dall’UniUrb

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Nuova edizione del dottorato in Global Studies di Uniurb

Lunedì 20 settembre sarà avviata la nuova edizione del dottorato in Global Studies dell’Università di Urbino, area tematica: International economic policy, business and governance

Nella mattinata a partire dalle 9,30 ci sarà una sintetica illustrazione del programma di dottorato da parte del professor Antonello Zanfei che lo coordina, una breve autopresentazione dei dottorandi e un keynote speech di Etienne Balibar della Kingston University di Londra (si veda locandina allegata). Nel pomeriggio inizieranno i corsi introduttivi ad uso della nuova coorte di dottorandi. 

Per facilitare questo primo incontro con i dottorandi, alcuni dei quali saranno presenti di persona a Urbino, l’intera giornata avrà luogo in modalità “mista”, ovvero in presenza su prenotazione dei posti disponibili in aula Amaranto di Palazzo Battiferri, e online per chi non potrà esserci.

Sono disponibili circa 30 posti, opportunamente distanziati in conformità con le disposizioni in materia di prevenzione del Coronavirus, prenotabili inviando una mail a

phd-global-studies@uniurb.it entro venerdì 17 settembre,  ore 12

I link per assistere online ai due momenti introduttivi della mattinata saranno i seguenti:

– Welcome and introduction (ore 9:30): 

https://uniurb-it.zoom.us/j/87517998364?pwd=UmplTytxZThJVkJiOWJEL3UzMXFZdz09

– Keynote speech di Etienne Baibar (ore 10:30)

https://uniurb-it.zoom.us/j/87411261520?pwd=ZklRa3IrTEl1Ymh0N3hDQVEzK21UUT09

 

 

Scienze dell’educazione di Uniurb al top delle classifiche

  • Lunedì 4 ottobre la presentazione a Palazzo Albani e in streaming –

Per il secondo anno consecutivo, il Corso di studi in Scienze dell’educazione dell’Università di Urbino è il quarto in Italia per la qualità della didattica a fronte di 32 concorrenti. L’analisi del Censis pubblicata lo scorso luglio premia il Cds urbinate riconoscendogli 101,5 punti contro i 96 dell’anno precedente. Con questo significativo balzo in avanti, la Carlo Bo di Urbino si colloca a pochi passi da corsi analoghi erogati da Atenei ben più grandi come Bologna (104 punti) e stacca un Mega Ateneo come Roma La Sapienza, che l’anno scorso la precedeva, confermando il sostanziale ex aequo con Siena (102) e dimezzando la distanza dalla capofila del settore Perugia (107).

Si tratta di una conferma importante che ribadisce il valore del lavoro dei docenti e del personale di segreteria” afferma il professor Stefano Azzarà, Coordinatore del Corso. “Un risultato, oltretutto, che è stato anticipato dall’ulteriore crescita delle iscrizioni nell’anno accademico 2020-2021 (oltre 350 matricole che si aggiungono alle oltre 300 del 2019-2020), ad attestazione di una tendenza di netta crescita che sarà probabilmente confermata questo ottobre. Vengono premiate le scelte strategiche e di programmazione del Dipartimento di Studi Umanistici, che ha impostato un’offerta formativa costruita sulle esigenze degli studenti, sulla fluidità del loro percorso accademico e sull’avvicinamento con gli sbocchi professionali (oltre 70% di laureati/e al lavoro ad un anno dal conseguimento del titolo). Il corso di studi, oltre ad accompagnare gli iscritti in itinere mettendo loro a disposizione un confronto quotidiano con i docenti e l’ausilio dei tutor, ha come principale obiettivo lo sviluppo delle capacità di pensiero critico e di autonomia, perseguito attraverso un approccio interdisciplinare che alla formazione di base di taglio pedagogico e psicologico unisce l’apertura mentale favorita dagli studi filosofici e la concretezza della conoscenza storica e sociologica. Al tempo stesso, però, il Cds è attento all’avvicinamento al mondo del lavoro, tanto più che è stato costruito a partire da un rapporto strettissimo con gli enti socioeducativi e socioassistenziali del territorio, i quali sono stati coinvolti sin dalla sua progettazione”.

Impegnato in un continuo monitoraggio e miglioramento qualitativo dei processi gestionali e della didattica, il Cds ha puntato soprattutto su un sostanziale potenziamento dei tirocini, che impegnano adesso gli studenti dal secondo anno per 275 ore complessive, al fine di mettere alla prova le conoscenze teoriche e le competenze acquisite a lezione e nei laboratori attraverso l’immersione pratica nelle più diverse situazioni educative.

Già dallo scorso anno Urbino ha completato la filiera con un corso magistrale in Pedagogia che consente agli educatori di diventare pedagogisti e coordinatori pedagogici, formandosi per posizioni di direzione nell’ambito delle professioni educative, ma anche di accedere all’insegnamento di storia, filosofia e scienze umane nei licei (classi di concorso A-18 e A-19). Si tratta di un percorso formativo completo e integrale, dunque, che si unisce alle condizioni ideali offerte dalla città per lo studio e la ricerca. Anche nell’ultimo monitoraggio, viene confermato non a caso che la metà dei nostri studenti proviene da fuori regione. Il CdS è pronto come tutta l’Università di Urbino ad assicurare un rientro in presenza e in piena sicurezza” conclude Azzarà. “Con queste credenziali, diamo il benvenuto ai nuovi studenti e alle nuove studentesse, garantendo un impegno sempre maggiore per migliorare i risultati raggiunti”.

Dopo gli Open Day di luglio e settembre, il Cds verrà presentato alle matricole lunedì 4 ottobre alle ore 11 presso Palazzo Albani, con streaming dell’evento.

Teatro in carcere: Aenigma al workshop internazionale “Escape”

Il lavoro in arti sceniche in carcere del Teatro Universitario Aenigma (Ateneo Carlo Bo di Urbino) al centro dell’attenzione –

Si avvia a conclusione a Pesaro il secondo Workshop di studio del Progetto ESCAPE (Encouraging the use of SCenic Arts in Prisoners’ Education) sostenuto dal Programma europeo ERASMUS+ . 

La Ricerca coinvolge operatori e studiosi da Italia, Spagna e Portogallo, con capifila il Nuovo Comitato “Il Nobel per i Disabili Onlus” fondato da Dario Fo e Franca Rame (Project manager Nazzareno Vasapollo). Sotto la lente dei ricercatori è stata approfondita la conoscenza delle esperienze artistico-educative condotte negli istituti penitenziari di Porto, Covihla, Siviglia e Pesaro.

Per l’Italia in questi giorni l’analisi si è concentrata sulla ventennale esperienza nelle carceri marchigiane del Teatro Universitario Aenigma dell’Università Carlo Bo di Urbino, capofila del Coordinamento Nazionale Teatro in Carcere (organismo che riunisce oltre 50 esperienze da 15 Regioni). Per Aenigma, oltre al direttore artistico Vito Minoia, anche coordinatore del gruppo di Ricerca ESCAPE per il Curriculum Teatro, hanno partecipato l’attrice Romina Mascioli (partecipante anche ai gruppi di Ricerca multidisciplinare), il regista Francesco Gigliotti coordinatore del modulo “il Teatro d’arte plastica e dinamica”, l’esperto di Teatro dell’Oppresso Roberto Mazzini, coordinatore del modulo “Teatro-Forum”. Hanno partecipato ai lavori anche l’associazione Nuovi Linguaggi, la Compagnia portoghese ASTA, il Centro di Educazione per gli Adulti CEPER di Siviglia. Significativi anche gli interventi della Prof.ssa Angela Anderlucci del CPIA di Ancona, attiva negli istituti penitenziari di Ancona, Stefano Natoli, giornalista del Sole 24 ore, coordinatore di un progetto di Formazione al giornalismo nel carcere di Opera a Milano.

Obiettivo della Ricerca è quello di arrivare nel corso del 2022 ad una serie di pubblicazioni che potranno essere utilizzate nelle diverse regioni d’Europa per una disseminazione delle buone pratiche in Arti Sceniche (Teatro, Danza, Musica) ideate e sperimentate negli ultimi due anni in Italia, Spagna e Portogallo.

 

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