La Guerra Manifesta ai Pini

La Guerra Manifesta ai Pini

San Benedetto del Tronto – 8 pini di 44 anni verranno uccisi il 18 maggio. ZAC-ZAC, non BANG-BANG. Niente pace, neanche per i pini.  

          

      San Benedetto, piazzetta del mercatino comunale di viale De Gasperi: “Riqualificazione e messa in sicurezza, nuovi stalli di sosta, nuova pavimentazione con asfalto, più 16 nuove essenze arboree che verranno piantate nel territorio comunale”. [Chissà dove, magari in un burrone]

Questa dovrebbe essere la volta buona, “Colpa dei ritardi per l’approvvigionamento dei materiali, a cominciare dal bitume per gli asfalti”, spiega il ligio assessore, sennò a Pasqua era tutto fatto.

E’ che a San Benedetto e dintorni la “guerra ai pini” non la si manda per le lunghe, si taglia e basta. E’ stato sempre così, con tutte le amministrazioni, anche quando governavano i “Verdi” di seconda generazione. Tanto i residenti non protestano, zitti e Mosca. Anzi gli va bene. Anche in questo caso: ci guadagnano una decina di parcheggi, più l’asfalto liscio senza le gobbe delle radici dei pini: nessun anziano inciamperà e andrà all’ospedale, nessun bimbo morirà travolto da un ramo di pino assassino (quando si dice la sicurezza)… e i pericolosissimi aghi di pino, che possono accecarti? Solo addio ombra, addio disastrate panchine, addio piccola oasi. Che volete che sia. Commercianti felici. Voti sicuri.

E’ l’atroce guerra per il territorio, bellezza. Solo che i pini non possono scappare, non possono rifugiarsi nei bunker dei palazzoni di viale De Gasperi, nè possono difendersi (mai avute armi – difensive, oh yes – in omaggio…). Finiranno anche loro in una fossa comune, o bruciati, ma senza fosforo. Per 8 pini non servono neanche i carri armati, basta una motosega russa (più probabilmente cinese). Il Comune ce l’ha pronta.

      Si potrebbe trattare per salvare la vita ai nostri 8 pini? Certo che no, conviene la “guerra manifesta”, come sempre. Dopo (o anche prima) basterà fare la faccia dispiaciuta e farfugliare vuote parole di circostanza, come sempre. E poi “ricostruire”, con zelo e male, come sempre.

      Cosa importa se avremo perso altri 8 pini mediamente giovani (anche se bruttini perché senza manutenzione, e mai stati potati!); il 19 maggio li avremo già dimenticati. Si dirà di aver vinto la guerra ai pini, ci sarà un’altra stupida inaugurazione, anche se la pace sarà fatta di lugubre asfalto.

17 maggio 2022                                                                          PGC                                    faxivostri.wordpress.com        letteraturamagazine.org

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