UniMc, inaugurata la mostra sul cyberbullismo  

UniMc, inaugurata la mostra sul cyberbullismo  

Realizzata dagli studenti delle superiori con il coordinamento scientifico dell’Ateneo e il finanziamento della Regione, sarà visitabile su prenotazione fino al 21 febbraio.

Inaugurata ieri martedì 7 febbraio, in occasione della Giornata nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, la mostra, organizzata dall’Università di Macerata con il patrocinio di Unicef Comitato Provinciale, dei prodotti realizzati da studenti e studentesse delle superiori all’interno del progetto dell’Osservatorio interuniversitario sul bullismo finanziato dalla Regione Marche in collaborazione con le quattro Università.

Il Liceo Artistico Licini di Ascoli Piceno, l’Istituto Einstein Nebbia di Loreto e l’Istituto di Istruzione Superiore Mattei di Recanati hanno aderito, affidandosi alla collaborazione con il Dipartimento di studi umanistici dell’Ateneo maceratese. Al taglio del nastro c’erano il direttore dei Dipartimento Roberto Mancini, la referente scientifica Paola Nicolini e il coordinatore della sezione e di filosofia e scienze umane Francesco Orilia.

La mostra resterà esposta fino al 21 febbraio nell’atrio delle ex carceri in via Garibaldi 20. È possibile prenotare visite guidate e attività di laboratorio scrivendo a Elisa Cirilli, e.cirilli3@unimc.it, o a Veronica Guardabassi, veronica.guardabassi@unimc.it.

Per l’Università di Macerata hanno collaborato anche Giorgio Cipolletta, docente di scuola superiore, Elisa Cirilli, pedagogista, Marta Di Massimo, tirocinante del corso di laurea in psicologia, Veronica Guardabassi, psicologa, Alessandro Maranesi, laureato in filosofia. La progettazione e la realizzazione grafica è di Federica Tarchi

 

Il maggiore utilizzo di dispositivi della rete internet e di social da parte di adolescenti ha aumentato il rischio di cyberbullismo anche nel nostro Paese (Istat, 2019).

Secondo i dati raccolti dalla piattaforma Elisa “l’8,4% di studenti e studentesse ha subito episodi di cyberbullismo”. In particolare, ragazzi e ragazze della scuola secondaria di primo grado sono coinvolti nella cybervittimizzazione e cyberbullismo, rispettivamente nel 5,8% e 5,6% dei casi, mentre studenti e studentesse della scuola secondaria di secondo grado subiscono la cybervittimizzazione con una percentuale pari al 5,5% e sono responsabili di episodi di cyberbullismo nel 5% dei casi.

Il cyberbullismo è definito come un comportamento aggressivo attuato tramite dispositivi elettronici in modo intenzionale e con consapevolezza del danno arrecato alla vittima. Rappresenta un serio fattore di rischio per la salute fisica e mentale degli e delle adolescenti, molto più del bullismo. La maggiore violazione della privacy, la trasmissione di contenuti difficile da controllare, l’anonimato dell’autore o dell’autrice del cyberbullismo, il basso livello di controllo e la facilità con cui può essere raggiunta la vittima rendono l’esperienza più dolorosa, arrivando a generare stati di depressione, ansia, senso di solitudine, bassa autostima, assenteismo dalla frequenza scolastica, fino a episodi di autolesionismo, pensieri suicidari o tentativi di suicidio come possibili conseguenze.

 

La diffusione del cyberbullismo e il suo impatto sulla salute rendono necessaria l’attuazione di programmi di contrasto al fenomeno, tanto che lo stesso Ministero dell’Istruzione ha predisposto le linee guida per lavorare a tale obiettivo.

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