Occupazione, solo 4 regioni su 20 sono ancora sotto i livelli occupazionali pre-Pandemia

Occupazione, solo 4 regioni su 20 sono ancora sotto i livelli occupazionali pre-Pandemia
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L’OCCUPAZIONE NELLE REGIONI,  NEL 1^ TRIMESTRE 2022 – LA FOTOGRAFIA DELLE MARCHE

 

Il sistema delle Camere di Commercio ha aggiornato il numero degli addetti delle imprese in Italia nel 1^trimestre 2022 che supera i livelli Pre-Covid e su base annua mostra una crescita del 3% (+1,08% nell’ultimo trimestre).

Solo quattro regioni su 20 sono ancora sotto i livelli occupazionali Pre-Pandemia.

In Italia in un anno ci sono stati 533.930 addetti in più (+196.737 nell’ultimo trimestre).

Prime per crescita occupazionale nelle aziende: Sicilia, Sardegna e Abruzzo.

Nelle Marche il numero degli addetti nel primo trimestre 2022 è di 494.427 mentre erano 493.044 nel trimestre precedente; l’incremento in v.a. è stato di 1.383 addetti (+0.28 sul trimestre precedente).

Purtroppo nonostante questo lieve incremento la nostra Regione, per crescita di addetti, è l’ultima del Centro Italia e la quart’ultima nella graduatoria nazionale.

L’indagine ricordata riguarda gli addetti delle imprese attive iscritte alle Camere di Commercio ovvero coloro che effettivamente lavorano nella regione, quindi comprendendo gli addetti delle unità locali facenti capo a imprese ubicate fuori regione, ed escludendo invece gli addetti delle unità locali fuori regione facenti capo ad imprese del territorio considerato.

L’analisi esclude il pubblico impiego.

Rispetto ai livelli occupazionali Pre-Covid delle imprese, nel 1^ trimestre 2022 solo quattro regioni su venti (Emilia Romagna, Marche, Toscana, Valle d’Aosta) sono ancora sotto.

Nonostante questi dati le Marche resta una regione vitale
attiva nel cogliere una fase di ripresa, e le prospettive del Pnrr.

Dobbiamo essere fiduciosi per i prossimi dati anche se preoccupa l’inflazione all’8% (una vera patrimoniale!), la disarticolazione di alcune filiere produttive e di servizi, la scarsità di materie prime (il loro dissennato aumento dei prezzi), nonché quelle dell’energia con effetti negativi per imprese e lavoratori.

Una situazione complessa aggravata dalla guerra in Ucraina; gli aspetti ricordati indubbiamente pesano molto sulle prospettive di crescita.

Occorrono decisioni coraggiose, ma la situazione politica, con le dimissioni di

Mario Draghi, certamente non aiuta, anzi ci sono tanti segnali per un autunno con forti tensioni sociali senza interventi e il perdurare della crisi politica.

Di Guido Bianchini Presidente Comitato Provinciale Inail di Ascoli Piceno.

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