
È stato ancor più bello che tutte le persone invitate sono venute alla fine a
ringraziarci per aver organizzato il dibattito e aver posto l’attenzione su argomenti
non certo facili, ma di vitale importanza per chi vuole amministrare una città. Quasi tutte.
Purtroppo l’assessora Baiocchi ha affidato il suo pensiero solo a giornali e social
network e quindi siamo qui a rispondere ad alcune affermazioni che abbiamo letto,
perché crediamo sia importante ribadire alcuni concetti utilizzando le parole giuste.
All’evento erano invitate coloro che si candidano alla carica di sindaco, le
persone presenti quindi non erano chiamate a rappresentare un’istituzione
o se stesse, bensì una coalizione politica e una proposta per la città.
L’unico candidato assente è risultato l’attuale sindaco Pasqualino Piunti, che ha
inviato a sua delega l’assessora Baiocchi che ha più volte tenuto a ribadire, però,
di parlare a titolo personale.
L’assessora Baiocchi scrive che ha “dovuto” disertare un evento per essere presente a
nome dell’amministrazione comunale, ma noi Libere Tutte (e non Libera, non
Libere Tutte, non Liberi Tutti) non abbiamo di certo posto un obbligo né a lei né
alle altre persone ospiti di essere lì.
L’obiettivo era quello di portare al centro del dibattito le tematiche transfemministe
e far conoscere alla cittadinanza il posizionamento di ogni candidato, come scritto
sulla locandina e sulle pagine social dell’evento.
Abbiamo parlato di interruzione di gravidanza e pillola RU486, le gravi dichiarazioni
del governo di destra delle Marche a riguardo, il transfemminismo intersezionale, il
DDL Zan e le tematiche della comunità Queer, del concetto di privilegio e
dell’adozione del linguaggio inclusivo nei documenti dell’amministrazione
comunale, e l’assessora ha ridotto tutto a “omofobia ed equipollenti”.
Si chiama omolesbobitransfobia, vogliamo evitare di essere riduttive e superficiali.
Chiamiamo le cose con il loro nome, o è forse questo il problema?
Fa piacere leggere l’assessora dichiarare che è “fermamente convinta che la difesa dei
diritti delle categorie vulnerabili e discriminate non dovrebbe avere colore ed ha
bisogno di un serrato lavoro di rete” ma allora come mai il candidato sindaco
della coalizione che lì rappresentava ha accettato l’appoggio del Popolo
della Famiglia, movimento conosciuto per la forte omolesbobitransfobia,
misoginia, antiabortismo e contrario alla tutela delle categorie ad oggi
discriminate nel nostro paese?
“Quello di giovedì non è stato un confronto costruttivo ma un pretesto delle Donne
di Libera di avere un palco in cui imporre il proprio pensiero”, oltre a chiamarci
Libere Tutte , lo ribadiamo, ci teniamo a precisare che il nostro gruppo non è composto
da sole donne, ci sono anche uomini e soggettività che non si riconoscono nel
binarismo di genere, ma capiamo la complessità di accettare che esistano persone
così da parte di chi è ancorata ad una rigida e culturalmente imposta dicotomia di genere.
Baiocchi afferma che sono state fatte “domande con terminologie astruse alla gran
parte dei presenti non addetti ai lavori”, dando forse dell’ignorante a tutto il
pubblico che era presente, forse perché in realtà quei termini è lei a non conoscerli?
E poi, quali termini? Transfemminismo? LGBTQIA+? Linguaggio inclusivo? Privilegio?
Davvero crede che il livello scolastico e culturale dell? cittadin? sanbenedettesi sia così
basso? E come pensa di farsi votare da quelle stesse persone?
Oltre all’incapacità dimostrata quella sera di riconoscere quale sia il privilegio di
alcune categorie (tutte le persone candidate sono di etnia caucasica,
presumibilmente cisgender e senza disabilità, hanno più di quarant’anni, una sola è
di genere femminile, sono istruite e fanno una libera professione, tutte sono
economicamente indipendenti), si permette di descriverci come “maestrine
detentrici di verità”. Se non sapete cosa sia il sessismo, eccolo qua.
Era previsto uno spazio di replica e contraddittorio, ma l’assessora Baiocchi ad ogni
sua risposta ha sforato del doppio il tempo concesso alle partecipanti, mancando di
rispetto a tutte le persone presenti, rendendoci impossibile concedere spazio di risposta.
Ci teniamo a ribadire che quello di giovedì non era un evento per noi, come
affermato da Baiocchi, ma per la cittadinanza e per portare all’interno del confronto
politico tematiche sino ad ora ignorate, bistrattate se non addirittura
deliberatamente evitate. Un evento per tutte le persone che hanno diritto di voto e
che vogliono esercitarlo consapevoli del reale orientamento di chi si candida a guida
della città. La città non è di certo nostra, ma di tutte , così come l’occasione creata giovedì.
Non abbiamo bisogno di un palco, non siamo in campagna elettorale.
Vorremmo che un palco ci fosse per tutte quelle persone e realtà
che mai sono state ascoltate o prese in considerazione
dalla politica istituzionale di questo territorio.
Persone che nemmeno attraverso il linguaggio si riesce ad includere.

 

 

Articolo correlato
2021-08-13
IIMPEGNO ISTITUZIONALE:
Ieri sera ho dovuto disertare ConTatto è Amore e rappresentare l’amministrazione comunale alla Festa dell’Unità per parlare di Omofobia ed equipollenti… Antonella Baiocchi

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com