dalla Regione Marche

dalla Regione Marche
Listen to this article
MARTEDÌ 21 SETTEMBRE 2021  16:37

Covid: 84 medici specialisti per potenziare le cure domiciliari in tutte le Marche

 

In campo 84 medici specialisti provenienti dalle aziende ospedaliere e aree vaste marchigiane per le cure domiciliari ai malati Covid in tutta la regione. Il provvedimento, uno dei primi del genere in Italia, è stato approvato oggi dalla giunta su proposta dell’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che lo ha poi illustrato alla stampa insieme al presidente della Regione Francesco Acquaroli.

“Le cure domiciliari sono innanzitutto una richiesta che ci viene rivolta dal territorio e da tutti coloro che vivono con apprensione l’avvicinarsi dell’autunno e dell’inverno – ha detto Acquaroli -. In questo modo potremo evitare l’ospedalizzazione ed essere comunque vicini ai cittadini contagiati nelle loro case. Consolidare il legame di cura tra struttura sanitaria e territorio, finalizzato ad una gestione clinica a domicilio sempre più tempestiva, appropriata ed efficace dei pazienti COVID costituisce, inoltre, una strategia molto importante per far sì che i nostri ospedali possano tornare ad occuparsi di tutte le altre patologie”.

“Mettiamo a disposizione tutte le risorse a nostra disposizione per combattere questa pandemia – ha proseguito Saltamartini -. E’ possibile ridurre la pressione sulle strutture ospedaliere e residenziali territoriali gestendo efficacemente a casa i pazienti con forme di malattia da lievi a moderate . Si è imposta, pertanto, la necessità di elaborare, sulla base della letteratura scientifica e dell’esperienza clinica maturate nel corso dell’epidemia, le indicazioni operative più aggiornate sulla gestione del paziente a domicilio anche in termini di teleconsulto e telemedicina, ferma restando la centralità del medico di famiglia o pediatra di libera scelta che, conoscendo le patologie pregresse, i fattori di rischio e il contesto socioambientale del paziente, può intervenire prescrivendo i farmaci più appropriati con un timing corretto. La stretta collaborazione tra specialisti, medici delle cure primarie e il personale delle USCA (Unità speciali di continuità assistenziale) riveste importanza cruciale: il medico di medicina generale si occupa dell’anamnesi, l’Usca interviene a domicilio e, in base alle patologie, sintomi e fase della malattia, viene coinvolto uno specialista per la terapia da adottare”.

A questo scopo l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, ha anche dato mandato agli enti del SSR di definire entro il 1° ottobre prossimo un protocollo di intesa per regolamentare le forme di collaborazione tra medici ospedalieri e medici delle cure primarie, come espressamente stabilito in sede di “ Cabina di Regia “ regionale per il contrasto all’emergenza COVID in data 6 settembre 2021.
Il protocollo definirà quindi le modalità e i criteri per fornire ai medici delle cure primarie che agiscono a domicilio dei pazienti Covid, il supporto dei medici specialisti di varie branche messi a disposizione dalle Aziende Sanitarie e/o Ospedaliere della Regione Marche. Le modalità organizzative per garantire questo supporto possono includere sia il teleconsulto anche in modalità di videoconsulenza sia, qualora ritenuto necessario, una consulenza.
Il teleconsulto è un’indicazione di diagnosi e/o di scelta di una terapia senza la presenza fisica del paziente. Si tratta di un’attività di consulenza a distanza fra medici che permette ad un medico di chiedere una “second opinion” ad uno o più medici specialisti, in ragione della loro specifica competenza, sulla base di informazioni mediche legate alla presa in carico del paziente. I soggetti abilitati ad attivare il teleconsulto e la visita di consulenza a domicilio sono i MMG, i PLS e i medici delle USCA.

Medici specialisti a disposizione 84 :
AOU Ancona: 4 infettivologi, 2 pneumologi, 2 internisti, 2 neurologi, 2 pediatri
AO Marche Nord: 2 internisti; 1 pneumologo, 1 infettivologo
INRCA: 1 internista, 1 cardiologo, 1 pneumologo, 1 geriatra, 1 fisiatra, 1 nefrologo
ASUR:
AV1: 3 internisti, 2 cardiologi
AV2: 9 internisti, 5 cardiologi, 4 neurologi,
AV3: 3 pneumologi, 5 cardiologi, 4 neurologi, 3 infettivologi, 3 internisti
AV4: 3 internisti, 2 cardiologi, 2 neurologi
AV5: 3 pneumologi, 4 cardiologi, 4 neurologi, 3 internisti

MARTEDÌ 21 SETTEMBRE 2021  17:45

Area di crisi complessa del Piceno – Val Vibrata: firmata l’intesa tra Regione, parti sociali e categorie per proroga anche indennità mobilità 2021

Area di crisi complessa del Piceno - Val Vibrata: firmata l'intesa tra Regione, parti sociali e categorie per proroga anche indennità mobilità 2021

“Con l’intesa di oggi si conclude un percorso virtuoso sotto il profilo del costruttivo confronto con le parti e a lungo caldeggiato dalla Regione Marche, a sostegno dei lavoratori marchigiani licenziati da unità produttive ubicate nei comuni dell’area di crisi che per parecchi mesi erano rimasti sprovvisti dell’ammortizzatore riconosciuto ai soli lavoratori della parte abruzzese dell’Accordo di programma Piceno Val Vibrata.” Così l’assessore al Lavoro , Stefano Aguzzi che  oggi pomeriggio, insieme all’assessore al Bilancio e alle aree di crisi complessa, Guido Castelli hanno firmato con l’INPS e le parti economiche e sociali ( Confindustria Marche, Confartigianato Marche, Cna Marche, Claai Marche, Confcommercio Marche, Abi Marche, Confesercenti Marche, Confcooperative, Agci Marche, Confprofessioni, Cgil Marche, Cisl Marche, Uil Marche, Ugl, Confapi Marche, Lega Coop Marchel’Intesa per la proroga della mobilità in deroga 2021.

L’Atto sottoscritto segue un analogo accordo firmato il 5 maggio scorso per la proroga della mobilità 2020, per la quale l’INPS, sulla base della documentazione trasmessa dalla Regione Marche e dal Ministero del Lavoro, ha proceduto celermente alla liquidazione delle spettanze ai 194 lavoratori che ne hanno fatto richiesta.

“ Il Piceno fa da apripista ad una modalità di accordo molto valido – ha sottolineato Castelli – e vorremmo che l’area di crisi complessa del Piceno diventasse un’infrastruttura modello di sperimentazione, confronto e laboratorio di studio per altre realtà e per tenere sotto attento monitoraggio i fenomeni appena si affaccino esigenze di intervento.” Castelli ha poi ringraziato le parti sociali e i funzionari della Regione per il complesso lavoro e il clima di collaborazione che ha portato alla sottoscrizione dell’Intesa.

Interessati dall’Intesa sottoscritta oggi sono gli stessi lavoratori che hanno già beneficiato della proroga 2020, ovvero coloro che, alla data del 1° gennaio 2021 erano beneficiari di mobilità ordinaria (ex legge 223/91) o mobilità in deroga (ex legge n.92/2012), scaduta o in scadenza nell’anno 2021.

Le risorse utili al finanziamento dell’intervento sono quelle stanziate dalla Legge di Bilancio dello Stato n.178 del 13/12/2020 che per la Regione Marche ammontano a oltre 16 milioni di euro. Di questi, con l’accordo per l’area di crisi complessa firmato oggi, ne verranno assorbiti circa 4 milioni.

La procedura ricalca quella già sperimentata con l’Intesa 2020 e prevede che le domande di mobilità in deroga vengano presentate dai lavoratori interessati, entro il 6 novembre  2021. Una dilazione di 15 giorni  rispetto alla data concordata in precedenza accolta dall’assessore Aguzzi e proposta in sede di firma oggi dai Sindacati. La domanda va inoltrata telematicamente alle sedi INPS territorialmente competenti in base alla residenza e, successivamente, via PEC, al Centro per l’Impiego nel cui territorio è o era ubicata la sede dell’azienda che ha proceduto al licenziamento.

Come per la proroga 2020, l’erogazione del beneficio a ciascun lavoratore interessato è condizionata alla partecipazione al programma di politiche attive predisposto dalla Regione Marche che prevede, in una prima fase, la convocazione presso i Centri Per l’Impiego competenti per territorio (Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto), la verifica della sussistenza di un Patto di Servizio Personalizzato in corso di validità o, in assenza, la stipula del Patto,e a seguire, l’erogazione delle politiche attive, a cura dei servizi specialistici di orientamento e di incrocio domanda-offerta.  La finalità è rafforzare le competenze professionali di ciascun lavoratore agevolandone la ricollocazione nel mercato del lavoro (ad es. supporto alla redazione del curriculum vitae ed alla ricerca attiva del lavoro), nonché la comunicazione al lavoratore delle opportunità offerte dai bandi regionali in essere che prevedono percorsi formativi e misure di politica attiva del lavoro (tirocini, borse, autoimprenditorialità, ecc.) a valere sui fondi regionali ed europei.

 

 

MARTEDÌ 21 SETTEMBRE 2021  16:16

Chiusura del Pozzo Burano nel Comune di Cagli, decisione all’ordine del giorno del Comitato Provinciale di Protezione Civile. Aguzzi: “Parzialmente superata l’emergenza che ne ha determinato l’intervento di apertura”

Chiusura del Pozzo Burano nel Comune di Cagli, decisione all’ordine del giorno del Comitato Provinciale di Protezione Civile. Aguzzi: “Parzialmente superata l’emergenza che ne ha determinato l’intervento di apertura”

“Il pozzo Burano situato nel Comune di Cagli (PU) verrà chiuso”: lo comunica l’assessore alla Protezione Civile, Stefano Aguzzi, in seguito alla riunione odierna del Comitato Provinciale di Protezione Civile. La decisione è stata posta all’ordine del giorno in considerazione dello stato di parziale riempimento dei bacini idrici che contribuiscono ad alimentare il sistema dopo le ultime precipitazioni occorse.

“L’acquifero che alimenta il pozzo si presenta in equilibrio idrogeologico – aggiunge l’assessore – ed è stata parzialmente superata la situazione emergenziale certificata che ne ha determinato l’intervento di apertura per un periodo limitato nel tempo”.

Rimane aperto il pozzo Sant’Anna, ubicato nel Comune di Fossombrone, che continua ad erogare 150 litri/secondo, anche in questo caso le piezometriche si sono stabilizzate segno che l’acquifero è in sostanziale equilibrio rispetto ai prelievi.

Il Comitato provinciale di Protezione Civile è stato convocato dal Servizio Protezione Civile della Regione Marche su richiesta dell’Ambito Territoriale Ottimale Marche Nord per fronteggiare e monitorare costantemente la grave crisi di approvvigionamento idrico che ha colpito la nostra regione. L’organismo istituzionale preposto alla gestione delle emergenze è costituito dai soggetti istituzionali competenti per materia o per territorio: Prefettura di Pesaro Urbino, Posizione di Funzione Tutela delle Acque della Regione Marche e Posizione di Funzione Tutela del Territorio, Comune di Cagli, Cantiano ed altri comuni, ATO1, soggetti gestori del Servizio Idrico Integrato, Autorità di Distretto.

 

 

Social Media Auto Publish Powered By : XYZScripts.com