dalla Regione Marche

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LUNEDÌ 13 DICEMBRE 2021  15:35

Approvato l’aggiornamento del Piano triennale delle opere pubbliche della Regione Marche

“Velocità nello scaricare a terra tutte le opere previste, in perfetta coerenza con il pragmatismo impresso dalla Giunta Acquaroli. E’ questo il criterio di fondo del Piano Triennale delle Opere Pubbliche, per far sì che un atto di programmazione diventi un vero e proprio moltiplicatore di sviluppo economico e, al tempo stesso, uno strumento efficace per la messa in sicurezza ed il controllo del territorio”.
E’ il commento dell’assessore alle Infrastrutture e ai Lavori Pubblici Francesco Baldelli in merito all’aggiornamento del Piano Triennale delle Opere Pubbliche approvato oggi dall’Assemblea Legislativa, atto che inserisce ulteriori 9 interventi al programma approvato il 27 aprile scorso, aumentando così i finanziamenti di circa 27 milioni di euro in un anno e superando così quota 124 milioni di euro.
“Ringrazio i consiglieri Assenti e Vitri, relatori rispettivamente di maggioranza e minoranza, per il lavoro svolto e le forze politiche che hanno espresso dichiarazioni di voto favorevole. Questa ampissima condivisione è il premio al cambio di passo e al nostro sforzo di imprimere una maggiore velocità nella messa a terra di finanziamenti destinati alle opere pubbliche in svariati settori, dall’edilizia ospedaliera alle opere idrauliche sui corsi d’acqua, dalle ciclovie alla manutenzione del patrimonio regionale”.
Velocità alla quale va aggiunto un concreto supporto tecnico per la realizzazione delle opere: “Al Piano Triennale – ha aggiunto l’assessore Baldelli – abbiamo affiancato due importanti novità: la prima, già operativa, è il fondo progettazione pari a 5,65 milioni di euro, che la Regione ha stanziato dopo un’assenza nei bilanci regionali di oltre 10 anni, per farsi trovare pronti con progetti subito cantierabili al momento della disponibilità dei finanziamenti; la seconda novità è relativa al potenziamento del dipartimento Infrastrutture, Territorio e Protezione Civile, con un pool di tecnici a supporto dei comuni marchigiani per la progettazione e la realizzazione delle opere”.
In particolare, dei 9 nuovi interventi aggiunti, 6 non erano previsti originariamente e sono stati inseriti per sopraggiunte disponibilità economiche e/o revisione/redazione di progetti, e riguardano:
1.            Lavori di manutenzione straordinaria presso l’immobile di viale del lavoro di Jesi inerenti la trasformazione delle aule scolastiche in uffici, per il trasferimento dei dipendenti regionali del centro per l’impiego di Jesi – euro 300.000;
2.            Intervento di messa in sicurezza dai fenomeni franosi lungo un tratto della strada regionale dell’Eremo del Sasso – frazione Valleremita di Fabriano – euro 340.970;
3.            Intervento di manutenzione straordinaria di un tratto del fiume Misa in prossimità dello stradone Misa nel Comune di Senigallia – euro 170.000;
4.            Intervento di sistemazione idraulica per la protezione sponda in erosione del tratto fluviale del fiume Foglia in località Cà Simeone in comune di Piandimeleto – euro 150.000;
5.            Lavori di ripristino e consolidamento Briglia di Valrea in Comune di Pergola – euro 200.000;
6.            Smaltimento amianto presente negli edifici da demolire nell’ambito della realizzazione della nuova struttura ospedaliera materno/infantile ad alta specializzazione “G. Salesi” in località Torrette nel Comune di Ancona – euro 570.930.

A questi interventi se ne sono aggiunti altri 3, di cui un anticipo al 2021 di un’opera prevista al 2022, con modifica dell’importo del progetto relativo all’intervento di regimazione idraulica del bacino del torrente Genica, ramo Santa Veneranda in Comune di Pesaro – 2° stralcio – euro 290.000.
Gli altri 2 interventi previsti per il 2020, invece, sono stati reinseriti per necessità di aggiornamento del progetto, e sono: la realizzazione di un traliccio ad alta quota per le esigenze della protezione civile regionale presso Monte Paganuccio a Cagli – euro 135.000; la ristrutturazione ed allestimento locali per il potenziamento della Server Farm di emergenza della protezione civile regionale a San Benedetto del Tronto – euro 1.053.379.
“L’aggiornamento – ha concluso l’assessore Baldelli – si è reso necessario anche a seguito di alcuni nostri sopralluoghi. Mi riferisco, ad esempio, agli interventi di Piandimeleto e alla Briglia di Valrea, dove la messa in sicurezza delle opere era una priorità assoluta onde evitare gravi danni ai rispettivi siti. Al Salesi, invece, siamo intervenuti nella rimozione dell’amianto per sbloccare rapidamente i lavori del cantiere del nosocomio regionale ed accorciare i tempi di realizzazione dell’importante infrastruttura al servizio della salute dei marchigiani”.

 

Vittorio Sgarbi e Daniela Tisi inaugurano la mostra “Sisto V e Pericle Fazzini Gloria e Memoria”

 

 

LUNEDÌ 13 DICEMBRE 2021  16:40

Acquaroli su Caterpillar: “Vicenda inaccettabile. Coinvolgeremo Governo e Parlamento” – Oggi una rappresentanza sindacale dei lavoratori è stata ricevuta in Regione dal presidente con l’assessore Aguzzi. Presenti i capigruppo di maggioranza e opposizione

Acquaroli su Caterpillar: “Vicenda inaccettabile. Coinvolgeremo Governo e Parlamento” - Oggi una rappresentanza sindacale dei lavoratori è stata ricevuta in Regione dal presidente con l’assessore Aguzzi. Presenti i capigruppo di maggioranza e opposizione
“La vicenda Caterpillar è sconcertante e inaccettabile sotto ogni logica e ogni profilo. Ho già pronta una lettera per il presidente del Consiglio e per il ministro dello Sviluppo economico che partirà subito. Quanto accaduto venerdì scorso è un grave precedente che rischia di creare un dramma dal punto di vista sociale ed economico per il nostro territorio nell’immediato e anche per tutta l’Italia in prospettiva. Per questo motivo credo fermamente che la vicenda debba essere portata al più presto sui tavoli nazionali del Governo e del Parlamento: occorre arginare un’azione unilaterale fatta da una multinazionale che dopo 94 anni vuole chiudere in due minuti la storia di un territorio, senza alcuna ragione che sia riconducibile alla competitività se non quella dell’ottenere un maggior profitto dalla propria azienda. Trovo questo modo di agire contro la Costituzione e sprezzante di qualsiasi valore sociale dell’impresa. Su questo siamo tutti d’accordo”.
Questa la posizione della Regione Marche espressa questa mattina dal presidente Francesco Acquaroli, al termine dell’incontro con la rappresentanza sindacale dei lavoratori dello stabilimento jesino della multinazionale americana, che, la settimana scorsa, ha annunciato senza preavviso la chiusura del sito produttivo dove lavorano circa 260 lavoratori. Alla riunione erano presenti anche l’assessore al Lavoro Stefano Aguzzi e tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione.
“Cercheremo – ha proseguito Acquaroli – un contatto con il responsabile del sito locale. Il presidente del Consiglio regionale, a nome di tutti i gruppi, invierà una lettera ai presidenti di Camera e Senato. La vicenda Caterpillar è un caso nazionale e come tale va trattato”.
L’assessore Aguzzi, oltre a ribadire la netta contrarietà a quanto sta accadendo e l’impegno in prima linea a fianco dei lavoratori, da parte sua ha sottolineato anche “l’inopportunità” dei modi in cui la notizia è stata comunicata sia ai dipendenti, senza alcun preavviso, che alle istituzioni.
“E’ arrivata una lettera in Regione dove si manifesta la volontà di chiudere lo stabilimento e di dare il via ai licenziamenti -. Sarebbe una tragedia per il nostro territorio che, come Regione Marche, vogliamo assolutamente evitare. Per questo motivo, senza perdere tempo, questa mattina abbiamo sospeso il consiglio regionale per incontrare i referenti sindacali con tutti i capigruppo di maggioranza e opposizione perché è giusto che questa cosa venga affrontata tutti insieme. E’ inammissibile infatti che passi il principio che un’azienda possa abbandonare un territorio da un giorno all’altro, senza una motivazione valida o uno stato di crisi, per delocalizzare. Sarebbe un precedente pericolosissimo per tutto il Paese e in particolare per le tante famiglie che lavorano in queste imprese. Faremo tutto quanto è in nostro potere per evitarlo”.
LUNEDÌ 13 DICEMBRE 2021  17:53

Il Distretto biologico Marche è realtà costituita. Firmato oggi lo Statuto

Il Distretto biologico Marche è realtà costituita. Firmato oggi lo Statuto

Un passaggio epocale quello di oggi per l’agricoltura biologica nelle Marche: è stato sottoscritto oggi, presso l’Aula Consiliare di Palazzo Leopardi, alla presenza del notaio, lo Statuto del “Distretto Biologico Marche – La biodiversità che ci unisce – Società cooperativa” che ha visto la sottoscrizione di tutte le parti rappresentative di quello che si è già preannunciato il Distretto biologico più grande d’Europa:  CIA, Coldiretti, Copagri, Confagricoltura, Legacoop, Confcooperative, AGCI.

Alla firma dell’atto costitutivo era presente anche il presidente della Regione, Francesco Acquaroli che ha evidenziato: “ Oggi è il passo fondamentale di una sfida per costruire il futuro, per segnare la capacità di essere all’avanguardia  e di saper aggregare i territori con un obiettivo comune. È un traguardo ambizioso che ha visto la totale adesione e partecipazione dei soggetti coinvolti, i presupposti cioè per fare bene e costruire un futuro solido. Tengo molto a questo settore che è un’eccellenza, orgoglioso che dalle Marche parta una sfida di avanguardia per l’Italia e oltre. Dobbiamo rallegrarci tutti ma anche sentirci responsabili tutti insieme per poter essere protagonisti di un nuovo futuro di sviluppo per le Marche.”

“Con questa formalizzazione – ha ricordato Mirco Carloni – le Marche rilanciano la tradizione dell’essere la culla del biologico italiano e scrivono una nuova pagina della storia dell’agricoltura marchigiana. La nostra regione vanta imprese in continua crescita e una solida filiera legata all’attività di trasformazione e vendita, dove in alcuni ambiti è leader in Italia. Oggi, con i nostri 4.000 agricoltori, siamo tra le regioni con la crescita più alta nel numero di operatori.”

Quindi Carloni ha ricordato l’iter che ha portato alla firma oggi dell’atto costitutivo: “un percorso cominciato a febbraio con l’approvazione da parte della Giunta dell’atto che ha definito i criteri per il riconoscimento dei distretti del cibo, tra i quali quello del biologico, requisiti che in questo caso hanno voluto favorire l’aggregazione dei tanti imprenditori e trasformatori che da decenni nella nostra regione si occupano di agricoltura biologica. Nei mesi successivi le organizzazioni di rappresentanza del mondo agricolo, le centrali cooperative e la Camera di Commercio della Marche hanno firmato il Patto per il biologico: un documento di intenti con i quali i sottoscrittori e la Regione Marche si sono impegnati a perseguire obiettivi comuni.” Tra questi Incrementare la superficie agricola utile (SAU) coltivata a biologico; potenziare la ricerca, la sperimentazione e la formazione nel settore; tutelare e valorizzare la nostra biodiversità; estendere la certificazione del biologico fino alla tavola dei consumatori; promuovere il consumo dei prodotti biologici nelle mense e nei circuiti commerciali; promuovere le Marche come regione biologica con una elevata qualità della vita per accrescere la loro attrattività turistica.

Oggi l’agricoltura biologica, attraverso la creazione del Distretto e lo strumento dell’aggregazione di categorie, ha tutte le potenzialità non solo per far viaggiare un brand unico delle Marche, ma soprattutto per dare impulso all’economia locale e mantenere o migliorare la qualità del territorio, nell’ottica della transizione equa e giusta verso un’economia sostenibile e con impatto ambientale zero.

La Regione conta di poter riconoscere il distretto nel giro di pochi giorni e candidarlo a soggetto con un ruolo primario anche al livello nazionale ed europeo: sarà tra poco emanato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali il bando per il finanziamento dei distretti del cibo a cui le Marche potranno aderire anche con il settore del biologico, con contributi per il settore primario e quello della trasformazione alimentare.

Circa 2200 agricoltori avevano manifestato l’interesse a partecipare al distretto per una quota di superficie biologica superiore al 60% di quella biologica regionale. Le imprese di trasformazione del prodotto biologico che hanno mandato la loro pre adesione rappresentano più di 100 milioni di fatturato, “il Distretto Biologico Unico delle Marche – come ha ribadito lo stesso vicepresidente –  ha le potenzialità per divenire il bio distretto più grande d’Europa.” “  La Regione Marche crede fortemente alle potenzialità di questo settore – ha concluso Carloni –  come traino per molti altri comparti e cerniera di uno sviluppo sostenibile anche a livello turistico-ambientale procediamo spediti verso la realizzazione di un distretto biologico e del cibo caratterizzato da un forte brand territoriale che identificherà le Marche come regione Bio per eccellenza, attraverso un incisivo marketing territoriale, una promozione spinta che valorizzi il prodotto in termini di qualità e competitività sui mercati interni ed internazionali .”  Infine Carloni ha sottolineato quanto interesse abbia suscitato la recente presentazione del Distretto biologico delle Marche durante l’EXPO di DUBAI dove gli operatori hanno illustrato obiettivi e attività previste per il rafforzamento del settore bio nelle Marche. (ad’e)

 

 

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