Sanità, in campagna elettorale tutti promettono tutto ma siamo vaccinati contro le bufale

Sanità, in campagna elettorale tutti promettono tutto ma siamo vaccinati contro le bufale

San Benedetto del Tronto, 2022-08-22 – Riceviamo da Aurora Bottiglieri e pubblichiamo

<<Facciamo il punto della situazione analizzando le delibere prodotte e le iniziative adottate dall’attuale maggioranza regionale di centro-destra.

La giunta regionale propone di realizzare un nuovo ospedale a San Benedetto del Tronto. Ha abbandonato la realizzazione dell’ ospedale unico che assorbiva quello di Ascoli e di San Benedetto, ha cancellato definitivamente l’idea del project financing.

Nel nostro paese è quasi normale che una Giunta Regionale, nel nostro caso  frutto di una nuova maggioranza  con la sconfitta del centro sinistra dopo 25 anni di governo, non continui sulla stessa strada della giunta precedente le cui scelte sono state oggetto di scontro e divisione fortemente cavalcati dal centro destra.

L’errore del centro-sinistra è stato quello di sbagliare i tempi della proposta. Bisognava prima organizzare un nuovo modello di medicina territoriale, strutture e servizi di comunità capaci di dare risposte ai bisogni più immediati dei cittadini e dopo quello specialistico da farsi in ospedali adeguati sia nel personale che nelle tecnologie.

I cittadini, di fronte alla possibilità di perdere l’unico ospedale del nostro distretto e senza alternative sul territorio, ci hanno abbandonato. E’ stato un gol a porta vuota per il centro-destra.

Tuttavia pensiamo che anche questa Giunta Regionale dovrà fare i conti con la realtà dei fatti e rispondere alle tante promesse, altrimenti pagherà lo scotto della delusione.

Non sarà facile; il Presidente e l’Assessore dichiarano di garantire il mantenimento di tutti gli ospedali con più risorse, più personale, più tecnologie, rafforzamento delle alte specialità ecc. ecc. in una Regione in cui non si riesce nemmeno a coprire i turni del servizio di Guardia Medica. Per non parlare delle drammatiche carenze ospedaliere nei Pronto Soccorso e non solo.

Cercando di ragionare senza troppa partigianeria e con il massimo dello spirito costruttivo di cui siamo capaci , pensiamo che alcune cose vadano chiarite dagli attuali amministratori locali per rispetto nei confronti dei cittadini che rappresentano.

Se la nuova Giunta regionale vuole raggiungere il traguardo di avviare in questa legislatura la costruzione del nuovo ospedale sostitutivo del Madonna del Soccorso, deve fare in modo di velocizzare tutto l’iter, trovando le procedure giuste, e individuare ed impegnare le risorse necessarie, ad oggi solo menzionate.

Se non farà così non riuscirà ad iniziare i lavori in questa legislatura ( la cosiddetta posa della prima pietra)

Coloro che sono al governo della Regione, e i più hanno alle spalle esperienze amministrative importanti, sanno benissimo che sono passati quasi due anni e i tempi per l’ individuazione di una nuova area, per la gara per l’individuazione dello studio cui affidare la progettazione, per la progettazione, i pareri, l’indizione di una gara e la consegna dei lavori, sono tempi incompatibili con quel che rimane della legislatura in corso.

Le difficoltà che già si riscontrano, anche all’interno della maggioranza comunale, per la individuazione di massima dell’area da destinare alla nuova struttura, sono solo il primo segnale degli ostacoli, intralci e ritardi a cui si va incontro.

Pertanto la proposta di fare un nuovo ospedale a San Benedetto del Tronto in tempi rapidi risulta essere una presa in  giro.

La Giunta regionale di centro-destra, libera di approvare un nuovo piano sanitario che cancella la previsione dell’ospedale unico, dovrebbe sapere che nel frattempo occorre rilanciare la funzione dell’ospedale di San Benedetto del Tronto la cui che inadeguatezza è superiore a quella di Ascoli. Le denunce sulla gravità della situazione sono ormai quotidiane, le risposte degli amministratori sempre insufficienti rinviano ad un futuro migliore.

Intanto per il momento prendiamo atto che sul nostro vecchio e beneamato ospedale non è stato impegnato un euro nell’ormai famoso “Masterplan per l’edilizia sanitaria” legato ai fondi del PNRR e non solo. Prendiamo atto dell’inutile quanto dannoso atteggiamento di autosufficienza del Sindaco di San Benedetto che, seppur sollecitato, non ha ritenuto opportuno e necessario riunire e confrontarsi con tutti i Sindaci del nostro distretto sanitario.

Infine il punto per nulla secondario: la medicina territoriale detta di prossimità ai cittadini.

La linea di politica sanitaria contenuta nel PNRR punta a rilanciare e riorganizzare la sanità territoriale in strutture di comunità che integrino meglio l’intervento territoriale e quello specialistico da farsi in ospedali adeguati. E’ un passaggio importante ma che fatica ad entrare nell’agenda politica degli amministratori locali.

Abbiamo denunciato da subito che, in base agli standard oggi prescrittivi e non raccomandati, al nostro distretto sanitario di oltre centomila abitanti spettano due case di comunità e non una come stabilito dalla Regione. Come può definirsi “di prossimità” una struttura situata sulla costa per i cittadini di Montalto? Non una voce si è levata sulla cancellazione di fatto delle case della salute di Ripatransone e Montefiore, come da delibera regionale. Un silenzio sconsideratamente grave per i nostri cittadini perché questa era un’occasione unica grazie ai fondi del PNRR che non si ripresenterà.

Ora siamo in campagna elettorale e siamo grandi da sapere che tutti prometteranno tutto. Ma siamo anche vaccinati contro le bufale, si spera.

ps: Il dubbio è che non cambierà nulla nei prossimi anni e saremo qui ancora a sperare che le condizioni in cui versa attualmente l’ospedale di San Benedetto  migliorino e che venga data una assistenza adeguata ai cittadini ma che non ci sarà un minimo di investimento in attesa di un “ospedale nuovo”>>

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