Riqualificazione degli impianti sportivi marchigiani, assessore Biondi: “Prorogata al 20 dicembre 2022 la scadenza del bando”
La Giunta regionale ha prorogato al 20 dicembre 2022 la scadenza del bando che assegna 4,725 milioni di euro (biennio 2023-2024) alla riqualificazione degli impianti sportivi marchigiani di proprietà pubblica. Il precedente termine era fissato al 15 novembre 2022.
“Il rinvio si è reso necessario su esplicita segnalazione dei potenziali beneficiari del bando – spiega l’assessore allo Sport Chiara Biondi – Hanno chiesto maggiore tempo per la presentazione della documentazione necessaria, spesso a carico dei Comuni che, in questo periodo di fine anno, hanno altre scadenze amministrative prioritarie. La stessa Anci Marche ha proposto una proroga di almeno 15 giorni che abbiamo accolto, dilazionando ulteriormente il termine”.
L’intervento di riqualificazione degli impianti rientra nell’ambito del Programma di promozione sportiva 2022 (Misura 3). Le strutture devono essere di proprietà pubblica. Le domande di contributo possono essere inviate dagli enti locali, dalle Unioni di Comuni, dalle Università delle Marche, dalle Federazioni olimpiche e paralimpiche, da società sportive che gestiscono impianti di proprietà pubblica.
Il bando è consultabile al link: https://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Turismo-Sport-Tempo-Libero/Bandi-di-finanziamento/id_9311/5902
361 mila euro per le installazioni artistiche di ‘light design’: pubblicato l’avviso rivolto ai Comuni
Arte e cultura per lo sviluppo sostenibile: è il principio dell’avviso pubblicato dalla Regione e rivolto ai Comuni per valorizzare borghi e centri storici attraverso un cofinanziamento regionale destinato ad installazioni artistiche di light design.
“Si tratta di una misura – spiega l’assessore alla Cultura Chiara Biondi – che ha diversi obiettivi, tra cui la valorizzazione di spazi e luoghi e lo studio di soluzioni per il risparmio energetico attraverso installazioni a basso assorbimento. Proprio la sostenibilità è uno dei temi su cui si pone l’accento così come accade per il bando destinato alla riqualificazione degli impianti sportivi pubblici. Luce e arte – prosegue l’assessore – diventano così il mezzo per condividere un’esperienza e recuperare spazi, valori e oggetti, rinnovando la vivibilità culturale dei nostri straordinari borghi e centri storici, soprattutto nelle aree collinari e interne. Dallo scorso anno – aggiunge l’assessore – si è inteso avviare un processo di riqualificazione delle realtà storiche urbane favorendo interventi capaci di sviluppare la creatività anche attraverso modalità tecnologicamente innovative come quella del ‘light design’. Si attua così una fattiva interazione tra ambiente urbano e creatività contemporanea. Un nuovo modello di sviluppo basato su processi collaborativi e di interazione sociale e culturale”.
I Comuni, sulla base dei requisiti posseduti, dovranno garantire lo sviluppo di una progettazione sperimentale, in cui l’arte contemporanea, declinata attraverso effetti di illuminotecnica – che siano sostenibili e in grado di utilizzare energie da fonti rinnovabili o un minor assorbimento – diventi veicolo di valorizzazione e di rilancio turistico del territorio.
I progetti dovranno essere innovativi e di qualità, in grado di trasformare le aree individuate in luoghi di scambio e apprendimento, accessibili e fruibili, per creare un rapporto sinergico tra ambiente e tessuto sociale, culturale ed economico. “Questi interventi – sottolinea Biondi – rappresentano anche una nuova e stimolante opportunità di lavoro e ricerca per artisti e professionisti della ‘luce’ che vogliano misurarsi con la rigenerazione e la valorizzazione del nostro patrimonio”.
Le risorse disponibili per l’annualità 2022 ammontano a 361.073,71 euro. La quota minima di cofinanziamento a carico dei Comuni non può essere inferiore al 20% della spesa totale.
La richiesta di contributo deve essere trasmessa al Settore Beni e Attività Culturali, via Gentile da Fabriano n. 9 – 60125 Ancona, esclusivamente a mezzo posta elettronica certificata al seguente indirizzo: regione.marche.funzionebac@emarche.it
Regione Marche all’avanguardia nella progettazione di qualità grazie all’intesa con Architetti e Ingegneri. Baldelli: “Promuoviamo progetti per spazi urbani d’eccellenza che valorizzino i nostri comuni”
“La Regione Marche si colloca all’avanguardia nel diffondere la cultura della progettazione a supporto di sindaci e in partnership con il mondo delle professioni. Un metodo innovativo che caratterizza il cambio di passo della Giunta Acquaroli, che decide di investire sulla progettazione per dare corpo ad una visione complessiva delle infrastrutture. Perché chi non progetta non può avere una visione, chi non ha visione non ha futuro”. È il commento dell’assessore alle Infrastrutture, ai Lavori Pubblici, alle Politiche per la Montagna e le Aree Interne Francesco Baldelli, in occasione della presentazione del progetto “Cultura del progetto e Fattore Qualità per gli spazi urbani”, organizzato insieme a FederArchiMarche e Federazione Ordini degli Ingegneri Marche al Palazzo Li Madou.
“La Regione Marche – ha aggiunto l’assessore Baldelli – dopo aver finanziato un fondo rotativo per la progettazione di opere infrastrutturali per la rete stradale, che ad oggi ammonta ad oltre 11 milioni di euro, e messo in campo oltre 1 miliardo di euro per l’edilizia sanitaria e ospedaliera, prosegue su questa linea strategica di promuovere la cultura del progetto, investendo 2,5 milioni di euro per un concorso di progettazione a supporto dei 111 Comuni classificati nei territori interni. Ringrazio i rappresentanti degli Architetti e degli Ingegneri che hanno raccolto insieme a noi la sfida della qualità con la Q maiuscola nella progettazione e realizzazione di opere pubbliche”.
“Esporteremo in tutta Italia il Modello Marche sulla progettazione di qualità – ha aggiunto il presidente del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori, Francesco Miceli – Oggi, insieme all’assessore Baldelli, abbiamo avviato un percorso ed una strategia che ha un grande valore culturale, perché inauguriamo una fase di collaborazione con la Regione Marche che costituisce un’idea innovativa nel panorama nazionale. Per noi il Fattore Q di Qualità rappresenta uno dei temi centrali per il futuro delle nostre città, anche nell’ottica delle risorse del PNRR”.
“È una grande opportunità per tutti i professionisti marchigiani – ha sottolineato la coordinatrice regionale di FederArchiMarche Viviana Caravaggi Vivian – Il concorso di progettazione garantisce la diffusione della qualità nei progetti per valorizzare gli spazi urbani di grandi e piccoli Comuni. Gli architetti hanno il dovere di valorizzare la professione facendosi parte attiva con tutti gli attori istituzionali e gli altri Ordini professionali: siamo soddisfatti di mettere a disposizione la nostra piattaforma per i concorsi, uno strumento operativo che punta diritto al Fattore Q scelto dalle Marche”.
“È l’ultimo atto di un percorso avviato con la Legge dei Borghi – ha detto il presidente di Federazione Ordini degli ingegneri Marche Massimo Conti – una tappa che valorizza ulteriormente i comuni dei territori interni e supporta concretamente i cittadini di queste comunità, che soffrono di un progressivo spopolamento. Sindaci e tecnici hanno l’occasione di restituire la bellezza di molti spazi urbani, soprattutto in aree caratterizzate dai dannosi effetti del sisma e dell’alluvione”.
Nel dettaglio, i 111 comuni dell’entroterra potranno presentare idee di valorizzazione dei loro spazi pubblici, come la riqualificazione di spazi aperti, come piazze, belvederi, terrazze, spazi verdi, il riuso e la ri-funzionalizzazione di aree e di strutture edilizie esistenti per lo sviluppo di servizi socio-culturali, educativi e didattici, per la promozione di attività culturali, sportive, economiche e turistiche; la demolizione, infine, con contestuale riqualificazione, di opere in una situazione di degrado o avulse dal contesto ove inserito
Un concorso di progettazione a due gradi. Nella prima fase del bando verranno selezionate le tre migliori idee proposte on line dai Comuni destinatari del bando, nella seconda avrà luogo il concorso di progettazione vero e proprio, un concorso previsto in due gradi per individuare il miglior progetto per ognuno degli interventi finanziati consentendo la partecipazione ad un’ampia platea di architetti ed ingegneri, soprattutto giovani.
Nel primo grado del concorso di progettazione aperto a tutti i professionisti, i concorrenti elaborano una proposta ideativa nel rispetto degli obiettivi, dei costi e delle prestazioni richieste dal Comune per l’intervento selezionato. Nel secondo grado saranno ammessi gli autori delle migliori proposte ideative individuate nel I grado (tre per ciascuno dei Comuni); i concorrenti dovranno elaborare la progettazione.
Approvato il profilo professionale di Centralinista telefonico non vedente o ipovedente secondo i nuovi standard normativi. Lo prevede una delibera di Giunta proposta dall’assessore al Lavoro, Stefano Aguzzi, finalizzata a permettere la progettazione e la realizzazione di corsi di formazione per il conseguimento delle competenze necessarie per la qualifica ed il collocamento nel mondo del lavoro del Centralinista telefonico non vedente o ipovedente.
“Una misura che rivolge attenzione verso una categoria svantaggiata che va formata in maniera adeguata per offrire maggiori opportunità di lavoro” dichiara l’assessore Aguzzi.
La figura professionale del centralinista telefonico non vedente o ipovedente si occupa dell’accoglienza telefonica dell’utente, di comprendere le necessità e indirizzarlo ai responsabili di riferimento o fornire assistenza e informazioni. Gestisce un centralino telefonico e utilizza database sia in termini di consultazione sia di immissione dati attraverso sistemi di scrittura e lettura tattile a rilievo. Generalmente trova collocazione lavorativa come dipendente prevalentemente presso uffici di Enti pubblici, Pubbliche Amministrazioni e nel settore assistenza clienti in aziende private.
Nella logica della progressiva implementazione del sistema degli standard regionali per la progettazione e realizzazione degli interventi formativi, anche in relazione all’evoluzione del quadro di indirizzi a livello nazionale in particolare al Piano Nazionale Nuove Competenze ed al Programma Nazionale per la Garanzia di Occupabilità dei lavoratori (GOL), sono stati integrati e sviluppati ulteriormente gli indirizzi regionali.
Il Centralinista telefonico non vedente o ipovedente abilitato deve seguire dei corsi di aggiornamento in rapporto allo sviluppo tecnologico nel settore della telefonia. Per garantire la massima efficacia formativa e un adeguato livello di flessibilità il monte ore minimo di formazione di aggiornamento è di 12 da effettuare ogni tre anni a partire dalla data di rilascio dell’Attestato di qualificazione.
L’aggiornamento professionale può essere effettuato con i consueti percorsi formativi, l’attività può essere realizzata attraverso interventi di tipo seminariale, workshop, attività outdoor o comunque con strumenti che prevedano una forte interattività con il discente.
Centralinista telefonico non vedente o ipovedente, approvazione del profilo professionale e standard formativo