La Pace Manifesta

La Pace Manifesta

LA PACE MANIFESTA

rassegna di manifesti sulla pace

dei grandi maestri della grafica

e dell’illustrazione

21 maggio

26 giugno 2022

Ex Cinema delle Palme

Via A. Gramsci 16

Sala della Poesia

– Palazzo Piacentini Via G. Rossini 14

San Benedetto del Tronto

Premessa del progetto espositivo

Nella storia delle Civiltà sono stati innumerevoli i mezzi espressivi usati dagli uomini per comunicare con velocità e immediatezza concetti, principi, storie idee e visioni del mondo. Ma è soprattutto nei luoghi e nei periodi di libertà comunicativa che si afferma il «manifesto» di pubblica utilità che non solo informa e esorta a seguire regole o comporta- menti per una corretta convivenza civile veicolando campagne di sensibilizzazione sociale, culturale, sanitaria o di esercizio della cosa pubblica, ma si spinge sino ad affermare un’idea di mondo. Il «ma- nifesto», oggi non solo cartaceo (come non pensare ai murales di Banksy) è visibile sui muri delle nostre città e rappresenta una sintesi perfetta del linguag- gio e del gusto, del sentire di un’epoca.

L’Associazione culturale Buon Vento, costituitasi a gennaio 2022 e grazie a propri contatti, è riuscita a ideare questa rassegna di manifesti dei più grandi maestri del ’900 grazie alla preziosa collaborazione del primo Museo Archivio della Grafica e del Manife- sto (MAGMA) di Civitanova Marche. Una struttura museale che già, nei suoi primi due anni di vita, ha raccolto e catalogato decine di migliaia di manifesti provenienti da tutto il mondo, grazie alla ventenna- le esperienza di cura e allestimento della fiera inter- nazionale di Cartacanta Festival. E con il Magma, a partire da questo evento, si intende stabilire un rapporto continuativo di collaborazione (un hub attivo e propositivo) per le grandi potenzialità espressive che ha il suo vastissimo archivio, nonché per la sua continua proposta espositiva di estempo- ranee che promuove ogni anno. Tra l’arte del mani- festo e dell’illustrazione dei più affermati maestri, il MAGMA si pone come unico riferimento a livello nazionale e tra i pochissimi in campo europeo; e noi, della Buon Vento, siamo orgogliosi di entrare a far parte di questo circuito.

Il tema scelto per questo evento non poteva che legarsi alla drammatica attualità della guerra in Ucraina ma è della Pace e della sua costruzione attraverso le immagini che vogliamo parlare. Immagini e parole sintetizzate nel corso dei decenni dai designer della Pace, artisti che hanno fatto del proprio mestiere anche un impegno civile e di progresso culturale.

Si tratta di creazioni di autori come:

Albe Steiner, Massimo Dolcini, Folon, Fukuda, Bruno Magno, Andrea Rauch, Armando Milani,- Seymour Chwast, Fabio Chiantini, Oliviero Tosca- ni, Milton Glaser, Mauro Bubbico, Roberto, Inno- centi, Ben Shahn, Stefano Ronchi, Tony Ungerer e molti altri.

la Pace Manifesta” proporrà nelle sale espositi- ve dell’ex Cinema delle Palme e, limitatamente, nella Sala della Poesia – Palazzo Bice Piacentini – più di 120 opere 70×100 (oltre 220 mq di superficie) di almeno 50 autori diversi che suscitaranno tra il pubblico un sicuro interesse, un richiamo ultrare- gionale e, forse, ci auguriamo, un percorso di cono- scenza e di riflessione sul valore della pace.

Nel corso del periodo espositivo verranno svolti incontri (in progetto sono quattro) con alcuni autori e conferenze a carattere conoscitivo del setto- re e sul tema generale e dei conflitti.

È prevista la realizzazione di un esaustivo catalo- go della mostra con tutte le opere esposte, curato da Andrea Rauch, grafico, illustratore, curatore di mostre e storico e divulgatore del graphic design internazionale.

Associazione Culturale Buon Vento

Le ragioni della pace

Se abbiamo scelto di parlare di pace, è perché voglia- mo che se ne parli sempre, in ogni momento della vita. Solo ripetendocelo e immaginandola essa potrà diventare realtà.

Per questo il Museo MAGMA e l’associazione Buon Vento propongono oltre centocinquanta manifesti di cinquantatre grafici che parlano di pace: perché l’impegno per raggiungere l’obiettivo di una società equa, giusta, in cui cessino divisioni e guerre possa entrare nell’orizzonte delle azioni e dei desideri di ognuno, del singolo cittadino come degli Stati.

Un messaggio che deve viaggiare, superare i confi- ni, farsi universale. Il Museo MAGMA di Civitanova Marche esce dalle proprie mura e si mette in viaggio, creando approdi stabili nel territorio, in collabora- zione con quanti condividono i medesimi ideali. Con l’associazione Buon Vento di San Benedetto ha l’occasione di scambiare esperienze e percorsi sulla grafica e su una comunicazione che deve essere trasparente e democratica.

L’Associazione Buon Vento, nella sua attività, spiega le vele attraverso azioni concrete di sostegno, informazione e promozione di idee. Sono dunque vele/idee/azioni che possono diventare il motore del cambiamento, del ritorno, dell’approdo. Oggi il viaggio è una mostra, una riflessione sulla guerra in atto e sulla memoria di altri anni, di altre guerre, di altre speranze. È il tentativo di costruire, ritrovare, consolidare un’etica della convivenza, dell’inclusi- one, del rispetto. Sono azioni comunicative da opporre a ogni forma di nazismo e di fascismo dei nostri giorni, attraverso parole “appese”, che denun- ciano, anticipano, propongono.

Col loro impegno questi grafici contribuiscono a diffondere una cultura di pace e di disarmo, di fratel- lanza tra i popoli, sensibilizzano l’opinione pubblica a impugnare queste istanze davanti ai propri governi, e la stimolano a immaginare un altro futuro possibi- le, fuori da logiche di opposizione e scontro.

Per Buon Vento Flavia Marcella Mandrelli

Per MAGMA Enrico Lattanzi

Testo presente nel catalogo della Mostra a cura di Andrea Rauch

L’immagine manifesta

L’immagine che ho voluto restituire, attraverso il manifesto-programma, è una personale presa di posizione e non un equidistante appello generico alla pace. È pienamente dentro la cronaca dei fatti, concepita a meno di un mese dall’inizio della scelle- rata aggressione russa nei confronti dell’Ucraina. Ma ritengo che la grande cultura russa debba e possa riscattarsi provando ad opporsi all’imbarbarimento putiniano.

Per questo la mia Matrioska, che nell’immagina- rio collettivo rappresenta quell’Est oggi così lacerato, non è del tutto decorata nei colori grigio-verde mili- tare. Ci sono anche quelli dell’iride come auspicio, come speranza a che si ritrovi ragionevolezza e com- passione.

La mia personale richiesta di pace la manifesto così, su di un foglio, con un’immagine che di certo non fermerà la guerra ma interrogherà nel tempo come per uno scatto della Storia. Lo spero!

Graphic design

Francesco Del Zompo

Illustrazione

Giuseppe Piscopo

La pace è il vero Manifesto dell’umanità

Questa mostra nasce in una “curva” degli eventi. E forse non poteva accadere diversamente, data la natura del materiale espositivo. I manifesti, si sa, sono qualcosa di strettamente collegato all’attualità. Propongono idee, interpretano la realtà, ne “curva- no” alcuni aspetti attraverso i codici di un linguaggio particolarmente universale. Sono un’istantanea del sentire di un’epoca.

Questa mostra nasce in una “curva” degli eventi, dicevamo, perché le basi della collaborazione fra Buon Vento e MAGMA erano state poste prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Si voleva orga- nizzare una rassegna di manifesti che offrissero prospettive storiche e riflessioni sul tema della grafica di pubblica utilità, sulla sua nascita ed evoluzione. L’idea era raccontare le creatività con cui i professio- nisti dell’arte grafica hanno saputo “curvare” la loro attività anche verso temi esterni alla pubblicità com- merciale, come la comunicazione sociale.

Ora, da “curva” nasce “curva”, e non sempre le curvature sono piacevoli. Anche quando non lo sono, però, possono essere prepotentemente urgenti, necessarie.

La guerra in Ucraina ci interpella. Il corso degli eventi ci preoccupa. E poi, anzi prima, ci sono quelle persone dietro agli eventi. I destini umani che ci devastano il cuore.

Che fare? A livello Culturale e Politico (le maiu- scole sono volute e significanti), ci siamo trovati di fronte ad una scelta da compiere. Abbiamo scorto una luce nella storia, uno spiraglio. Come quel barlume che si intravede sotto ad una porta chiusa e che annuncia una stanza piena di luce, oltre.

Quella porta la vogliamo aprire. Vogliamo entrare in un mondo che realizza la pace, perché la desidera. Proprio come hanno fatto i manifesti del MAGMA che esponiamo. Già, perché questi testi (oggetti significanti articolati su più piani di lettura) hanno manifestato e manifestano con grande forza pubblica le vicende storiche di quel desiderio in virtù

del quale generazioni ancora prossime all’incubo del 1939-1945 avevano gridato uno scultoreo “Mai più!”. Pensiamo per esempio alla selezione di manife- sti che ci racconta il pacifismo della sinistra italiana fra Anni ’70 e ’80.

Osservando questi manifesti e pensando poi all’oggi, non può non sorgere l’impressione che quel grido si sia fatto più flebile, soffocato da narrazioni militariste che dimenticano i valori della nostra Costituzione. Ma la pace non è oggetto di discussio- ne. Non lo può essere, perché è un principio della nostra legge fondamentale.

Tuttavia, oggi, il dire che la pace non è oggetto di discussione è una frase che si presta anche ad un altro senso di lettura. Può pure voler dire che di pace è meglio non parlare, infatti. Troppo scomodo andare contro i blocchi di potere globale. Di pace “non si discute” perché, in fin dei conti, i potenti non la vogliono davvero. Sarà per questo che l’unica voce che si leva per la pace, davvero, è quella di Papa Fran- cesco? E tutti noi, dove siamo finiti?

A questa potenza che non fa i conti con la Ragio- ne (la pace è la scelta più razionale!!), noi rispondia- mo con un’altra potenza. All’acciaio opponiamo la carta, al fuoco opponiamo la poesia, all’apatia di molti rispondiamo ricordando l’impegno pacifista di un passato recente che vogliamo raccontare. E nel raccontarlo vogliamo anche riportarlo d’attualità.

Il desiderio di una pace globale è stato fra le aspira- zioni più nobili che l’impegno Politico (maiuscolo!) del Secondo dopoguerra ha saputo dispiegare.

Questi manifesti contribuiscono a raccontarcelo e a farci riflettere su Pace, Costituzione, Politica, Arte, Ragione.

Oggi più che mai è tempo di maiuscole.

Oliver Panichi

La pace e l’immaginazione

Il pianeta è trasformato in una sveglia esplosiva con miccia e lancette puntate. La sagoma nera di un missile schizza dalla rampa di lancio. Hiroshima. Palestina. La mano di Reagan stringe quella di Gor- baciov. Clinton sorride tra Peres e Arafat. Solidarietà con le vittime della ex Jugoslavia. Aidez l’Espagne. Bosnia. L’esofago radiografato di Hitler ingurgita oro. Ruanda. Vietnam. Kosovo. Comiso. War is madness.

Spigolo tra immagini, moniti e slogan e inizio a viaggiare. Nei decenni. In memorie personali e collettive, sorpreso da invenzioni figurative che portano le bellissime firme di John Heartfield, Luba Lukova, Armando Milani, Massimo Dolcini, altri che più e meno conosco. Ammiro un’arte che centra il messaggio, compiutamente; che fa breccia nel cuore, nel ventre. Sono stimoli multipli, complessi, tra curiosità per una storia lunga e tenace, accensioni poetiche, anche inquietudine, quindi un senso di largo benessere mentre entro a far parte di un territo- rio comune, un popolo fraterno, che azzera i confini e accorda le voci. Un sentimento di pace che agisce, seduce, trascina, a dispetto di chi vorrebbe scambiar- lo con lo sterile frutto di un sogno.

Ciò che credevamo o fingevamo distante torna a oscurare l’isola di quiete occidentale e il suo incanta- to privilegio. Una guerra colma di grida e laghi di sangue è amplificata dai tamburi dell’informazione come nessuna delle centinaia che devastano un mondo asservito agli affari. Il pacifismo è bandito come un peccato di ingenuità, confinato in una gabbia appesa al trespolo di incessanti dibattiti. Un pragmatismo univoco, ottuso, e dialettiche cocciuta- mente manichee bollano di inerme codardia le voci fuori dal coro. Gandhi non si direbbe esistito, Gesù Cristo una favola buona a Natale.

Eppure succede, proprio qui, gli occhi assorbiti da miracoli di forme e colori, lettere e date. I polmo- ni respirano un’aria diversa. L’immaginazione, suggerisce la pace che si manifesta, non è un vecchio

fantasma che incrocia le braccia, è qualcosa che nutre, corre dentro le vene, risale a modificare lo spirito.

Basta fermarsi a guardare, a sentire soltanto. E accordarsi a quel battito d’ali che può generare, all’uscita dal buio, un futuro migliore.

Vincenzo Maria Oreggia

 

Buon Vento e “La Pace Manifesta”

L’Associazione culturale Buon Vento opera a San Benedetto del Tronto dal 2017, costituendosi formalmente nel 2022. Diviene subito luogo di elaborazione di idee nel solco di quella tradizione progressista e riformatrice che caratterizza la forma- zione di ogni socio. Nasce e prende il mare. Spiega le vele attraverso azioni concrete di sostegno, informa- zione e promozione di idee. Sono dunque vele/ide- e/azioni che possono diventare il motore del cambia- mento, del ritorno, dell’approdo. Oggi, il viaggio, è una mostra, “La pace manifesta”. È un gioco di parole che non è gioco ma scelta. È una riflessione sulla guerra in atto. È memoria di altri anni, di altre guerre, di altre speranze. È il tentativo di costruire, ritrovare, consolidare un’etica della convivenza, dell’inclusione, del rispetto. È manifestare con coerenza e convinzione la necessità del dialogo.

Così, navigando, si raccolgono storie, esperien- ze, emozioni che si intrecciano nello spazio e nel tempo per ricomporsi attraverso lo sguardo degli artisti. Ed è un’arte particolare quella stampata sui manifesti. Sono parole “appese”. Denunciano, anticipano, propongono approdi.

“Buon vento” dunque. Chi va per mare sa che queste due parole significano speranza, augurio di un viaggio “buono”, consapevolezza che si parte per conoscere, per esplorare percorsi, raggiungere orizzonti. Oggi, di pace.

Buon Vento, la presidente

Flavia Marcella Mandrelli

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