dalla Regione Marche

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lunedì 9 maggio 2022  12:50

Meeting nazionale della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Carloni: “L’Italia riparte dalle regioni”.

“L’economia del Paese ripartirà dalle regioni”. E’ con questa piena convinzione che è intervenuto questa mattina a Senigallia, in occasione del Meeting nazionale della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni, il vicepresidente della Regione Marche, Mirco Carloni, che della stessa Commissione è coordinatore.
“È infatti nelle realtà uniche territoriali – ha detto Carloni – con le loro peculiarità e potenzialità, che possiamo sviluppare politiche economiche mirate ed efficaci che generino un valore più grande a livello nazionale. Dinamismo e capacità di reazione di fronte ai nuovi scenari sono caratteristiche fondamentali per sopravvivere. Le nostre imprese sono chiamate a questa vivacità ma lo siamo anche noi come istituzione”.
Carloni ha tracciato il quadro entro cui si sta muovendo in questo momento l’economia italiana. Alla crisi legata alla pandemia ora si affianca quella generata a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina. “Una crisi senza precedenti – ha ribadito il vicepresidente – che ha investito i mercati dell’elettricità e del gas in Europa e che rappresenta una vera e propria emergenza da affrontare con misure di tipo strutturale e di prospettiva”.
Con riferimento alle esportazioni, riguardanti alcuni settori tradizionalmente importanti quali il lusso, il turismo e l’agroalimentare, verso i mercati di Russia, Bielorussia e Ucraina, le stime di impatto collegate all’attuale situazione di conflitto e le conseguenti sanzioni adottate a livello internazionale costeranno all’Italia circa 9,9 miliardi di euro.
“In questo contesto – ha insistito Carloni – Nessuno si salva da solo. Risulta evidente come fare sistema tra istituzioni ed imprese sia vitale per sostenere lo sviluppo economico territoriale e nazionale. Creare una forte sinergia che possa divenire un volano di crescita per superare le sfide di un periodo storico complesso come quello odierno. Occorre definire un nuovo approccio, più complesso, articolato e integrato, di politica industriale strategica europea che contempli anche la gestione del rischio delle forniture, specialmente quelle che incidono in maniera particolare sulla transizione digitale e green. E certamente occorre partire da alcuni ambiti prioritari già promossi a livello europeo su cui impostare una strategia di politica industriale comune, quali le politiche per la ricerca e l’innovazione tecnologica, la difesa, la cyber security, l’aerospazio, i settori a forte intensità energetica, le energie rinnovabili, la digitalizzazione, l’elettronica e la salute”.
Le Regioni, come ha evidenziato Carloni, hanno definito le proprie strategie di sviluppo territoriale in perfetta coerenza con tali ambiti, sui quali è necessario concentrare tutti gli sforzi anche con la nuova programmazione dei fondi comunitari 2021-2027. In tale quadro, si inserisce il Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) con i suoi 191,5 MLD di euro che rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme.
“Siamo davanti a sfide inedite – ha dichiarato il vicepresidente – ma allo stesso tempo di fronte ad opportunità uniche. Anche le Regioni saranno impegnate a definire interventi territoriali in grado di agire capillarmente per costruire reti, opportunità, condizioni per il cambiamento delle imprese. Un ruolo che deve essere complementare rispetto a quello nazionale essenziale per l’efficacia complessiva delle strategie”.
Nel disegnare una nuova politica industriale, per Carloni non si può non pensare anche alla dimensione di politiche di incentivo legate all’inclusione, al sociale, all’Education e alle nuove competenze legate ai settori innovativi del green e del digitale e alle nuove forme del lavoro. Fondamentale sarà poi affrontare, in un’ottica di leale collaborazione istituzionale, da parte del Governo e delle Regioni, le diverse criticità richiamate, con la finalità di definire una strategia condivisa e coordinata, evitando la sovrapposizione delle programmazioni e assicurando la maggiore efficacia dell’utilizzo delle risorse disponibili. La Conferenza delle Regioni sarà il banco di prova per mettere in atto le buone pratiche su filiere lunghe in settori strategici.
Carloni ha citato a tal riguardo il progetto multiregionale sull’aerospazio confluito nella Space Economy nazionale e rifinanziato anche con il PNRR. Altri terreni di intervento comune potranno riguardare: il rafforzamento tecnologico, organizzativo e dimensionale delle imprese, con particolare attenzione alle MPMI. Si tratta, nello specifico, di sostenere l’incremento della capacità di ricerca e sviluppo delle imprese, anche attraverso la promozione e il consolidamento di aggregazioni/reti d’impresa e la promozione delle collaborazioni con gli enti di ricerca; l’incentivazione all’inserimento di personale di ricerca o altamente qualificato nelle MPMI; il sostegno all’incremento delle competenze manageriali, anche accompagnando i processi di ricambio generazionale; la promozione delle sinergie e del coordinamento tra fondi pubblici e privati.
Carloni ha poi fatto al ministro Giorgetti, presente in sala, una proposta di metodo, che riguarda l’avvio di un Tavolo di confronto politico permanente finalizzato alla concertazione nella fase ascendente della definizione delle strategie di politica industriale: “Tale modalità di stretta collaborazione fra il ministro e gli assessori regionali – ha sottolineato – garantirebbe una sistematizzazione e una massimizzazione degli interventi con evidenti ricadute positive sui territori”.
“La flessibilità e la capacità di reazione alle sollecitazioni dell’ambiente esterno – ha concluso l’intervento Carloni – è di fondamentale importanza per essere davvero in grado di definirsi resilienti. Ripartire dalle Regioni significa proprio questo”.

 

 

lunedì 9 maggio 2022  16:04

“Il ruolo centrale delle Regioni per la ripresa economica”: il presidente Acquaroli apre la riunione della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome”

“Il ruolo centrale delle Regioni per la ripresa economica

 

“Parte dalle Regioni la ripresa dello sviluppo economico nel loro ruolo fondamentale di vicinanza alle imprese e nella strategia delle politiche della programmazione europea”: il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha aperto questa mattina la riunione della Commissione sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si è tenuta alla Rotonda a Mare di Senigallia.

Una giornata dedicata alle prospettive di crescita e di sviluppo dei territori, tra esigenze di innovazione, competitività e internazionalizzazione dei processi produttivi del sistema Paese.

“Le Regioni rappresentano una grande opportunità – ha sottolineato il presidente – perché rispetto al governo centrale hanno maggiore conoscenza, affinità e possibilità di dialogo con i territori, con le imprese, le categorie e i corpi intermedi. Sanno interpretare meglio le esigenze territoriali. Per questo, come hanno già fatto nel corso della crisi pandemica, proprio le Regioni che hanno avuto un ruolo determinante possono essere uno strumento fondamentale volto a rilanciare le politiche necessarie per la ripresa economica e l’occupazione. Siamo davanti a una stagione che sarà determinante per il futuro del sistema Paese e per il futuro di tante regioni come la nostra, che non vogliono vivere di assistenzialismo ma vogliono continuare ad essere regioni che producono, vogliono continuare a garantire quella imprenditorialità che ci rende orgogliosi, realtà che partendo dalla piccola dimensione hanno saputo conquistare mercati internazionali dimostrando la capacità di vincere grandi sfide”.

Dopo due anni di pandemia si torna al dialogo in  presenza tra istituzioni ed economie territoriali per interpretare al meglio le esigenze: “Una occasione importante per la Regione Marche che presiede storicamente  la Commissione attività produttive della Conferenza  delle Regioni – ha detto Acquaroli – un grande orgoglio per la nostra regione, per il nostro sistema economico, una spinta ulteriore, uno strumento in più per dare voce alle nostre imprese e alle tantissime realtà, prevalentemente a vocazione manifatturiera, artigianali e industriali, in un contesto così importante”.

Oggi, di fronte a scenari di guerra, la crisi russo ucraina e le sanzioni “occorre che il governo centrale e l’Europa sostengano la nostra economia e le imprese, in particolare quelle manifatturiere, per non perdere le posizioni di competitività e soprattutto contro il rischio desertificazione di alcuni settori – aggiunge Acquaroli – il nostro contributo al sistema Paese è sempre stato rilevante ma occorre una grande spinta che coinvolga l’intera filiera istituzionale, capace di dare risposte e di fare squadra, che ci riporti centrali in una visione complessiva di scelte strategiche nella massima concertazione”.

Pesante il ritardo nella infrastrutturazione, sia digitale che materiale “indispensabile per poter competere – ha aggiunto il presidente – La Conferenza delle Regioni può giocare un ruolo fondamentale per dimostrare che solo nella visione complessiva del Paese si può tornare ad essere tutti protagonisti” ha concluso il presidente Acquaroli.

 

 

lunedì 9 maggio 2022  18:50

Scuola e criticità: il presidente Acquaroli e l’assessore Latini hanno incontrato USR per chiedere apertura su necessità dei territori e risolvere incongruenze che riguardano personale scolastico guarito da Covid-19

Scuola e criticità: il presidente Acquaroli e l'assessore Latini hanno incontrato USR per chiedere apertura su necessità dei territori e risolvere incongruenze che riguardano personale scolastico guarito da Covid-19

 

Oggi il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e l’assessore all’Istruzione Giorgia Latini hanno incontrato il Direttore Generale dell’Ufficio scolastico regionale, Marco Ugo Filisetti per un nuovo confronto sulle criticità della scuola marchigiana. Tra i temi trattati, la mancata concessione di classi, il rischio chiusura delle scuole e regole che non tengono conto delle vere esigenze dei cittadini e dei territori, ma anche la validità del green pass per gli insegnanti guariti da Covid-19 che, secondo il sistema scolastico, contrariamente da quanto prescrivono le norme, prevedrebbe l’obbligo di vaccinarsi entro 90 o 120 giorni.

“Ringraziamo il direttore Filisetti per aver preso in carico le istanze rappresentate nei giorni scorsi che stavano provocando disagi e polemiche nelle scuole. Nell’incontro odierno – spiegano il presidente Acquaroli e l’assessore Latini – ci ha confermato che si è interessato a segnalare al Ministero le incongruenze emerse rispetto agli adempimenti vaccinali del personale scolastico guarito da Covid-19. L’auspicio è che presto si possa fare chiarezza a livello nazionale su questa situazione”.

“L’incontro – proseguono Acquaroli e Latini – è stato utile anche per ricercare soluzioni sulle criticità relative alla numerosità delle classi nelle aree interne, montane e nelle aree del cratere. In questi mesi abbiamo ascoltato i territori per fare una ricognizione sui casi critici; ci siamo confrontati con il Ministro chiedendo di salvaguardare le scuole delle aree interne, montane e del sisma. Abbiamo cercato risposte alle situazioni più difficili. Oggi abbiamo ribadito che difendere la scuola significa difendere la sopravvivenza dei piccoli Comuni marchigiani. La strategia che stiamo portando avanti in regione per la valorizzazione dei borghi e la strategia prevista dal PNRR vanno nel senso contrario. Se non tuteliamo la scuola, rischiamo di fare investimenti in luoghi che si andranno via via spopolando. Abbiamo chiesto all’Ufficio scolastico regionale di condividere questa visione e di ascoltare il grido di allarme dei sindaci”.

 

 

lunedì 9 maggio 2022  17:29

A Senigallia si è riunita la Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Ministro Giorgetti: “Prima l’idea imprenditoriale, poi il contributo pubblico”. Presidente Acquaroli e vicepresidente Carloni: “Le Region

A Senigallia si è riunita la Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Ministro Giorgetti: “Prima l’idea imprenditoriale, poi il contributo pubblico”. Presidente Acquaroli e vicepresidente Carloni: “Le Region

“Stamattina mi sono sentito a casa! Finalmente un confronto diretto, non sulle teorie, ma sulla realtà, sulle competenze, perché le imprese non hanno bisogno di teoria: devono misurarsi, ogni giorno, con i mercati”. Così il ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, in conclusione dei lavori della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome che si sono tenuti, questa mattina, alla Rotonda a Mare di Senigallia. “Una propensione al miglioramento – ha proseguito il Ministro – e al buon senso si riverbera anche nella mentalità degli amministratori regionali e, diciamoci la verità, non sempre a livello politico sentiamo discorsi di buon senso. Invece la vicinanza al sistema imprenditoriale forma una cultura del pragmatismo che è utile specialmente in questa fase. Perché lo sviluppo economico lo fanno le imprese non la politica; noi possiamo agevolare il coordinamento delle regole e facilitarle, ma le imprese hanno urgenze ed esigenze da soddisfare. E allora bisogna essere flessibili e duttili, quando dobbiamo fare i conti con una realtà prepotente. Ma bisogna cambiare approccio: prima viene l’idea imprenditoriale e poi il contributo pubblico, non il contrario. È decisivo l’uso intelligente del contributo pubblico, funzionale alla capacità dell’atto creativo dell’impresa. Occorre quindi invertire le politiche economiche: da quelle basate annosamente sulla domanda, a politiche strutturate sull’offerta anche attraverso un confronto istituzionale continuo con le imprese. Ben vengano quindi anche le proposte di tavoli permanenti che ha proposto il vicepresidente Carloni. Ma ci vuole anche l’appoggio europeo. Siamo in un’economia di guerra, ormai è certo, quindi la risposta ai costi di una guerra deve essere di risarcimento alle nostre imprese che stanno subendo bombardamenti economici. Ma, in definitiva, il ruolo principale delle istituzioni deve essere quello di fornire un quadro ideale di fiducia e di certezza alle imprese, perché possano operare al meglio”.
Aprendo l’incontro, moderato dal giornalista del Sole24ore, Gianni Trovati, il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli ha evidenziato: “Parte dalle Regioni la ripresa dello sviluppo economico nel loro ruolo fondamentale di vicinanza alle imprese e nella strategia delle politiche della programmazione europea. Le Regioni rappresentano una grande opportunità – ha aggiunto – perché, rispetto al governo centrale, hanno maggiore conoscenza, affinità e possibilità di dialogo con i territori, con le imprese, le categorie e i corpi intermedi. Sanno interpretare meglio le esigenze territoriali”.
Anche il vicepresidente della Giunta regionale Mirco Carloni ha ribadito che “l’economia del Paese ripartirà dalle regioni. È infatti nelle realtà uniche territoriali, con le loro peculiarità e potenzialità, che possiamo sviluppare politiche economiche mirate ed efficaci che generino un valore più grande a livello nazionale. Dinamismo e capacità di reazione di fronte ai nuovi scenari sono caratteristiche fondamentali per sopravvivere. Le nostre imprese sono chiamate a questa vivacità, ma lo siamo anche noi come istituzione”.
In mattinata il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, intervenendo in collegamento, ha detto che l’iniziativa di oggi rappresenta l’anticipazione degli Stati generali della Conferenza, ribadendo, in più punti del suo discorso, il valore del sistema Regioni, sempre più incisivo nelle scelte decisionali del sistema Paese.” Il processo codecisionale – ha detto – non ha rallentato in questo periodo, anzi si è rafforzato un sistema unico e coeso pur nelle diversità dei territori; una opportunità speciale, quella delle diversità delle nostre regioni, che deve attrarre investimenti perché non esiste altro Paese come l’Italia che può offrire così specifiche opportunità ed eccellenze”. Anche Fedriga ha detto che “occorreranno misure a livello europeo sulle specifiche filiere che stanno subendo i maggiori danni, perché già prima della guerra avevano subito il rincaro delle materie prime, portandoci di fatto a una situazione di dipendenza da Paesi terzi. Fedriga ha poi ricordato che, nell’ultimo periodo, le decisioni della Conferenza delle Regioni sono state prese al 98% all’unanimità, “a dimostrazione del fatto che siamo stati in grado di trovare una sintesi importante per presentarsi al Governo uniti, ma è importante istituzionalizzare la Conferenza anche con atti legislativi precisi”.
Come era prevedibile nella situazione attuale, la parola chiave che ha caratterizzato tutti gli interventi è stata indipendenza energetica” per fare sviluppo e scongiurare gravi rischi di recessione.
Dopo l’intervento di Gino Sabatini, presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gian Luca Gregori, Rettore della Politecnica delle Marche, ha svolto una relazione sul tema: “Regioni, imprese e ricerca: quale alleanza strategica per una nuova competitività del sistema Paese”. Gregori dopo aver illustrato alcun indicatori, sia sotto l’aspetto quantitativo che qualitativo, delle caratteristiche delle Regioni   ha sottolineato l’esigenza di “ragionare per flussi e non per stock, un approccio che può consentire di ridisegnare il piano strategico sulla base di una visione prospettica condivisa e di tenere in coesione la comunità e non lasciar scappare i cittadini del futuro, altrimenti il Sistema Paese non tiene”.
Alla Commissione è intervenuto, in collegamento da Dubai, anche Sultan bin Saeed Al Mansoori  – Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti dal 2008 al 2020 – che ha rilevato come” i governi locali, in generale, devono avere maggiore voce nei processi decisionali economici anche per facilitare i rapporti commerciali con gli altri Paesi”.
La commissione era articolata in quattro sessioni: “I drivers strategici dello sviluppo per la crescita del settore produttivo. Nuovi modelli di intervento” a cui hanno preso parte l’Assessore Vincenzo Colla – Regione Emilia-Romagna, Assessore Sergio Emidio Bini – Regione Friuli Venezia Giulia e gli imprenditori marchigiani Roberta Fileni – Amministratore Gruppo Fileni e Paolo Merloni – Presidente Ariston Group. Nella seconda sessione “Flussi di mobilità, nuove tecnologie, green, strategie di specializzazione intelligente quali potenzialità per innescare processi di sviluppo, anche alla luce della nuova programmazione” sono intervenuti l’assessore Alessandro Delli Noci – Regione Puglia e Assessore Andrea Tronzano – Regione Piemonte. Quindi Roberto Selci – Amministratore delegato di Biesse Group e Alberto Rossi – Presidente Frittelli Maritime Group Spa. Nella terza sessione sull’importanza della governance per l’efficacia delle politiche industriali e quali interventi per favorire l’attrazione investimenti hanno partecipato l’Assessore Roberto Marcato – Regione Veneto e l’Assessore Leonardo Marras – Regione Toscana e il Vicepresidente Vincenzo Cotugnov- Regione Molise. L’ultima sessione dal titolo “Le straordinarie opportunità per la modernizzazione del Paese offerte dall’intreccio del PNRR con le programmazioni dei fondi strutturali.  Il tema della transizione ecologica tra competitività delle filiere industriali e sostenibilità del sistema” ha visto gli interventi dell’assessore Michele Fioroni – Regione Umbria e dell’Assessore Guido Guidesi – Regione Lombardia.

 

 

 

Edilizia scolastica provinciale, la ricostruzione prende corpo

Liquidati i primi 17 milioni per il restyling post sisma

Castelli: «Garantiamo la massima operatività alla Provincia»

ASCOLI – 9/5/2022 – La ricostruzione delle scuole superiori di competenza provinciale lesionate dal sisma prende forma. Sono stati liquidati dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, con provvedimento a firma dell’Ing. Trovarelli, fondi per circa 17 milioni di euro, che riguardano 16 edifici scolastici della provincia di Ascoli Piceno.

Si tratta di stanziamenti relativi ad anticipi regolati dall’ordinanza speciale 31 del dicembre 2021, per cui la Provincia di Ascoli risulta soggetto attuatore, e che attengono al Programma straordinario di ricostruzione e definizione delle modalità di attuazione degli interventi finalizzati al recupero delle strutture scolastiche dei Comuni delle regioni di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Per la provincia di Ascoli Piceno il provvedimento ha stanziato un importo complessivo di 42.581.665 euro. I 17 milioni, dunque, rappresentano l’anticipo del 40% dell’erogazione totale e serviranno a porre i primi tasselli di restyling post sisma negli immobili che hanno subito lesioni dal terremoto del 2016, edifici – ubicati sia all’interno del cratere che fuori – che sono stati inseriti nell’ordinanza grazie al lavoro sinergico tra struttura commissariale, Regione Marche, Usr e Provincia di Ascoli Piceno. Con un obiettivo solo: far sì che le scuole del Piceno potessero utilizzare deroghe e procedure semplificate anche a livello di liquidazione degli anticipi, riducendo ulteriormente l’iter di ricostruzione. «La Regione, attraverso l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione, si è prodigata proprio per assicurare anche all’Amministrazione provinciale di Ascoli (come già era accaduto per il Comune) la massima flessibilità amministrativa possibile –spiega l’assessore regionale alla ricostruzione Guido Castelli-. Ciò anche allo scopo di favorire la programmazione dei diversi interventi che, per entità e volumi, impegneranno in maniera molto significativa gli apparati tecnici dell’ente. La Regione conferma così il positivo dialogo instaurato con il Presidente della Provincia Sergio Loggi che auspico possa favorire anche la risoluzione dell’annosa problematica del rifacimento dei ponti sul Tronto».

Le scuole oggetto dei lavori, ad Ascoli, sono il Liceo scientifico “Orsini” (per cui è previsto un anticipo di 1.628.900 euro), Itis “Mazzocchi” (288.120 euro), Ita “Ulpiani” (1.621.120 euro), Iti “Fermi” (1.280.000 euro), Istituto magistrale “Trebbiani” (3.400.000 euro), Ipsia “Sacconi” (1.168.400 euro), Ipsia “Sacconi” succursale via Faleria (945.560 euro), Istituto tecnico commerciale “Umberto I” (1.645.771 euro), Istituto “Licini” (1.260.000 euro), Aula didattica Ita “Ulpiani” (189.290 euro), Liceo classico “Stabili” (350.800 euro), Scuola regionale di formazione – succursale Ipsia (436.000 euro)

A Grottammare l’Itcg “Fazzini” (702.800 euro), a San Benedetto l’Ipsia “Guastaferro” (680.904 euro), Itc “Capriotti” (1.120.000 euro), il Liceo classico “Leopardi” (315.000 euro).

 

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