Il Sindaco di Colli del Tronto, Andrea Cardilli dopo aver letto i diversi articoli usciti sul caso Ciip dichiara di sentirsi preso in giro dal comportamento di Spazzafumo. Entra nel merito della questione e ripercorre le tappe di ciò che è avvenuto.
Lei faceva parte di un gruppo di sindaci che ha firmato un documento in cui si chiedeva un cambio di rotta nella presidenza della Ciip. Qual era la vostra posizione, ce lo può spiegare bene?
“Sì, ma vorrei subito precisare che la nostra posizione non era contro Alati, presidente da 4 mandati, ma un impegno che ci prendevamo per una riflessione comune tesa a trovare una soluzione largamente condivisa fra i sindaci. Avevamo ritenuto che fosse giusto dare una nuova linfa, un nuovo indirizzo alla Ciip. Abbiamo formato anche un comitato ristretto di sindaci tutti d’accordo sulla linea da seguire: quella della discontinuità”
“Anche questo aspetto vorrei chiarirlo. Sì, è venuto fuori il nome di Agostini durante vari incontri (e sfumato proprio durante un incontro a Colli) ma senza che ci fosse alcun diktat. Era una proposta che qualcuno aveva fatto e lui si era messo semplicemente a disposizione. Questa è la verità. Trovo ingiusti gli attacchi che gli sono stati rivolti.
Noi sindaci firmatari, in quella occasione, ribadimmo che non era ancora opportuno fare dei nomi, prima si sarebbe dovuta tracciare una linea poi si poteva discutere sui nomi. Abbiamo cominciato a fare degli incontri cercando di coinvolgere anche i sindaci di Ascoli e San Benedetto”.
Quando sono avvenuti gli incontri
“L’8 giugno a Monteprandone ed era presente Spazzafumo. E ancora oggi trovo sconcertante il suo atteggiamento. Oltre a manifestare palesemente che il suo unico problema era il nome da fare, il Sindaco di San Benedetto ha raccontato a me e ad altri presenti che gli era stata promessa da Paolo Calcinaro (Sindaco di Fermo) la presidenza dell’Ato se avesse confermato Alati. Definendo poi Calcinaro uno che fa promesse e non mantiene.”
E nel secondo incontro come sono stati i toni?
“Il 10 giugno ci siamo incontrati in Provincia, anche con Fioravanti e il presidente Loggi, che ringrazio davvero per aver fatto di tutto per tenere unito il Piceno. In quella occasione abbiamo cominciato a pensare a un nome che rappresentasse tutti. Saremmo stati disponibili a valutare anche un candidato ascolano. Fioravanti, molto correttamente, ci ringraziò definendo la candidatura ascolana un percorso difficile e palesò l’impegno già preso per la riconferma di Alati. Appena il Sindaco di Ascoli lasciò la riunione, Spazzafumo si fece avanti con il nome di Urbinati, chiedendoci unità e correttezza verso di lui (qualora ascoli si fosse sfilata dall’accordo) e ribadendo che la parola data aveva peso (“non sono come Calcinaro” ipse dixit)”.
Ma poi che è successo? La svolta su Pompei quando è avvenuta?
“Da quel 10 giugno non ci siamo più incontrati. Per noi il candidato sarebbe stato Urbinati. Nessuno di noi sindaci ha sentito più Spazzafumo. Poi abbiamo letto sui giornali del suo voltagabbana a favore di Pompei. Ci siamo fidati di lui, per unire il Piceno e ci è stata negata ogni tipo di spiegazione: anche su whatsapp non ha risposto più”.
E ora, a giochi fatti, cosa si aspetta?
“Ribadisco il grande sconcerto. Oggi mi tornano alla mente alcune affermazioni fatte da Spazzafumo, che, con il segno di poi, assumono delle sfumature devvero cupe: come quando condivise con noi il suo timore di fare alcune mosse che avrebbero messo a rischio dei contributi da parte della Regione. Insomma, non mi stupirebbe che Spazzafumo fosse il prossimo presidente dell’Ato (oppure qualche altra posizione)”