Leonardo Da Vinci “Alla ricerca della madre perduta”

Leonardo Da Vinci “Alla ricerca della madre perduta”
  • Al Teatro Bonci di Cesena, giovedì 13 ottobre ingresso gratuito per la prima del reading di Franco Pollini –

Il teatro Bonci di Cesena ospita alle 21 di giovedì 13 ottobre il reading teatrale “Alla ricerca della madre perduta” di Franco Pollini, interpretato da Gabriele Marchesini, Raffaella Marotti e Sara Taglialagamba per la regia di Gabriele Marchesini. Un evento promosso da Comune di Cesena, Assessorato ai Servizi Culturali e all’Inclusione, Nuova Fondazione Rossana e Carlo Pedretti, Centro Interdipartimentale “Urbino e la prospettiva”, Centro Interuniversitario di ricerca in Filosofia e Fondamenti della Fisica, Dipartimento di Scienze Pure e Applicate (DiSPeA) dell’Università di Urbino Carlo Bo nell’ambito del Festival del Giornalismo culturale – Urbino/Festival Off.

Dopo il saluto di Giorgio Calcagnini, Magnifico Rettore dell’Università di Urbino Carlo Bo, e di Carlo Verona, Assessore ai Servizi culturali del Comune di Cesena, introdurrà lo spettacolo Lella Mazzoli, Direttrice del Festival del Giornalismo culturale di Urbino.

Lo spettacolo, a ingresso gratuito, vede protagonista la madre di Leonardo che in un mondo ultraterreno, immaginato come un paesaggio immerso nella sua pittura e come un inno alla bellezza, svela e non svela il mistero del suo figlio. L’obiettivo è comunicare in forma piacevole e immediata i contenuti e i personaggi di una fase fondamentale della scienza moderna. La forma del Reading è una intervista immaginaria, uno scoop giornalistico, basato su notizie storiche e su originali ipotesi narrative.

Da molte stagioni sosteniamo con successo un Progetto di collaborazione con l’Università di Urbino sui temi dei fondamenti, della storia e della critica delle scienze” afferma l’Assessore ai Servizi culturali del Comune di Cesena, Carlo Verona. “Non si tratta solo di ricerca e neppure unicamente di diffusione della conoscenza scientifica, cui comunque si guarda con attenzione, ma anche, come in questo caso, di forme originali di spettacolo che trovano nel nostro teatro cittadino il luogo di rappresentazione più affascinante. Quando poi entra in gioco la potenza e la ricchezza di una delle personalità più vive della storia, Leonardo da Vinci, ci sono tutti gli elementi per immergersi nei percorsi più intriganti del pensiero e anche per apprezzare il risuonare delle note più profonde di un animo mai sazio di conoscenza e di ricerca. Non sappiamo chi sia stata la madre di Leonardo e quali sentimenti davvero egli abbia nascosto perfino a se stesso ma possiamo immaginare con l’autore del testo che tra loro ci sia stato un legame così profondo da guidare la vita di entrambi”

Il Presidente della Fondazione Pedretti, Gino Tarozzi, dichiara: “ L’evento che proponiamo a Cesena e che avrà un ulteriore appuntamento il 24 ottobre a Seravezza nella Villa Medicea, Patrimonio dell’Umanità, è di grande prestigio perché unisce nello stesso Progetto il Comune di Cesena e l’Università di Urbino, abituali collaboratori attorno ai temi della scienza, con due importanti realtà culturali di importanza internazionale, la Fondazione Pedretti che promuove la conoscenza del patrimonio lasciato da Carlo Pedretti, il maggiore tra i recenti studiosi di Leonardo, e il Festival del Giornalismo culturale, giunto a Urbino alla decima edizione, che si dedica ai temi dell’informazione e della comunicazione rivolta alle ampie platee della contemporaneità. L’evento del 13 ottobre al “Bonci” è parte del Programma Off che si svolge fuori Urbino e nel nostro caso a Cesena: è un reading teatrale, dal testo al palcoscenico, in una relazione che favorisce l’immediatezza della comprensione, in una collaborazione attiva tra ricerca scientifica e drammaturgia, tra scienziati e artisti del Teatro.

Lo spettacolo

Durante il congresso internazionale Archimede nel Rinascimento tenutosi a Cesena nel 1997 fu allestito per i partecipanti lo spettacolo L’infinito prima di noi. Sulle tracce di Archimede nelle splendide sale della Biblioteca Malatestiana, con la regia di Gabriele Marchesini, in cui recitavano come attori i giovani partecipanti a un suo corso di recitazione da lui tenuto. Carlo Pedretti che nel congresso aveva tenuto un’Invited lecture sull’influenza di Archimede su Leonardo era rimasto molto colpito dallo spettacolo e soprattutto dall’interpretazione della figura di Leonardo da Vinci, prevalentemente analizzata nella prospettiva del rapporto tra scienza e potere, facendo riferimento alle sue relazioni e di quelle di Machiavelli con il tiranno Cesare Borgia. Era così emersa l’esigenza di dedicare a Leonardo un testo teatrale completo, in grado di dare una ricostruzione piu? comprensiva della sua complessa e multiforme personalita?, alla cui preparazione Carlo Pedretti si era dichiarato molto interessato a collaborare. In questa prospettiva, aveva scritto una bellissima presentazione della pubblicazione del testo teatrale come primo volume di una nuova collana su Teatro e scienza. Purtroppo l’improvvisa scomparsa di Carlo non ha consentito di portare avanti questa non facile impresa con la quale si è cimentato Franco Pollini pubblicando il testo “Alla ricerca della madre perduta”, la cui prima teatrale, dopo l’anteprima di questa estate nella Villa di Castel Vitoni, sede della Nuova Fondazione Pedretti, verrà rappresentata sul palcoscenico del “Bonci”.

La regia del reading è di Gabriele Marchesini che interpreterà anche la parte di Leonardo da Vinci, mentre ci sarà una particolarità per i due ruoli femminili, la madre di Leonardo e l’intervistatrice. Questi saranno infatti interpretati rispettivamente da Raffaella Marotti, responsabile del Laboratorio di Restauro della Strumentazione Scientifica nell’Università di Urbino Carlo Bo e docente della stessa materia nell’Università di Pavia e da Sara Taglialagamba, direttrice della Nuova Fondazione Carlo Pedretti e continuatrice insieme a Margherita Melani, l’altra allieva di Carlo Pedretti, dei suoi studi leonardiani. Non è la prima volta che sul Palcoscenico del Bonci agiscono ricercatrici e ricercatori, una sorta di “Compagnia Teatrale degli Scienziati”, nelle vesti di attrici ed attori, seguendo l’idea che i testi di argomento scientifico possano essere interpretati da persone che svolgono professioni diverse da quelle teatrali e che abbiamo una conoscenza specifica della materia e la profondità di un proprio percorso di ricerca. È accaduto durante la precedente stagione con Processo alla bomba e con Intervista impossibile a Kurt Gödel dello stesso autore.

La peculiarita? della ricostruzione di Leonardo data da Franco Pollini consiste nell’avere adottato la stessa prospettiva di cui si e? gia? avvalso con modi non convenzionali e risultati molto efficaci nel caso della figura di Albert Einstein ne La sonata di Milena che viene riletta attraverso le testimonianze della prima moglie Milena o Mileva Maric?. Nel caso di Leonardo il personaggio femminile protagonista e? invece la madre, una figura molto meno conosciuta di Milena, della quale invece sappiamo parecchie cose. Questa pie?ce teatrale sotto forma di racconto si snoda attraverso un’intervista annunciata ma non realizzata. Ben poco e? infatti dato di sapere sulla vera identita? della madre di Leonardo. Tuttavia, la famiglia di Ser Piero, padre di Leonardo e notaio molto conosciuto a Firenze, Bologna e perfino Venezia, si fece subito carico del bambino, quasi non avesse avuto una madre naturale. Il nonno Antonio scrisse di suo pugno la memoria della nascita del primo nipote sull’ultima pagina di un protocollo notarile diventato un “libro di ricordi” della famiglia: “1452. Nacque un mio nipote figliuolo di ser Piero mio figliuolo a di? 15 aprile in sabato a ore 3 di notte”. Pur omettendo il nome della madre e la nascita come figlio illegittimo, Antonio fece battezzare il nipote il giorno successivo nel fonte battesimale della chiesa di Santa Croce a Vinci al cospetto di numerosi testimoni.

Solo poche notizie certe per un cosi? importante ruolo: tra queste il nome, Caterina e la sua giovane eta?, tanto che forse e? proprio lei l’effigiata nelle numerose Vergine Maria, dai tratti estremamente giovanili e cariche di tenerezza, dipinte da Leonardo a Firenze. Molte sono quindi le domande che non hanno ancora avuto una risposta. Alla luce delle ultime ricerche effettuate da Martin Kemp, sono da escludere le ipotesi sostenute in precedenza che Caterina fosse di origine orientale o che fosse una schiava, ed anche che fosse appartenente a una buona famiglia, forse decaduta e per questo ritirata a Vinci. La ricerca archivistica condotta recentemente da Kemp e Pallanti ha invece confermato il patronimico, le umili origini e la condizione di orfana di quella Caterina di Meo Lippi che, all’eta? di circa sedici anni, nell’estate del 1451 incontro? a Vinci ser Piero. La giovane mamma ricevette una dote per sistemarsi e sposare un altro uomo, mentre il bambino fu cresciuto dalla famiglia paterna e dalla prima moglie di ser Piero, Albiera, che si prese cura di lui. Leonardo vide il padre sposarsi nel corso degli anni quattro volte e avere altri dodici figli.

Ma su tutte queste diverse ipotesi il testo non prende una posizione definitiva: lascia che scorrano come fiumi carsici sotto le apparenze di una vita vissuta, quella di Leonardo, sempre in fuga, sempre alla ricerca del ristoro di una stabilità che mai ha avuto e lascia che sia lo stesso Leonardo a far emergere sentimenti e legami mai chiaramente mostrati. Una vita così turbolenta, piena di avvenimenti, persone e obblighi non impedirono, pare ma anche su questo aleggia un mistero, a Leonardo e Caterina di ritrovarsi a Milano molto tempo dopo, come viene correttamente richiamato nel testo teatrale, cosi? come il quarantenne Leonardo scriveva “Caterina venne a di? 16 di luglio 1493” per quello che doveva essere un ultimo saluto poiché l’anno seguente, nel 1494, avrebbe anche appuntato il pagamento delle “spese per la sotterratura di Caterina”.

Questa scarsita? di informazioni lascia all’autore la piena liberta? di costruire un’immagine della madre di Leonardo di rara efficacia emotiva senza entrare in alcun modo in conflitto con le ricostruzioni storiche piu? rigorose. In questo modo, l’idea di organizzare una pie?ce teatrale attorno a questa immagine femminile si pone da un punto di vista esterno – nel senso che non interferisce rispetto alla sua formazione e crescita culturale – ma al tempo stesso interno rispetto alla sua vicenda umana: chi meglio di lei, priva di un’identita? precisa ma con un ruolo cosi? grande, potrebbe raccontarci come osservatrice privilegiata la vita e le vicende di questo tanto famoso e celebrato figlio? Lo farà? Svelerà i misteri dell’animo del più grande e tormentato uomo del Rinascimento?

La regia e la voce di Gabriele Marchesini e la presenza di due donne dal fascino antico riempiranno il testo della suggestione della diretta e della tridimensionalità del teatro, sullo sfondo di un dei luoghi più affascinanti della scena italiana, il palco del Bonci di Cesena.

Per informazioni:

Franco Pollini, 3492120838, mail franco.pollini14@gmail.com

Gino Tarozzi, 3356067740, mail gino.tarozzi@uniurb.it

Gabriele Marchesini, 3357178719, gabrielemarchesini@libero.it

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