Castignano, 2022-03-27 – L’ultimo giorno di febbraio, si teneva nelle nostre campagne lo SCACCIACROCCHIE. Torme di bambini e ragazzini urlanti andavano di contrada in contrada a cacciare i fastidiosi e dannosi animaletti facendo un baccano incredibile con pentolame, coperchi, campanacci e quant’altro.
Per farlo c’era una particolare formula che indicava anche il posto dove mandare le crocchie: a Venarotta le mandavano sui monti a fa Lu fiè… Altrove come a Mozzano, Ripaberarda, Pagliare o Castignano le mandavano invece… nelle terre del vicino (chi non vorrebbe mandare un bell’accidenti al proprio vicino?). In cambio di questo doppio servizio (salvare il proprio campo e danneggiare il campo del vicino) si donavano ai giovani un dolcetto o qualcosa da mangiare.
A Venarotta in particolare, allo Scacciacrocchie partecipavano anche giovani e adulti che poi si ritrovavano a casa di qualcuno o in una cantina per darci dentro con vino e insaccati.
Il tutto terminava in tarda ora con solenni sbornie.
Ieri con un po’ di ritardo dovuto all’emergenza Covid il gruppo Pozza I Bbé capitanato da Gianpiero Maravalli ha di nuovo riportato in vita questa antica quanto caratteristica tradizione per le vie ed i bar di Castignano.
Marco Pietrzela dell’Associazione Egeria che ha partecipato all’evento afferma che è nostro dovere mantenere vive le tradizioni perché chi non ricorda il proprio passato non può vivere coscientemente il proprio presente.
(ndr: crocchia crocchia vatte vié ché dmà lu prim d’ marz dov t’ pie t’ammaz. Vanne d’ quà, vann d’ là, vanne là li terr d’ Paià)