Studenti Unimc in visita alla casa di reclusione “Barcaglione”
La prof. Lina Caraceni: “Un progetto per superare stereotipi e pregiudizi che condannano i detenuti alla marginalità e all’invisibilità”
Ieri, 15 giugno oltre 40 studenti dei corsi di diritto penitenziario dell’Università di Macerata hanno partecipato a una visita di istruzione nella casa di reclusione “Barcaglione” di Ancona: un’esperienza sul campo che la docente Lina Caraceni propone da anni e che era stata sospesa negli ultimi due a causa della pandemia.
“L’iniziativa – spiega la professoressa – assume un particolare significato nel percorso di formazione degli studenti dei corsi di laurea in giurisprudenza e in scienze dei servizi giuridici, perché rappresenta sia un momento di verifica e di approfondimento di quanto appreso durante il corso, sia l’occasione di uno scambio proficuo con operatori e detenuti”.
Il progetto mira a sensibilizzare i futuri professionisti del settore della giustizia penale sulla centralità del tema del carcere e a favorire il superamento di stereotipi e pregiudizi che “condannano” le persone detenute a una invisibilità, a una marginalità che contrasta con gli obiettivi di recupero e di reinserimento che l’esecuzione della pena persegue, come imposto dall’articolo 27 comma 2 della Costituzione.
Nella foto: una rappresentanza di studenti e studentesse insieme alla prof.ssa Lina Caraceni, alla Direttrice Manuela Ceresani e alla Comandante del corpo di polizia penitenziaria Barbara Omenetti
Diritti e medicina digitale, ricercatori e imprese a confronto
L’Università di Macerata ha ospitato l’evento vetrina del progetto Horizon 2020 Reinitialise su etica e tecnologia in campo sanitario.
Tre giorni di intensa attività per il gruppo di ricerca del progetto europeo Reinitialise finanziato nell’ambito del programma Horizon 2020, incentrato sulla salvaguardia dei principi etici e dei diritti fondamentali nell’uso delle tecnologie digitali in campo sanitario, coordinato dall’Università polacca di Maria Curie-Sk?odowska insieme all’Università di Macerata, KU Leuven ed Eurocentro. I lavori, che hanno preso il via mercoledì per concludersi venerdì 17 giugno, offrono anche l’occasione per confrontarsi sulle migliori pratiche nel campo delle soluzioni digitali innovative per l’assistenza sanitaria. Hanno, infatti, partecipato rappresentanti di Inrca di Ancona, cooperava sociale “Il Faro”, Aditech, Meccano, Grottini Lab e Digital Innovation Hub di Ancona e Pesaro-Urbino.
“Reinitialise – spiega la coordinatrice per Unimc e prorettrice dell’Ateneo Benedetta Giovanola – vuole indagare gli aspetti etici, giuridici e socio-economici implicati nella progettazione e nell’uso delle tecnologie digitali, con particolare attenzione a quelle che fanno uso di algoritimi e di intelligenza artificiale”.
Il progetto ha già portato alla pubblicazione online di una piattaforma che consente l’accesso al materiale formativo e alle videoregistrazioni dei numerosi corsi di formazione sulle competenze trasversali. Il sito dispone, inoltre, di una sezione volta a favorire il lavoro di rete tra i ricercatori delle Università coinvolte. L’accesso è aperto a tutta la comunità accademica. Per informazioni: www.reinitialise.eu.