Querelle in Lega, la controreplica a Maravalli non si fa attendere: “Supercazzola”

Querelle in Lega, la controreplica a Maravalli non si fa attendere: “Supercazzola”

San Benedetto del Tronto, 2022-07-01 – Riceviamo e pubblichiamo

<<Parlo a nome della sottoscritta, di Antonio Oddi e di Antonio Lattanzi, che approvano e sottoscrivono totalmente quanto segue.

Il commissario Maravalli, parafulmine in ogni situazione imbarazzante in cui per il suo ingrato ruolo è chiamato a limitare i danni ad un simulacro di partito provinciale, ha usato argomenti davvero poco originali per ridimensionare la gravità e l’autenticità delle motivazioni addotte dai sottoscritti, una vera supercazzola in politichese che nulla spiega e a nulla risponde, e di meglio non riesce a fare se non ripiegare sul trito e ritrito senso di rivalsa della sottoscritta, per non essere riuscita a “raddoppiare” alle scorse amministrative.

Nulla sulle militanze bloccate, né sul direttivo blindato, nulla sul piano provinciale leghista sulla sanità, elaborato sotto la sua supervisione, con il quale ha solo fatto perdere tempo a persone competenti ed in buona fede, sia di Ascoli Piceno che di San Benedetto e dintorni: solo un’apparenza di “azione”, i cui risultati non saranno mai percepiti dal territorio e dai cittadini, proclami e annunci di imminenti cambiamenti, per procrastinare le inevitabili rese dei conti.

La realtà è che purtroppo il caro Maravalli, nella dinamica del partito, è assolutamente ininfluente sulle dinamiche e sulle decisioni che vengono assunte su ben altri piani, e che palesemente remano contro il territorio costiero.

Il partito lascia parlare a braccio e senza fornirgli la dovuta preparazione, l’unico consigliere ammesso nella attuale amministrazione, di cani ai semafori e di vigile al porto, questioni sicuramente importanti, ma di rilevanza limitata rispetto all’enormità dei problemi, carenze ed ostacoli che, se non superati, rischiano di condannare la costa ed il suo entroterra alla disgregazione economica ed alla decadenza irreversibile.

Lo stesso pregiato consigliere, date le sue competenze obiettivamente limitate in materia, ha accettato l’aiuto disinteressato della sottoscritta, che lui ora definisce uno dei rami malsani del partito (lo era anche Del Zompo?), la quale però un paio di mesi or sono gli ha preparato l’intervento per il consiglio aperto sulla sanità costiera, dopo averlo fatto istruire con nozioni di base dal presidente Baiocchi del comitato Salviamo il Madonna del Soccorso, in quanto sembrava inaccettabile che la Lega, che è al governo della Regione e a capo della sanità, non avesse alcuna voce in consiglio in una occasione di tale rilievo.

Egli ebbe a dirmi che nessuno nel partito, neanche il pregiato “tecnico” che parla di progetti faraonici per ogni dove, si era minimamente interessato che egli potesse intervenire in sede istituzionale. Mi ringraziò, e non avrei mai tirato fuori la faccenda, se egli ora non sparasse a zero come intrepido difensore dell’integrità di una squadra che si è imposta con l’artifizio di bloccare le nuove militanze, ed in cui egli vede riflessa tutta la sua insopprimibile “sambenedettesità”.

Maravalli punta il dito sulla contrapposizione in tema di sanità, più volte ebbe a chiedermi per quale motivo io fossi così appassionata all’argomento, ovviamente scomodo e motivo del suo imbarazzo palese nei rapporti tra Ascoli e San Benedetto e dintorni. Certo, io della sanità parlo sempre, da quattro anni, ben prima di entrare in Lega, sono tra i Fondatori di un comitato autorevole e apartitico, lo sapeva Maravalli quando venne nel mio ufficio a farmi firmare la tessera per entrare in Lega: sono sempre stata ben chiara sull’argomento, ero tutti i giorni sui giornali, e nessuno mi ha mai informata degli indirizzi assunti (ispirati e supportati dai riferimenti ascolani) dalla fantomatica “commissione interna sanità”, né che avrei dovuto “tralasciare” la questione, resa ancor più rilevante dall’emergenza Covid. In tal caso non sarei mai entrata, poiché l’ho detto sin dall’inizio: “Il mio territorio prima di tutto”.

Il caro Maravalli come esponente del partito, dato che ero un personaggio pubblico, avrebbe dovuto conoscere i miei orientamenti sulle varie questioni cittadine e provinciali, e magari avvisarmi che a San Benedetto dettavano legge, sulle questioni non prettamente interne, i diktat ascolani.

Invece sia lui che i riferimenti istituzionali con cui sono entrata in contatto mi hanno sempre assicurato che l’indirizzo sarebbe stato quello del riequilibrio tra i territori, sia nelle dotazioni che nei servizi e negli investimenti: e sulla questione restiamo in vigile attesa, poichè trenta anni di malgoverno regionale non si demoliscono in due anni, e questo possiamo capirlo.

Ma il caro Maravalli (ascolano doc) si rivela come un direttore d’orchestra virtuale, i cui orchestrali hanno sempre suonato in playback musiche registrate da chi dall’alto ha assunto la regia. A lui ricordiamo, oltre al clima interno già da noi rimarcato e confermato da altre uscite dalla Lega, che quello che doveva essere il primo partito, cosa della quale erano certi (ci sono articoli a comprova) in campagna elettorale, per poco non è arrivato terzo, proprio per la scarsa attenzione nei mesi rivolta ai cittadini. Le persone, caro commissario proveniente dalla parte “nobile” delle Marche “sporche”, non hanno più l’anello al naso, e la verità prima o poi viene fuori: quando si vuole rappresentare il nulla, anche menando per il naso chi per la Lega ha messo la faccia e la credibilità, oltre che tutti i sostenitori che in buona fede credono in una idea di partito che non ha contenuti visibili sulla costa picena, alla fine si resta soli, ed additati come inadeguati responsabili del tracollo, dagli stessi che lo hanno usato come parafulmine: avanti un altro, c’est la politique!

Quanto alla asserita delusione derivante dal mancato “raddoppio” alle amministrative, gli ricordo in primis che la cosa non riguarda affatto Oddi e Lattanzi, e che comunque in tal caso sarei uscita nove mesi or sono e non avrei atteso oltre. Invece ho aspettato il congresso, come gli altri, lavorando per cambiare le cose, chiedendo aiuto anche a Maravalli, poiché a noi interessava la costituzione di un riferimento politico autenticamente sambenedettese, che potesse essere fedele portatore delle nostre istanze e capofila del riscatto costiero. Peraltro la attuale, incontrastata e tanto osannata coordinatrice, che si è messa alla prova come la sottoscritta alle ultime amministrative, con il suo compagno di lista delle grandi opere, non mi sembra abbia ricevuto un gran riscontro, nonostante si aspettassero entrambi migliaia di preferenze, e nonostante il mirabile lavoro svolto (?) in favore della sua città adottiva. Eppure resta la “regina” della Lega sambenedettese, con i suoi adepti disposti a falange e pronti a battersi per lei. E con il commissario provinciale chiamato ad intervenire ad ogni sua “mancanza”, evidenziando ancor più il grande artifizio del congresso leghista sambenedettese.

La nostra unica e pressante richiesta era che il partito ci desse delle prospettive e dei segnali, che garantissero vera rappresentatività e concreti benefici per la nostra città, capofila di un territorio che, pur “tirando la carretta” della provincia, ne è solo terra di conquista e bacino di voti, quando serve.

Quindi mi fa sorridere essere definita dal caro Marinangeli come delusa e frustrata perché non eletta, è una spiegazione troppo semplicistica e, inutile dirlo, non corrisponde alla verità delle mie e nostre motivazioni, cui il consigliere non sa né può rispondere che con frasi preconfezionate. L’emergenza sociale già in atto e destinata ad acuirsi, le prospettive disastrose e le ripercussioni sulla vita e sulla sopravvivenza di un tessuto sociale già depauperato, la delusione generale nella politica, la pressione fiscale, il conflitto ucraino con le sue ripercussioni, l’inflazione, l’emergenza energetica, l’allarme sicurezza, le epidemie che ormai faranno parte degli anni a venire, l’inadeguatezza della sanità pubblica costiera, per precisa e risalente decisione politica, la carenza e la vetustà delle infrastrutture, consiglierebbero davvero una urgente inversione di tendenza e una costante attenzione da parte del partito locale, che invece va avanti ancora con gli annunci e si arrabatta sul mantenimento di privilegi territoriali e di uno status quo anacronistico e distruttivo.

E al caro Marinangeli: ottima esperienza quella da consigliere comunale, formativa ed istruttiva, se hai la mente aperta per capire il contesto e le dinamiche in cui ti muovi e, nonostante questo, riuscire a non farti usare. Altrimenti è solo una futile ed improduttiva passeggiata fugace nella notorietà. Il mio e il nostro impegno ed abnegazione verso questa città continueranno.>>

Falco Rosaria Antonio Lattanzi Antonio Oddi

Lega, Maravalli: “Lascia chi non ha raddoppiato”

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