Sant’Antonie, lu nemiche de lu demonie

Sant’Antonie, lu nemiche de lu demonie

Ascoli Piceno – Anche quest’anno è in arrivo Sant’Antonio Abate, il protettore degli animali, rappresentato con una lunga barba bianca e un maialino ai suoi piedi. Una ricorrenza molto sentita in tutto il Piceno. Quando non c’erano soldi e non c’erano veterinari, si riteneva che il Santo fosse l’unico che potesse salvare gli animali della stalla.

 

 

Nella vigilia, oltre ai tipici falò, i gruppi di questua escono per le vie della città e per le contrade a portare il tradizionale canto dedicato al Santo, “lu nemiche de lu demonie”. Nel canto viene riproposto il duello tra Sant’Antonio (il bene) e il diavolo (il male). Il duello è quindi rappresentato da due maschere dalle sembianze del Santo e del demonio. Un concetto antichissimo che risale alla notte dei tempi. Molto divertenti le strofe in cui il Santo sopporta con pazienza i dispetti del demonio salvo poi arrabbiarsi di brutto e scacciare alla fine il fastidioso molestatore.

Tutti danno ospitalità ai cantori questuanti e offrono loro da bere o qualcosa da mangiare. Quando c’e di mezzo la stalla e gli animali della fattoria non si scherza! Non è un caso che in città la festa sia particolarmente rispettata dai macellai.

Anche quest’anno il gruppo di questua “Pozza i Bbè” onora la tradizione; negozianti e ristoratori ascolani sono stati come sempre disponibili e generosi. Il suono degli organetti, dei tamburelli e delle chitarre echeggerà per le vie del centro storico ed il travertino. E mentre la notte avanza, l’allegria dei cantori e dei musicisti ci ricorda che, dopo tutto, anche oggi, per essere felici basta poco.

Marco Pietrzela
Comitato tecnico dei dialetti marchigiani

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