UniMc in Albania, realtà virtuale per i parchi archeologici 

UniMc in Albania, realtà virtuale per i parchi archeologici 

Si è conclusa la diciassettesima campagna scavi congiunta nella valle del Drino. L’Ateneo maceratese in collaborazione con l’Istituto archeologico di Tirana lavora alla valorizzazione di importanti siti storici. 

 

Prosegue il lavoro dell’Università di Macerata e dell’Istituto di archeologia di Tirana per valorizzare due tra i più importanti siti archeologici dell’Albania. Nel corso dell’ultima campagna scavi, che si è conclusa a fine agosto, è stata consegnata alla direzione regionale dei monumenti di Gjirokaster, alla presenza del nuovo direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Tirana Alessandro Ruggera, la strumentazione necessaria per fruire in realtà virtuale e aumentata l’Edificio triconco, un edificio di culto del VI secolo d.C. che emerge e spicca con il suo magnifico mosaico nell’area sud del Parco archeologico di Antigonea, la città ellenistica fondata da Pirro,centro politico e amministrativo della valle del Drino per almeno un secolo e mezzo.

 

La attività condotte da Unimc e Iat sono parte di un progetto di restauro e valorizzazione che coinvolge la Cooperazione allo sviluppo di Tirana e l’Unione europea. Grazie ai finanziamenti – oltre 400 mila euro – messi a disposizione dal Ministero degli Esteri, dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo di Tirana, dallo Iat nell’ambito del Progetto Transfer, si sta realizzando il Piano di gestione del Parco archeologico di Antigonea. Il Piano prevede la prosecuzione delle ricerche, il restauro delle strutture archeologiche, la realizzazione di nuove infrastrutture per la fruizione, fra cui il parcheggio e l’area di accoglienza con il centro visite, e la valorizzazione dei monumenti, a partire proprio dal triconco.

 

“Il progetto – spiega il responsabile Unimc Roberto Perna – vuole avviare una nuova visione dello sviluppo turistico della valle del Drino, del quale Antigonea deve diventare uno dei principali poli di interesse, ma che dovrà coinvolgere altri importanti siti archeologici a partire da Hadrianopolis”.

 

La campagna di ricerche archeologiche si è concentrata quest’anno nei siti di Antigonea e Palokaster. Hanno collaborato alla squadra, diretta da Roberto Perna, archeologo dell’Università di Macerata, e da Luan Perzhita e Sabina Veseli dell’Istituto archeologico di Tirana, anche Melsi Labi dell’Istituto Albanese, Riccardo Carmenati, David Sforzini, Ludovica Xavier de Silva e Giuseppe Mazzilli, docente Unimc insieme a studenti e laureandi.

 

Palokaster dove stanno riemergendo le tracce spettacolari dell’impianto interno del castrum, le ricerche si sono concentrate sulla chiesa paleocristiana collocata immediatamente al di fuori della fortificazione. Le approfondite pulizie archeologiche hanno consentito di riportare in luce l’edifico del quale si conservano frammenti degli splendidi pavimenti in laterizi decorati.

 

Ad Antigonea lo scavo ha consentito di riportare alla luce ampie porzioni dell’area pubblica connessa all’agorà, fornendo importanti informazioni sia sulle fasi di vita più antiche dell’insediamento, sia sulla sua organizzazione urbanistica e urbanologica. Contemporaneamente, le ricerche hanno interessato la Casa 4, la cosiddetta Zecca, dove i livelli d’uso messi in luce sembrano confermare come l’insediamento abbia vissuto ben oltre il 168 a.C., data della fine della terza guerra macedonica, considerata tradizionalmente anche la data della fine dell’occupazione della città.

Le indagini degli archeologici italo-albanesi hanno riguardato anche la nuova planimetria archeologica del centro urbano, realizzata con l’ausilio di droni.

 

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